Sul tema della mafia “c’è una disattenzione che sicuramente in parte è voluta da chi in politica sta con cattive idee, da una disattenzione dei media, ma purtroppo è dovuta a una disaffezione delle comunità territoriali, che in alcuni casi si sono assuefatte alla presenza della criminalità organizzata. Per esempio, ieri è stato di nuovo sciolto di nuovo il comune di San Luca. Ci sono alcune zone d’Italia dove sembra che non si possa fare a meno della criminalità organizzata. E’ questa è la più grande sconfitta che noi dobbiamo registrare”. Lo ha affermato la presidente della Commissione antimafia, Chiara Colosimo, nel corso della trasmissione radiofonica “Giù la maschera” (Radio 1 Rai), condotta da Marcello Foa e dedicata al tema “Si parla meno di mafie: perché?”.
Secondo Chiara Colosimo per contrastare il senso di sfiducia dei cittadini che vivono in determinate realtà le istituzioni devono esserci “non soltanto durante il momento dello scandalo e della massima attenzione. E soprattutto si può aggiungere alla straordinaria opera che tutti i giorni fanno gli inquirenti, le procure e tutti quelli che lavorano per mettere a segno quei blitz di cui ogni tanto sentiamo parlare, un movimento culturale che è completamente assente”, il cui compito è quello di sensibilizzare su “quello che è il pericolo più grande, l’estrema fascinazione dei più giovani, come ci raccontano i social. C’è un grandissimo rischio, che i più giovani vengano completamente messi in mano alla criminalità organizzata, e proprio perché sono le nuove leve cercano modi più rumorosi e più pericolosi per farsi spazio all’interno delle grandi organizzazioni.
Sulla presenza di candidati “impresentabili” nelle liste locali dei partiti politici Chiara Colosimo ha spiegato che “non sempre i partiti hanno gli strumenti a disposizione per sapere davvero chi stanno per candidare. L’assenza di partiti strutturati che conoscono il territorio porta alla presenza nelle liste di persone semisconosciute, che poi quando vai a controllare si scopre che così limpide non sono. Quello che mi preoccupa è che ancora ieri, ennesima indagine sul voto di scambio, ennesimo arresto eccellente, ennesima reazione immediata, con sempre con quella virgola che dice “sì, però poi vediamo”. Io credo che “poi vediamo” in questa fase deve essere messo da parte. Perché dovremmo essere capaci di dare l’immagine della politica irreprensibile, di gente che da un taglio netto con alcuni anche solo dubbi. Se poi i dubbi vengono dissipati c’è tutto il tempo per recuperare quella persona e quella candidatura. Non si può fare perché la criminalità organizzata sottrae lavoro e sviluppo alla nostra nazione e ai nostri territori. Non è soltanto di una questione di pizzo e racket, ma è proprio un’economia alternativa su cui la criminalità organizzata si è specializzata, e che sta creando danni enormi anche ai conti dello Stato.