27 Gennaio, 2025
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Un evento Lions a Bracciano. Il dialogo con l’architetto Cecilia Sodano sul patrimonio artistico braccianese

Il Club Lions di Bracciano, Anguillara Sabazia, Monti Sabatini, ha promosso e organizzato un dialogo con l’architetto Cecilia Sodano, autrice di una pubblicazione sulle ricchezze artistiche del paese e sulla chiesa Collegiata di Santo Stefano Protomartire, anche nota come Duomo di Santo Stefano.


L’ incontro, che ha visto presenti molti esponenti culturali, si è tenuto nell’aula consiliare ed è stato aperto e moderato dal socio Lions, Francesco Rinaldi, che ha introdotto, di volta in volta, le autorità presenti al tavolo dei relatori. Marco Crocicchi sindaco e Biancamaria Alberi, vicesindaco e assessore alla cultura, hanno chiaramente espresso la loro soddisfazione per aver sostenuto questa pubblicazione che esalta il patrimonio artistico braccianese.

Essi ringraziano Sodano, architetto e storico dell’arte che ha curato il restauro dei più importanti monumenti di proprietà comunale e si complimentano con lei, già direttrice del Museo Civico di Bracciano e dirigente del settore Opere architettoniche e beni culturali, per aver portato il nostro Museo Civico ad essere considerato dalla Regione “eccellenza di buone pratiche”.

Alberi mette in rilievo quanto nella pubblicazione, sostenuta da una ricerca d’archivio, l’autrice abbia ben descritto la storia dell’evoluzione della chiesa affiancandola ad aneddoti che rendono la lettura ancor più piacevole. Funge da esempio la storia della mongolfiera che nel 1804, durante i festeggiamenti per l’incoronazione di Napoleone Bonaparte, avrebbe dovuto sostare sopra Notre Dame. Purtroppo il pallone volò via, finché, quasi del tutto sgonfio, si ammarò nel lago di Bracciano. Fu conservato in Vaticano fino al 1978 quando il Papa lo donò all’aeroporto militare di Vigna di Valle. “Questo è un libro che rende bene il rapporto nel tempo tra il principe, gli ecclesiastici, il popolo” – afferma Alberi.

Anche l’attuale parroco della chiesa di Santo Stefano, Don Francisco De Macedo, si complimenta e ringrazia l’autrice perché lui leggendo ha potuto approfondire molti aspetti di questo territorio che ora sta conoscendo attraverso documenti d’ archivio e di questo è ben felice. La preparazione culturale di Don Francisco è d’eccellenza, basti pensare che conosce sei lingue ed è autore di moltissime pubblicazioni.
Cecilia Sodano, per il ruolo di esperta in progetti regionali e nazionali nel campo dei beni culturali e in quello museale, per il ruolo di consigliere nazionale di ICOM Italia che opera, in ambito nazionale e internazionale, per la salvaguardia dei musei, non poteva che aver avuto una guida di eccellenza. E qui si apre il dialogo con il prof. Claudio Canonici, con cui l’autrice ha sostenuto la sua tesi di laurea. Il professore laureato in filosofia, ha insegnato in diversi Atenei la storia moderna e la storia della Chiesa, direttore dell’Archivio storico di Civitacastellana, ha scritto numerosi libri e articoli. Un curriculum d’eccellenza è il suo; traspare dall’appassionato intervento su questa chiesa che lui definisce “tanto sfortunata quanto bella”. Narra dell’importanza che hanno avuto sulla formazione di micro città, di cui il nostro territorio è stato ricco, sia il lago, sia la via Clodia; questa era una via romana secondaria che metteva in comunicazione la Cassia e l’Aurelia; erano vie fondamentali per la nascita di piccole città in rapporto tra loro e con Roma. Strutture stradali e di urbanizzazione sono state opere straordinarie che hanno favorito anche il Cristianesimo, religione che si diffondeva per osmosi attraverso vie principali, vie secondarie e le piccole città.

La Chiesa di Santo Stefano, datata attorno al 1200, subì il primo ampliamento nel 1550, sia perché in cattivo stato, sia perché divenuta inadeguata all’aumento della popolazione. Attorno al 1610 furono eseguiti i lavori di restauro e trasformazione del vecchio campanile che era stato colpito per due volte da un fulmine. Successivamente, verso la metà del 1600, furono eseguiti altri ampliamenti con modifiche della struttura interna ed un rifacimento seicentesco. Nel 1816 con Pio VII quando nacque il territorio di Roma, Bracciano, che guardava all’agro romano, fu uno dei luoghi più in diretto contatto con l’odierna capitale. Nel 1869 vi fu una profonda trasformazione dell’area antistante la chiesa: fu costruita l’attuale gradinata di accesso a due rampe. Nel 1873, venne definitivamente sistemata la piazza a larghe gradinate. Questi ultimi aspetti ne fanno “una chiesa sfortunata perché – afferma il professore – è collocata in un luogo che non ha spazio, circondata da un sistema urbano difficile da gestire, difficile da raggiungere anche per la presenza delle scale.”
L’autrice, dopo aver vivamente ringraziato gli autori degli interventi, racconta l’interessante disputa tra i canonici della Collegiata e gli agostiniani di Santa Maria Novella. Una disputa, durata oltre 150 anni, nata a causa della collocazione della pala del 1315, raffigurante il Santissimo Salvatore. Essa veniva portata in processione il 15 agosto per celebrare l’incontro tra Maria e il Salvatore. Dal primo vespero della festa l’immagine, veniva portata dal Duomo e fatta sostare nella chiesa degli agostiniani in Santa Maria Novella. Tuttavia, i canonici della Collegiata decisero di non osservare più questa tradizione, fatto non gradito agli agostiniani.
Da qui nacquero dispute anche legali, che si trascinarono per anni e che portarono i bifolchi del luogo a rapire l’immagine e a segretarla in Santa Maria Novella, perché custodirla avrebbe consentito ai contadini di avere un buon raccolto per intercessione del Santissimo. Oggi, la Chiesa di Santo Stefano oltre che simbolo religioso è anche sede del Museo dell’Opera del Duomo, titolato a “Bruno Panunzi”, la cui nascita è stata promossa dalla storica Associazione Forum Clodii; essa è attiva da almeno un cinquantennio nella ricerca storica, artistica e archeologica del territorio che ha per baricentro il Braccianese.  Uno dei suoi meriti per la diffusione della cultura è la pubblicazione di una serie di monografie inerenti i temi dell’associazione di cui è presidente Massimo Mondini. È stato un incontro molto interessante che invoglia alla lettura. Lo stesso presidente Lions, Adelio Dal Mas, nei ringraziamenti finali conferma l’interesse per questa pubblicazione, si complimenta con l’autrice e ringrazia l’architetto Francesco Rinaldi, organizzatore e ideatore dell’evento.

Anna Maria Onelli
Redattore L’agone

 

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