Il 2025 segna una tappa storica per l’Università La Sapienza di Roma, che celebra il centenario della sua Facoltà di Scienze Politiche, (oggi, Facoltà di Scienze Politiche, Sociologia, Comunicazione), la prima in Italia. La cerimonia di inaugurazione delle celebrazioni si è tenuta lunedì 17 febbraio nell’aula magna del rettorato, un evento che ha visto la partecipazione di autorità accademiche, politiche e di molti illustri laureati.
La Rettrice Antonella Polimeni ha dato il via alle commemorazioni, sottolineando l’importanza del secolo di storia che questa Facoltà rappresenta per l’Università e per il Paese. “La tradizione che oggi andiamo a celebrare si continua a rinnovare, e questo è un buon segnale per le sfide che il presente ci pone davanti e quelle che il futuro ci prospetta”, ha dichiarato Polimeni. “Sapienza continuerà a dare un contributo intellettuale e sano al nostro Paese”, ha aggiunto, riflettendo sul ruolo fondamentale che l’ateneo ha sempre avuto nel panorama culturale e politico italiano.
Scienze Politiche, non solo la prima facoltà del suo genere in Italia, ha raggiunto un traguardo straordinario, non solo per la sua longevità, ma anche per la sua capacità di formare professionisti di alto livello, che hanno contribuito a plasmare la politica, la giurisprudenza e la diplomazia del nostro paese e oltre. “La facoltà di Scienze politiche ha rappresentato un punto di riferimento per la formazione di leader e intellettuali che hanno avuto un impatto significativo sulla società”, ha dichiarato Antonio Aurigemma, Presidente del Consiglio Regionale del Lazio. A seguire, sono intervenuti il Preside della Facoltà di Scienze Politiche, Sociologia, Comunicazione Sapienza dell’Università di Roma D’Urso e la Direttrice del Dipartimento di Scienze Politiche. Maria Cristina Marchetti.
Il Preside Pierpaolo D’Urso, nel celebrare il centenario, ha sottolineato l’importanza di questo luogo di conoscenza politica che ha formato generazioni di pensatori, leader e cittadini consapevoli.
D’Urso ha ricordato la fondazione della Facoltà nel 1925 e il contributo del professor Angelo Messedaglia per un’educazione multidisciplinare che unisse diritto, economia, storia, sociologia e geopolitica.
“Cento anni non sono solo un simbolo di longevità”, ha detto, “ma un testamento di dedizione, impegno e visione”. Con la riforma del 2010, la Facoltà si è evoluta includendo Sociologia e Comunicazione, diventando un polo multidisciplinare che accoglie oltre 12 mila studenti, affrontando le sfide contemporanee con un approccio inclusivo. Il nuovo assetto della Facoltà è costituito da tre Dipartimenti, in due dei quali, è confluita l’eredità della storica Facoltà.
La Facoltà ha avuto un ruolo cruciale nella politica italiana e internazionale, dalla costruzione della democrazia alla partecipazione ai processi di integrazione europea e missioni per la pace. “La nostra missione”, ha proseguito D’Urso, “è quella di formare giovani capaci di navigare la complessità del mondo contemporaneo”. Il Preside ha ricordato laureati illustri, come Paolo Gentiloni e Rosanna Oliva de Conciliis, e professori martiri della Repubblica, tra cui Aldo Moro, Vitorio Bachelet e Massimo D’Antona, sottolineando l’importanza di trasmettere ai giovani i valori di impegno e servizio. “Il dialogo, la giustizia e la dignità del lavoro sono fondamenta irrinunciabili di una società libera e democratica” ha proseguito. Il Preside ha poi parlato delle sfide globali come i conflitti, le disuguaglianze e le migrazioni, spiegando che “Siamo pronti a costruire ponti dove altri alzano muri”. La Facoltà, con il suo approccio multidisciplinare, ha affrontato le trasformazioni sociali e culturali degli ultimi cento anni, contribuendo in modo duraturo alla vita politica. D’Urso ha esaminato le attuali crisi democratiche, come la crescente sfiducia nelle Istituzioni, e ha invitato la Facoltà a svolgere un ruolo centrale nel trovare soluzioni innovative per rispondere alle sfide della contemporaneità. “Studiare e comprendere le trasformazioni della democrazia significa individuare nuove prospettive per rafforzarne i principi fondamentali”, ha detto, per poi guardare al futuro con determinazione, parlando delle sfide dell’internazionalizzazione, dell’innovazione tecnologica e delle rivoluzioni digitali.
“La sfida più bella sarà insegnare a realizzare una società più inclusiva, accogliente, che garantisca il rispetto dei diritti umani”, ha concluso il Preside esortando i giovani a proseguire il cammino con coraggio: “Ogni piccolo passo verso il cambiamento è un atto d’amore per l’umanità”. Il centenario è un’occasione per immaginare un futuro migliore, dove la conoscenza politica e la democrazia siano pratiche quotidiane: “La Facoltà di Scienze Politiche continua a essere un faro di speranza, un crocevia di sogni e ambizioni”.
“Molti degli ex studenti della facoltà hanno raggiunto traguardi significativi nelle loro carriere. Tra i relatori dell’evento, Paolo Gentiloni, ex Premier italiano e attuale Commissario europeo per l’Economia, ha ricordato l’importanza di una formazione interdisciplinare, facendo riferimento al celebre motto di Luigi Einaudi, “Conoscere per deliberare”, che ha guidato la sua carriera e quella di molti altri leader mondiali. Gentiloni ha sottolineato che il “bagaglio” formativo offerto dalla facoltà è comune a molti ambiti professionali: dalla pubblica amministrazione al giornalismo, dalla politica alla diplomazia, fino alle istituzioni internazionali. “Mai come oggi, serve una competenza politica, geopolitica, economica e giuridica”.
Tra i laureati illustri, è stata presente anche Rosanna Oliva de Conciliis, giurista e attivista che nel 2010 è stata nominata Grande ufficiale della Repubblica italiana dal Presidente Giorgio Napolitano. La sua testimonianza ha messo in luce come la formazione ricevuta presso La Sapienza abbia contribuito a far emergere competenze fondamentali per il lavoro delle istituzioni italiane e internazionali.
Con l’avvio di queste celebrazioni, La Sapienza conferma il suo ruolo di pilastro della cultura e della formazione in Italia, una tradizione che si rinnova costantemente, guardando al futuro con un impegno sempre maggiore verso l’innovazione, la ricerca e la preparazione delle nuove generazioni di leader, studiosi e professionisti. Il centenario di Scienze Politiche non è solo una riflessione sul passato, ma anche un’occasione per guardare alle sfide globali che attendono le prossime generazioni di studenti”.
Marialuisa Roscino