21 Febbraio, 2025
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Poste Italiane, precario rinuncia al compenso di 290 ore di straordinario in cambio del posto fisso

Riceviamo e pubblichiamo – Michele – nome di fantasia – ha lavorato come portalettere per Poste Italiane con contratto a tempo determinato. Al termine della sua esperienza, durata poco più di undici mesi, denuncia di aver svolto numerose ore di straordinario senza ricevere alcun compenso. Procede quindi per le vie legali al fine di proteggere i propri diritti e interessi. A seguito degli accertamenti eseguiti, vengono riscontrate dagli avvocati 290 ore di straordinari non pagati, per un valore economico di circa 4.000 euro.

Abitualmente, Michele si ritrovava ad anticipare o prolungare gli orari di inizio e fine lavoro, per gestire al meglio la mole di consegne da effettuare. L’azienda, pur consapevole del tempo trascorso in ufficio dal dipendente, non aveva mai autorizzato lo svolgimento dello straordinario. Di conseguenza riteneva infondata la pretesa avanzata dal lavoratore e presentava ricorso presso il tribunale.

Nel frattempo, l’interessato partecipa alla procedura di stabilizzazione. Ottiene il contratto di lavoro a tempo indeterminato. Ed è costretto a rinunciare al credito maturato per gli straordinari sottoscrivendo un accordo conciliativo, assistito da un rappresentante sindacale.

Sono ormai sempre più numerose le lavoratrici e i lavoratori precari di Poste Italiane che lamentano di aver subito simili ingiustizie. La società, controllata dallo Stato italiano, dovrebbe dare anche il buon esempio di datore di lavoro virtuoso. Non può mirare solo al profitto perché ha il dovere di fornire un servizio pubblico e, in quanto tale, intrinsecamente legato alla sostenibilità e alla responsabilità sociale.
Carmine Pascale
Portavoce Movimento precari Poste Italiane

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