Riceviamo e pubblichiamo – Oggi ricordiamo le vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata, una pagina dolorosa della nostra storia. Ma per una memoria autentica, è essenziale guardare al passato con onestà e giustizia.
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Il ciclo della violenza
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, 𝐦𝐢𝐠𝐥𝐢𝐚𝐢𝐚 𝐝𝐢 𝐢𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚𝐧𝐢 furono uccisi o costretti a lasciare le loro terre in Istria e Dalmazia, annesse alla Jugoslavia. Un dramma che ha segnato tante famiglie.
Ma prima di questo tra 𝐢𝐥 𝟏𝟗𝟏𝟖 𝐞 𝐢𝐥 𝟏𝟗𝟒𝟑, le minoranze slovene e croate subirono 𝐢𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚𝐧𝐢𝐳𝐳𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐟𝐨𝐫𝐳𝐚𝐭𝐚, 𝐫𝐞𝐩𝐫𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐮𝐥𝐭𝐮𝐫𝐚𝐥𝐞 e 𝐝𝐞𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢
Furono vietate scuole e giornali in lingua slava, i cognomi slavi vennero cambiati.
𝐋’𝐨𝐜𝐜𝐮𝐩𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐟𝐚𝐬𝐜𝐢𝐬𝐭𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐉𝐮𝐠𝐨𝐬𝐥𝐚𝐯𝐢𝐚 𝐧𝐞𝐥 𝟏𝟗𝟒𝟏 portò a deportazioni nei campi di concentramento italiani, come quello di Arbe/Rab, dove morirono migliaia di sloveni e croati.
Gli jugoslavi, che resistevano all’occupazione, subirono rappresaglie ed esecuzioni sommarie.
Dopo l’armistizio del 1943, l’Istria e la Dalmazia precipitarono nel caos: Gli jugoslavi di Tito perseguitarono italiani, tra cui civili innocenti.
Le foibe divennero il simbolo di questa vendetta, con migliaia di persone uccise o deportate.
Nel dopoguerra, l’Istria e la Dalmazia furono annesse alla Jugoslavia, causando l’esodo forzato di centinaia di migliaia di italiani.
𝐈𝐥 𝐆𝐢𝐨𝐫𝐧𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐑𝐢𝐜𝐨𝐫𝐝𝐨 non deve essere un pretesto per divisioni, ma un’occasione di riflessione e impegno per i diritti umani.
𝐋𝐚 𝐦𝐞𝐦𝐨𝐫𝐢𝐚 𝐝𝐞𝐯𝐞 𝐫𝐢𝐜𝐨𝐧𝐨𝐬𝐜𝐞𝐫𝐞 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐞 𝐥𝐞 𝐯𝐢𝐨𝐥𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐝𝐞𝐢 𝐝𝐢𝐫𝐢𝐭𝐭𝐢 𝐮𝐦𝐚𝐧𝐢.
Raccontare 𝐥𝐚 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐢𝐚 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐮𝐚 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐞𝐳𝐳𝐚, senza omissioni né strumentalizzazioni.
𝐂𝐨𝐬𝐭𝐫𝐮𝐢𝐫𝐞 𝐩𝐚𝐜𝐞 𝐞 𝐫𝐢𝐜𝐨𝐧𝐜𝐢𝐥𝐢𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞, per non ripetere gli errori del passato.
Le guerre e le violenze dimostrano l’importanza di rafforzare, e 𝐧𝐨𝐧 𝐝𝐞𝐥𝐞𝐠𝐢𝐭𝐭𝐢𝐦𝐚𝐫𝐞, le istituzioni sovranazionali che garantiscono giustizia e prevenzione dei conflitti:
𝐋𝐞 𝐍𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐔𝐧𝐢𝐭𝐞 (𝐎𝐍𝐔) promuovono la pace e i diritti umani.
La 𝐂𝐨𝐫𝐭𝐞 𝐏𝐞𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐈𝐧𝐭𝐞𝐫𝐧𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞 (𝐂𝐏𝐈) giudica i crimini contro l’umanità.
L’ 𝐔𝐧𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐄𝐮𝐫𝐨𝐩𝐞𝐚 e 𝐢𝐥 𝐂𝐨𝐧𝐬𝐢𝐠𝐥𝐢𝐨 𝐝’𝐄𝐮𝐫𝐨𝐩𝐚 lavorano per la tutela delle minoranze e la giustizia internazionale.
Ricordare significa difendere oggi i diritti di tutti.
Memoria, Verità e Giustizia devono camminare insieme.