Molti iniziano un programma di allenamento con entusiasmo, ma la realtà è che la maggior parte abbandona presto. Secondo alcune stime, entro i primi 90 giorni, il 94% delle persone smette di allenarsi.
Perché accade questo? Spesso si pensa che basti la forza di volontà, ma la questione è più complessa. Il nostro cervello tende a preferire la stabilità e a evitare cambiamenti che richiedono energia. La paura di fallire, una bassa autostima e conflitti interni, come voler migliorare la forma fisica ma non voler rinunciare a certe comodità, possono ostacolare il progresso.
Anche fattori esterni giocano un ruolo cruciale. La mancanza di supporto sociale, aspettative irrealistiche e un ambiente che non favorisce l’attività fisica possono scoraggiare anche i più motivati.
Pensare che “basta volerlo” è una semplificazione eccessiva. Il cambiamento richiede consapevolezza delle proprie abitudini, strategie mirate e un ambiente di supporto. Senza affrontare le radici profonde che ci trattengono, è facile ricadere nelle vecchie abitudini.
In Italia, la sedentarietà è un problema diffuso: il 30,3% degli uomini e il 36,9% delle donne non praticano né sport né attività fisica.
Per superare queste difficoltà, è essenziale riconoscere la complessità del cambiamento, lavorare sulle proprie motivazioni interne e costruire un ambiente che favorisca nuove abitudini. Solo così si potrà trasformare l’allenamento fisico in una parte integrante della propria vita.
Stefano Albano
Psicoterapeuta, psicologo dello sport degli atleti olimpionici