12 Marzo, 2025
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Energia Geotermica: servono soluzioni rapide

DIEGO RIGHINI (GEOTERMIA ITALIA): “SERVONO SOLUZIONI RAPIDE PER UN SETTORE PRONTO A FARE LA SUA PARTE NEL FUTURO MIX ENERGETICO”

“Quando cominciammo a sviluppare il nostro progetto in Umbria e nel Lazio, nel 2011, tra il Lago di Bolsena e la città di Orvieto, sembravamo un’impresa che da sola intendeva rivoluzionare un settore energetico”, ha detto Diego Righini, “Il cambiamento consisteva nel costruire altre imprese geotermiche, oltre l’Enel, che in Regione Toscana aveva costruito la sua fortuna in solitaria con una tecnologia con emissioni, e cambiare la tipologia di centrali elettriche passando a quelle a ciclo binario senza emissioni e di piccole dimensioni, ma comunque in grado di immettere nel sistema elettrico nazionale oltre 40 mila MWh di energia l’anno. In passato i Comuni e le Regioni fuori la Toscana non sono mai stati favorevoli alla geotermia, perché confuse dalle piccole associazioni ambientaliste, che senza competenze insinuavano destini sismici e geologici pericolosi per le centrali geotermiche, anche se tutti erano a conoscenza delle 38 centrali di grandi dimensioni presenti in Toscana che di problemi sismici e geologici, in 40 anni, non ne avevo creato nessuno. Tra il 1990 e il 2010 ogni progetto, fuori la Toscana, nasceva dall’idea di un pensionato Enel e dagli investimenti di alcuni imprenditori, che davano per naturale questo tipo di progetti, con produzione di energia a basso costo senza nessun effetto negativo sull’ambiente”.

L’amministratore delegato di Geotermia Italia ricorda che “dopo 15 anni di lavoro, quasi in solitario, senza l’aiuto dell’Enel o delle Istituzioni, oggi siamo riusciti a mettere tutti d’accordo intorno all’Italian Geothermal Forum che ha l’ambizione di dare la spinta decisiva per avere impianti geotermici in Umbria, Lazio, Campania, Basilicata e Sicilia, per frenare, in breve tempo, la corsa al rialzo del costo delle bollette spinto dai cattivi accordi fatti da Eni e dal Governo sul gas, oggi fonte primaria per la produzione di calore ed energia elettrica. Il primo ottobre dello scorso anno, alla Camera dei deputati, informammo il Parlamento della speculazione sul prezzo del gas che avrebbe colpito l’Italia suggerendo un’accelerazione sull’approvazione dei progetti fermi presso la Direzione Generale VIA del Ministero dell’ambiente e sicurezza energetica, sul quale il Ministro Pichetto Fratin non ha ancora trovato il modo per dare approvazione. Nel mese di gennaio al Senato della Repubblica molti soggetti imprenditoriali e alcune amministrazioni locali hanno invocato per la geotermia la nomina di un Commissario di Governo per accelerare la costruzione di almeno altre 100 centrali nelle Regioni geotermiche italiane. Il Forum dell’11 e 12 marzo serve proprio per chiedere alle Istituzioni italiane soluzioni rapide per un settore pronto a fare la sua parte nel futuro mix energetico”.

Secondo Diego Righini “il prezzo delle bollette del riscaldamento di case e uffici e dell’energia elettrica sono alti perché mancano impianti, soprattutto quelli geotermici nel mix energetico, che già da questa estate possono essere installati, in sostituzione di quelli a gas, negli ospedali, nelle scuole, nei condomini centralizzati, inoltre ogni provincia geotermica, circa 30 su 110, possono avere impianti di energia elettrica non inquinanti diversi dai dannosi termoelettrici e meno impattanti sul paesaggio e maggiormente produttivi di quelli eolici, fotovoltaici e idroelettrici”.

Roma, 11 marzo 2025

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