Riceviamo e pubblichiamo – “Secondo il report presentato oggi, al Cnel, da Gimbe sulla spesa sanitaria privata 2023, il Lazio purtroppo detiene due tristi primati: il primo è la regione italiana con la più alta spesa privata per la salute delle famiglie, pari a oltre 1852 euro, il secondo, con il 10,5% delle famiglie che hanno rinunciato alle cure, oltre tre punti sopra la media italiana. Dati in netto peggioramento rispetto agli anni precedenti. Questo significa che stanno aumentando le disuguaglianze, chi è in difficoltà economiche rinuncia alle cure, mentre chi ha capacità economiche fugge dal sistema pubblico, aumentando così la spesa completamente privata. Questa forbice è aumentata durante il governo del centrodestra, sia per il sottofinanziamento del Fondo sanitario nazionale, che ha raggiunto il livello più basso negli ultimi 10 anni, sia per lo spostamento, a livello regionale, verso prestazioni totalmente private. Senza l’avvio di una stagione di riforme che ripensi completamente il nostro sistema, partendo dalla prevenzione, il rischio è di compromettere definitivamente l’uguaglianza e l’accessibilità alle cure prevista dalla nostra Costituzione. Ritengo utile che si ragioni attorno a un vincolo costituzionale di finanziamento che garantisca i livelli essenziali di assistenza, se vogliamo rispettare davvero l’articolo 32 della Costituzione”. Lo ha dichiarato il consigliere regionale e responsabile Welfare di Azione, Alessio D’Amato.