L’Italia è sotto scacco della criminalità, soprattutto quella “digitale” e predatoria. Nonostante negli ultimi dieci anni siano stati registrati oltre 341 casi per 100.000 abitanti, con una riduzione del 32,1% rispetto al 2013, alcune categorie di crimini mostrano una tendenza opposta. Confermando il trend in crescita rispetto al 2022 con +3,8% dei reati denunciati. I reati digitali hanno visto un incremento del 10% e i furti in abitazione del 3,8% rispetto a un anno fa. Le città metropolitane, come Milano e Roma, risultano particolarmente esposte, contribuendo da sole al 15% delle denunce complessive, con Milano che registra il primato di 7.093 denunce ogni 100.000 abitanti. In terza posizione Firenze, dove sono in aumento le rapine per strada. Certo è che, complessivamente, nei centri urbani e turistici aumentano i reati contro il patrimonio. A livello macroregionale, se al Nord abbondano furti e truffe, il Mezzogiorno è ancora nella morsa della criminalità organizzata.
Nel suo studio sulla criminalità in Italia l’Unicusano illustra quanto il panorama dei crimini sia variegato, diretta conseguenza della complessità della società moderna. I reati contro il patrimonio, come furti e truffe, costituiscono il 35% delle denunce, mentre i reati contro la persona, che includono violenze e minacce, rappresentano il 12%. A queste categorie tradizionali si aggiungono i crimini digitali, una sfida in rapida espansione che richiede approcci innovativi per essere contrastata efficacemente.
La criminologia, una disciplina tanto affascinante quanto complessa, rappresenta oggi un campo di studio e lavoro fondamentale in un contesto sociale caratterizzato da crimini sempre più sofisticati. Questo settore multidisciplinare è chiamato a confrontarsi con fenomeni criminali in continua evoluzione, che richiedono competenze specifiche per essere analizzati, prevenuti e gestiti.
Come suggerisce l’Unicusano nella sua infografica, un criminologo può occuparsi di analizzare le cause del crimine e i fenomeni criminali, collaborando con forze dell’ordine, tribunali o laboratori forensi. Il criminalista, invece, è specializzato nell’analisi scientifica delle prove, come DNA e impronte digitali. I profiler costruiscono profili psicologici dei criminali per facilitare le indagini, mentre gli esperti di cybercrime si dedicano alla prevenzione e al contrasto dei crimini informatici. Infine, gli investigatori privati operano in casi civili e penali, fornendo supporto nelle indagini.
Per intraprendere una carriera in criminologia è essenziale una formazione solida e multidisciplinare. Le competenze richieste spaziano dalla psicologia alla sociologia, dal diritto penale alle tecniche investigative, e si completano con una crescente padronanza delle tecnologie più avanzate. Software di profilazione, tecniche di biometria, intelligenza artificiale e analisi forense digitale rappresentano strumenti indispensabili per affrontare le sfide odierne. Tuttavia, le competenze tecniche devono essere accompagnate da soft skills altrettanto fondamentali, come il pensiero critico, l’empatia, la capacità di gestione dello stress e l’abilità analitica.
Guardando al futuro, le sfide per i professionisti della criminologia non mancano. I cybercrimini richiedono esperti in sicurezza digitale e informatica forense, mentre i crimini ambientali necessitano di nuove figure professionali dedicate alla lotta contro gli eco-crimini. Anche la criminalità transnazionale rappresenta un problema crescente, imponendo una cooperazione internazionale sempre più strutturata e competenze avanzate in geopolitica e intelligence.
In un mondo in cui la criminalità si evolve costantemente, una preparazione adeguata è il primo passo per costruire una carriera di successo. Con una formazione solida e l’adozione di un approccio innovativo, i professionisti della criminologia possono fare la differenza, contribuendo alla sicurezza e alla prevenzione in una società sempre più complessa.