4 Febbraio, 2025
spot_imgspot_img

Quanti problemi dietro le quinte della “fuga dei cervelli”

La questione lavoro, il tasso di occupazione in un anno sale di 0,5 punti

L’Italia è un Paese bellissimo dove però anche negli anni, passati quelli che sono stati giovani hanno dovuto affrontare mille difficoltà per trovare un posto di lavoro, problemi legati a situazioni sia interne che internazionali. Oggi sembra che la situazione stia cambiando in meglio, sono stai infatti riaperti dopo molto tempo alcuni concorsi pubblici e lo stesso indice Istat ci conferma che già nel 2023 il tasso di occupazione è salito, dato che è stato superato da quello che si è registrato a novembre 2024 dell’1,4%, (+328mila) e dal quale si evince che l’aumento coinvolge sia gli uomini che le donne con una età di almeno 35 anni, mentre si registra una diminuzione per i 15-34enni. In pratica il tasso di occupazione in un anno sale di 0,5 punti.

Se da una parte però questi dati sono veri, è anche vero che molti giovani non trovano soddisfacenti alcune condizioni di lavoro derivate da uno stipendio non troppo in linea alle proprie esigenze ed è proprio qui che scatta la famosa “fuga dei cervelli”. Questo fenomeno ha portato delle conseguenze in molti campi, dalla politica alla medicina creando una diminuzione della nostra popolazione e di conseguenza discapiti anche per le future pensioni. Malgrado questo i giovani intervistati di recente affermano che, secondo i dati Istat vogliono un lavoro stabile per staccarsi dai genitori essere indipendenti e secondo il 70%, crearsi una famiglia.

Per ora possiamo solo sperare e vedere se il nuovo anno porterà una nuova e producente percentuale di giovani soddisfatti e non più fughe verso mete lontane come avvenuto negli anni passati.

Claudia Reale

Ultimi articoli