3 Marzo, 2025
spot_imgspot_img

Cerveteri, parla il sindaco Elena Gubetti

In una mattina di sole splendente, mi accoglie una altrettanto splendente e sorridente sindaco nel suo ufficio in piazza Risorgimento. Un ambiente che richiama dovunque, con poster, foto e repliche estremamente ben eseguite, la cultura che innegabilmente è a fondamento della cittadina di Cerveteri che ha una storia millenaria. Una cultura che va dall’archeologia richiamata dalle immagini stupende della necropoli della Banditaccia e dei famosissimi vasi di Eufronio poste sulle pareti alla storia con foto del centro storico medievale alla presenza musicale con poster che ricordano l’impegno ad livello dalla classica al rock con il calendario delle esibizioni estive di artisti e gruppi di richiamo nazionale e della banda cittadina. Una cultura che viene ritratta anche da immagini di vita dalle sagre, eventi che richiamano cultori dei prodotti tipici del territorio. Insomma si nota la preparazione ed il gusto dell’architetto sindaco, non fosse altro per il vezzo di avere voluto spostare un oggetto di servizio dalla scrivania, per consentire foto migliori.

Dottoressa Elena Gubetti, lei è nata il 6 settembre 1973, eletta primo cittadino con 6677 voti nel 2022 (quasi il 53% dei votanti), ed è, sinora, il primo sindaco donna in questa città, amministrato in precedenza da donne solo in quanto pubblici ufficiali, commissarie prefettizie, da quando fa politica? Cosa significa per lei e che senso ha per lei fare politica?

Considero la politica qualcosa di nobile da sempre. La politica, nonostante, a volte, i nostri governanti a livello nazionale non ci abbiano sempre reso orgogliosi di loro, già nella sua etimologia testimonia quanto sia importante per la nostra società: è quell’insieme di attività che mirano al miglioramento della vita e gli affari di una comunità di persone. Cosa c’è di più bello che amministrare la città in cui si è scelto di vivere e di far crescere i propri figli? Per me fare politica corrisponde a svolgere un servizio per la propria comunità: un impegno civico che tutti dovrebbero provare a svolgere. Non ha senso il solo lamentarsi di quello che non funziona o non ci piace; è, invece, necessario provare a mettersi in gioco, se si vuol provare a cambiare le cose. Per me fare politica è una grande passione, spinta dal desiderio di dare un contributo concreto con l’unico obiettivo di vedere crescere la nostra comunità nel modo che merita.

Come ha trovato la macchina amministrativa di Cerveteri strutturalmente ed economicamente?

Uno dei primi aspetti sul quale ci siamo concentrati è stato il riordino della macchina amministrativa: abbiamo nominato un nuovo segretario generale, nuovi dirigenti e avviato uno stretto e collaborativo rapporto con le sigle sindacali e tutti i dipendenti comunali, che poi sono il vero braccio operativo delle amministrazioni comunali. Un rapporto non solo prettamente lavorativo, ma anche umano; più che mai fondamentale per operare in maniera proficua e produttiva. Il personale che lavora nel nostro ente è diventato per me una seconda famiglia e nulla di quello che progettiamo o programmiamo potrebbe diventare realtà senza il loro lavoro e il loro impegno. Sono grata a tutti loro per quello che fanno ogni giorno.

Ho trovato un Comune senza dubbio con delle grandissime potenzialità: la prima fase di questo mandato si è concentrata proprio per far sì che emergessero tutte. Abbiamo fatto un grande lavoro in questi due anni, anche grazie all’impegno di Alessandro Gnazi, che sino alla scorsa settimana ha ricoperto il ruolo di Assessore al Personale e al Bilancio. L’approvazione, pochi giorni fa, del Bilancio 2025/2027 dimostra come i conti del Comune siano in ordine, che i debiti dell’ente siano stati tutti saldati e che il lavoro svolto con l’ufficio tributi per recuperare le somme evase sta dando i suoi frutti, grazie a questo lavoro, il fondo-cassa, che all’inizio del mio mandato era di 4000000 di euro, ora supera gli oltre 12000000 di euro, consolidando così la nostra capacità di spesa per raggiungere gli obiettivi che ci siamo dati.

Cosa ha fatto la sua amministrazione durante questo mandato e cosa pensa di concludere prima delle prossime elezioni?

Non dirò mai di essere soddisfatta, non è nella mia natura. Se le cose da fare sono tante e le difficoltà da superare non sono da meno, posso però affermare, dati alla mano che i primi mille giorni di mandato ci hanno visto sempre impegnati nel raggiungimento degli obiettivi che avevamo condiviso con i cittadini al momento delle elezioni.

Abbiamo dato alla città tre parchi cittadini attrezzati e fruibili, che prima non esistevano: il Parco di Viale Manzoni, il Parco Vannini e il Parco Borsellino, ma a breve sarà completato anche il Parco di Via Corelli. Nessuno, prima di noi, aveva investito così tante risorse sui parchi pubblici e aveva dato la possibilità, soprattutto ai nostri bambini e ai nostri ragazzi, di fruire di spazi pubblici attrezzati e gratuiti.

In queste ore è partito il PUI Sport, che vedrà la realizzazione di aree attrezzate sul lungomare e solo pochi giorni fa abbiamo avviato il secondo lotto di lavori finalizzati al restyling di Campo di Mare e inaugurata la sesta farmacia comunale, creando la prima farmacia di servizi gratuiti per i cittadini.

Ma oltre questo, abbiamo obiettivi che i cittadini di Campo di Mare attendono da 60 anni. Il più importante, alcuni giorni fa, lo storico passaggio delle reti idriche e fognarie da Ostilia al Comune, prese poi in carico da Acea Ato 2, un risultato che rende giustizia finalmente ai concittadini della nostra frazione di mare. Non dimentichiamo il lavoro fatto per ottenere i fondi per realizzare il secondo e il terzo asilo nido comunale, che porterà altri 120 posti disponibili per i neonati della nostra città, dando un segnale forte a tutte le famiglie giovani che hanno bisogno di essere sostenute con aiuti concreti.

In una cittadina in cui ci si conosce tutti, si sente il sindaco di tutti? Come ritiene di essere percepito dai cittadini?

Essere il Sindaco di Cerveteri è, e lo sento essere, un grande onore, un privilegio, un incarico pieno di responsabilità che svolgo con passione e dedizione. Quando, nei primi anni 2000 arrivai dalla mia città natale, Torino, mai mi sarei immaginata che un giorno ne sarei divenuta il primo cittadino. Sono il sindaco di tutti: è così che deve essere un sindaco per me. Il contatto con la cittadinanza è quotidiano e costante: non potrei svolgere questo ruolo se non stando in mezzo alle persone ed ascoltandone le necessità. I cittadini a volte sono molto netti ed ingiusti nel dare un giudizio sull’operato dell’amministrazione, giudizio che nasce dalla poca conoscenza dei fatti, ma, se non ci sono pregiudizi, quando parli e spieghi quello che stai facendo e perché alcuni problemi ancora non sono stati risolti, tutti comprendono ed addirittura cercano di aiutarti mettendosi a disposizione, per trovare insieme le soluzioni. Il Sindaco è eletto dai cittadini e deve sempre rispondere a loro.

In quanto donna, ritiene di essere stata avvantaggiata o svantaggiata nella sua azione politica prima come candidata e poi come prima cittadina eletta?

Durante la tornata elettorale non ho avuto vantaggi né svantaggi: quando ci si candida alle elezioni i cittadini non valutano il genere, ma due cose: lo spessore della persona che hanno di fronte e la qualità del programma che presenta. Se oggi sono Sindaco è perché i cittadini hanno visto in me, nella mia squadra e nel nostro programma, qualcosa di valido, degno di essere sostenuto con il loro voto e non li deluderemo.

Personalmente, anche ora che sono Sindaco, la percezione non è cambiata: rappresento un’Istituzione, rappresento Cerveteri, rappresento tutti i suoi cittadini ed essere uomo o donna non è diverso, la differenza la fanno la passione e l’impegno.

Ritiene di essere stata aiutata dal programma presentato o dalle alleanze politiche della sua lista?

Quando si vince, in qualunque contesto, il motivo della vittoria è sempre la proposta che “funziona”. È vero, eravamo forti del fatto che la nostra fosse un’amministrazione che nasceva sotto la linea della continuità, ma è innegabile che poi ciò che fa eleggere un sindaco sia la qualità del programma e lo spessore dei candidati e candidate che lo sostengono. Nel mio caso, posso dire che avevamo un eccellente programma, che stiamo rispettando, e che avevo al mio fianco una validissima squadra di uomini, donne, giovani e meno giovani candidati al mio fianco il cui impegno e la cui passione rimane costante.

Quali responsabilità sente e quali difficoltà trova nel suo ruolo?

Tante, infinite! Quando si sceglie di candidarsi a sindaco e poi si viene elette, si sa che la vita cambia. Non sei più responsabile solamente di te stesso e delle persone a te più care, ma di un’intera comunità composta da oltre 40000 persone, tutti i cittadini di Cerveteri cui sento di dovere offrire costantemente il mio massimo impegno, un impegno che ti assorbe totalmente. Se un cittadino ha un problema, quello diventa anche il tuo problema e lo rimane fino a che non sei riuscita, in qualità di sindaco, a risolverglielo. Nonostante metta tutta me stessa, tutte le mie energie, purtroppo non sempre è possibile riuscirci e la frustrazione nasce proprio dal trovarsi con pochi strumenti in mano che non ti consentono di dare tutte le risposte che vorresti dare.

Sta gestendo i suoi assessori in maniera che il piano programmatico si stia realizzando o quali difficoltà trova?

Proprio pochi giorni fa ho annunciato la composizione della nuova Giunta che vede tante riconferme, ma anche l’entrata di uomini e donne che in questi due anni non erano presenti nella squadra di governo, ma che avevano comunque collaborato e supportato l’amministrazione. Credo che questa squadra “aggiornata” possa fare molto bene per la città. Grazie alla ritrovata armonia all’interno della maggioranza, questa nuova composizione di Giunta saprà portare a termine i tanti progetti iniziati e dare nuovo slancio a tutta l’amministrazione. Abbiamo obiettivi chiari che ci vengono dal mandato degli elettori, molti li abbiamo già raggiunti e per gli altri abbiamo tutte le possibilità per centrarli.

Lei ama l’arte ed ha un curriculum come architetto di tutto rispetto, come sta incentivando la cultura nello specifico e la cultura in generale?

Un ministro, tempo fa, disse che con la cultura non si mangia, questa coalizione da sempre crede invece che con la cultura si possono creare posti di lavoro, che la cultura sia un volano straordinario per l’economia di ogni territorio. Noi a Cerveteri siamo avvantaggiati: non tutti possono godere, nel raggio di pochi chilometri, di ambienti naturalistici bellissimi che vanno dalle spiagge del mare ai boschi dei monti; di siti Unesco Patrimonio dell’Umanità, come la splendida Necropoli Etrusca della Banditaccia, la più estesa di tutto il Mediterraneo; di borghi suggestivi, incantati e unici, come quelli del Sasso e di Ceri.

Godiamo di una attivissima rete di realtà associative sempre propense a svolgere attività culturali e ad unirsi per far sì che la bellezza dell’arte, della musica, della conoscenza siano sempre più condivise da tutti, sempre più diffuse. La cultura è uno dei settori nevralgici per qualsiasi città. Per un Comune come il nostro, ad appena un’ora di macchina da Roma, è essenziale. Siamo, infatti, una città a grande vocazione turistica per cui ciò che cerchiamo di fare ogni giorno è promuovere la bellezza che offre Cerveteri. Ma non ci limitiamo solo alla promozione turistica: il lavoro di conoscenza, valorizzazione e tutela del nostro territorio passa anche dalla cura della nostra città con grandi e piccoli progetti che la rendono ogni giorno un luogo più bello in cui vivere, dove vi sia una comunità che abbia la consapevolezza di essere in un luogo straordinario. Cerveteri merita di essere amata e rispettata e questo atteggiamento deve iniziare da noi che la viviamo ogni giorno.

La presenza di un sito patrimonio dell’Umanità, la necropoli etrusca, come viene curata e supportata dal Comune? È una buona fonte turistica debitamente utilizzata e promossa? I turisti che vengono per visitare la necropoli, trovano servizi adeguati e sono soddisfatti della accoglienza? Cosa altro trovano in Cerveteri che potrebbe stimolarli a ritornare?

Necropoli e Museo, come noto, non sono siti di proprietà comunale, ma dello Stato, pertanto un nostro intervento diretto, ovviamente, non è possibile. Così come sempre fatto però, sin dal mio insediamento, ho sin da subito intrecciato un eccellente rapporto di collaborazione con il PACT (Parco Archeologico di Cerveteri e Tarquinia) e con il suo Direttore, Vincenzo Bellelli, persona di enorme sensibilità che ha immediatamente dimostrato grande interesse nel promuovere e valorizzare il territorio di Cerveteri. Il ritorno a Cerveteri dell’Olpe di Bruxelles (un importante reperto archeologico di origine cerveterana), ne è la riprova di quanto la collaborazione tra il nostro Comune e il PACT sia funzionale.

Purtroppo è vero: resta ancora molto da fare sul fronte dell’accoglienza: Cerveteri non dispone di un albergo degno di tale nome. È pur vero però che, prima del nostro arrivo, mai nessuno aveva inserito all’interno del piano regolatore, aree adibite a strutture alberghiere. Disponiamo però di tantissimi posti letto, grazie ai numerosissimi agriturismo immersi nelle nostre zone di campagna, dove si coniugano facilmente ambiente, natura e buona tavola. Ma è chiaro che non è sufficiente: dobbiamo lavorare per fare in modo che l’esperienza del turista sia entusiasmante non soltanto per ciò che vede a Cerveteri, ma anche e soprattutto per ciò che vi trova, per i servizi e la qualità dell’accoglienza di cui potrà disporre grazie alla gentilezza dei cittadini.

Le famose sagre di Cerveteri sono un volano per il turismo di Cerveteri, ma sono sufficienti ad offrire un supporto economico per le attività commerciali?

La “Sagra dell’Uva e del Vino dei Colli Ceriti” e la “Festa dell’Olio” sono senza dubbio i due appuntamenti principali della tradizione di Cerveteri, alle quali si aggiungono però altre importanti manifestazioni come l’ormai classico “Etruria Eco Festival”, ma anche la “Festa del Patrono San Michele Arcangelo”, le storiche “Sagra della Salsiccia”, le “Festa della Birra” e “Festa della Maremma” di Borgo San Martino e la “Sagra del Melone” delle Due Casette. Se sono sufficienti o meno non lo giudico: con le varia sagre, offriamo momenti di svago, cultura e gastronomia ai turisti ed i numeri e le immagini parlano chiaro: nei giorni di festa, soprattutto quelli legati alla Sagra dell’Uva e del Vino dei Colli Ceriti, Cerveteri letteralmente “esplode” di visitatori, di villeggianti i quali, sia per le peculiarità del territorio, sia per i grandi artisti che negli anni si sono avvicendati nei vari cartelloni artistici, hanno scelto la nostra città per trascorrere qualche giorno di relax, spettacolo, cultura e divertimento.

Pensa di ricandidarsi per un secondo mandato?

Per il momento penso all’impegno di completare gli obiettivi prima di terminare il primo mandato. Per le valutazioni politiche sul futuro ci sarà tempo. In questo momento, l’impegno mio, quello degli assessori e quello della nostra squadra sono concentrati sul presente.

Può offrirci un pensiero per Cerveteri, per l’Italia, per l’Europa e per il mondo?

In questo tempo così duro per la nostra umanità il mio augurio è uno solo: la speranza di un futuro diverso e migliore non ci deve mai abbandonare e ciascuno di noi si deve fare costruttore di un mondo di solidarietà, ascolto e pace.
Riccardo Agresti

Ultimi articoli