5 Marzo, 2025
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L’Ucraina e la pace, la posizione di Archivio Disarmo

L’Archivio Disarmo, Istituto indipendente di ricerche internazionali, ha consegnato al gruppo dei Verdi del Parlamento europeo lo studio Per una diplomazia di pace dedicato alla guerra in Ucraina e ai possibili scenari per una soluzione del conflitto. A questo scopo vengono analizzate le posizioni in campo, con particolare riferimento alle proposte prima di cessate il fuoco e poi di pace. Gli ultimi giorni hanno rivoluzionato il quadro generale, ma sarebbe un grave errore ignorare i punti di convergenza che Ucraina e Russia avevano registrato nei colloqui di Istanbul nella primavera 2022.

Commenta Fabrizio Battistelli, presidente di Archivio Disarmo: “Per tre anni l’Ucraina è stata vittima di distruzioni e carneficine e tutto il mondo è stato minacciato da un possibile uso dell’arma nucleare. Quindi è un bene che adesso le due superpotenze nucleari Stati Uniti e Russia si parlino. Questa è la buona notizia. Quella cattiva è che si parlano escludendo tutti gli altri, innanzitutto gli ucraini e subito dopo gli europei. La strada che ha imboccato Trump piace moltissimo a Putin e invece è iniqua per l’Ucraina, dannosa per l’Europa e pericolosa per il mondo, in quanto ispira accelerazioni inconsulte”.

Tra queste, osservano all’Archivio Disarmo, vi è l’ipotesi di schierare truppe anglo-francesi in Ucraina. Una forza di rincalzo (tecnicamente back up) franco-britannica non conseguirebbe la funzione deterrente adeguata, né lo scenario cambierebbe con la partecipazione dell’Italia. Il governo italiano ha chiarito che nessun contingente italiano partirebbe senza il mandato delle Nazioni Unite. Tale aspetto è decisivo e richiama la linea multilateralista che l’Europa dovrà seguire per ricostruire il futuro.

Conclude Battistelli: “Nella guerra nel cuore d’Europa accanto alle vittime in carne e ossa (tragicamente numerose) c’è pure una vittima politica: il multilateralismo, cioè il metodo che, per affrontare una crisi, cerca di mettere intorno un tavolo tutti coloro che sono coinvolti. Fumo negli occhi per Trump e per Putin, che vogliono negoziare da soli, sulla testa degli europei”.

Per evitare ciò – dicono all’Archivio Disarmo – la UE dovrebbe rilanciare il ruolo delle Nazioni Unite. Lo strumento potrebbe essere un’istituzione regionale come l’OSCE, Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, severamente colpita dalla guerra di Putin ma non del tutto affondata. Questo se la UE non vuole lasciare a Trump il monopolio delle trattative con la Russia. Nel dopoguerra, l’OSCE potrebbe rappresentare una sede istituzionale e collettiva (tutto il contrario delle avance nazionaliste di Orban o di Salvini) per un confronto con Mosca.

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