1 Marzo, 2025
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A Montevirginio (Canale), il judo è maestro di vita

Alessandro Maisano, classe 1977, aveva un sogno, per realizzare il quale ha iniziato a lavorare fin dalla prima adolescenza; fare delle arti marziali un percorso di crescita tecnica e umana per diventare grandi e non solo adulti.

La sua scommessa nasce nel 2016 quando chiede al comune di Canale di poter prendere in gestione una struttura immersa nel verde al viale delle Olmate, tra Montevirginio e Oriolo.

Nacque allora l’Accademia di Judo ASD Sport Village Monterano e quel primo semestre d’abbrivio aveva solo 4 iscritti. Bambini che volevano imparare il judo ma che assimileranno molto di più di una manciata di tecniche antiche; acquisiranno uno stile di vita improntato al rispetto per gli altri, osservante della massima del maestro Jogoro Kano che ‘non è importante essere migliori di qualcun altro ma essere migliori di ieri’.

Capirà crescendo, Alessandro, che stava marcando la differenza tra una palestra dove ci si allena e un’accademia dove ci si forma.

Così, mentre lui perfezionava le sue capacità tecniche superando esami su esami e arrivando al 4° dan della cintura nera, gli iscritti alla sua accademia da 4 sono diventati 350; età diverse, maschi e femmine, grandi e piccoli, adolescenti, attempate signore e vetusti signori, bambini che diventeranno uomini oltre il colore di una cintura.

La grandezza delle idee del maestro Maisano cammina di pari passo alla maestosità del messaggio che il judo trasferisce con le sue proiezioni e le sue leve: cortesia e rispetto per saper nutrire l’amicizia, autocontrollo per riuscire a conservare l’onore, la modestia e la sincerità.

A sostenere l’Accademia ci sono due Enti di Promozione Sportiva di caratura nazionale, la OPES e l’AICS.

L’insegnamento del judo classico e agonistico si articola dalle16 alle 22 dal lunedì al venerdì, rompendo il silenzio del dojo con i tonfi dei corpi sul tatami.

Un’accademia non è un’impresa di guadagno con lo sport ma un luogo in cui lo sport riscatta dalle difficoltà, dalle ristrettezze, dalle disuguaglianze; il maestro Alessandro ha invitato i servizi sociali dei Comuni limitrofi a proporre il judo ai figli dei nuclei meno abbienti, momentaneamente impossibilitati o in difficoltà economica affinchè nessuno sia escluso dalla possibilità di migliorare se stesso. Togliere i ragazzi dalla strada, sollevarli dalla noia insalubre, coinvolgerli in progetti di sport e di gioco; in questo dimorano gli intenti del maestro, nel voler tesorizzare l’ettaro e mezzo di verde che circonda il dojo, dove far incontrare i giovani, ospitare ed esercitare discipline sportive diverse, come il tiro con l’arco, il calcetto, il volley.

Il Coni ha riconosciuto e patrocinato il valore dell’Accademia portandoci i Veterani dello Sport, persone che a vario titolo e a diversi livelli di competenze hanno promosso il valore della pratica sportiva come attuazione di un sé migliore.

E’ volata un’ora insieme ad Alessandro, nel silenzio del dojo rischiarato dalla tranquilla luce tenue dell’inattività momentanea; al congedo, mi porto via l’inchino gentile di quest’uomo corpulento, un saluto rispettoso che mi ha fatto considerare che lascerei volentieri mio figlio, in un posto così.

Gianluca Di Pietrantonio

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