2 Aprile, 2025
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Gli squilibri geopolitici e gli effetti sulle debolezze di Europa e Italia

L’agone coerente con la Costituzione ripudia la guerra. Per ottant’anni, se pure in piena guerra fredda, dopo i due conflitti mondiali siamo stati in pace, almeno in questo angolo di mondo. Le guerre sono sempre un danno per l’umanità, lo dice Papa Francesco, per la perdita di vite umane e per i danni: materiali, economici e sociali. La riflessione che intendiamo proporvi non riguarda le cause dei conflitti, Ucraina-Russia e Hamas Israele e i fallimenti delle diplomazie, ma tentare di capire verso quale scoglio, l’attuale presidente USA, vuole portare a sbattere l’Italia e l’Europa. La stampa europea è compatta nel ritenere che Trump è apertamente ostile alle sorti dell’Europa. Vance e Musk sono schierati con i partiti di estrema destra e sono contro i governi europei e a favore di Mosca. All’ONU, gli americani hanno votato con Russia, Bielorussia e Corea del Nord. Trump in campagna elettorale era per il cessate il fuoco e la fine delle guerre. Dopo la vittoria si è “incoronato”oligarca in compagnia di Elon Musk e James David Vance, ha minacciato dazi al 25%, il rimpatrio di migliaia di stranieri, dichiarato che l’Europa è nata per fregare gli Stati Uniti e ritiene gli europei suoi avversari. Tant’è che Bruxelles si chiede se siamo ancora alleati. Donald Franciszek Tusk, su X, fa sapere che la UE è nata non per fregare, ma per mantenere la pace, il rispetto tra le nazioni, per un equo e libero commercio e rafforzare l’amicizia transatlantica. Un sondaggio della Cbs dice che l’80% degli americani pensa che Trump stia cambiando il mondo, ma di questi il 40% è convinto che lo stia cambiando in peggio. Trump appena insediato, ha annunciato sgravi fiscali da 4500 mld e tagli alle imposte decise nel 2017 al 1° mandato. Inoltre, tagli alla spesa sociale e sanitaria per circa 2000 mld e fondi per l’esercito e la sicurezza dei confini. I repubblicani sui tagli alle famiglie più povere sono divisi, ma poi hanno votato insieme e la legge è passata al Senato per la ratifica.

L’incontro Trump – Zelensky

Voluto da Macron, è avvenuto nella sala ovale il 28.02.2025 in mondo visione con Donald Trump e James David Vance per la pace in Ucraina. È stato drammatico e rimarrà nella storia. Se ne parla perché ci sono in giro versioni contrastanti e “teatrali”. È difficile credere che i due si siano incontrati per la firma dell’accordo sulle terre rare, di cui girava una bozza. La diplomazia lavora in segreto e gli accordi politici e tecnici si fanno prima dell’incontro. Strano il comunicato dopo l’incontro: «è stata un’ottima trasmissione televisiva. Bene, vediamo cosa possiamo fare per mettere insieme le cose. Grazie». Trump tre giorni dopo ha aggiunto: «Dovremmo passare meno tempo a preoccuparci di Putin e più tempo a preoccuparci delle bande di migranti stupratori; dei signori delle droghe; degli assassini e della gente uscita dagli istituti psichiatrici che entra nel nostro paese, per non fare la fine dell’Europa». Gli americani hanno dato all’Ucraina 350 mld di dollari con “quello stupido presidente”. Pare però che non sia vero perché il Dipartimento della Difesa a gennaio ha detto di aver dato solo 65,9 mld per l’attuale conflitto e circa 69,2 mld nel 2014. Macron, in visita a Trump, ha detto che non è corretto aprire una guerra commerciale con l’Europa. Keir Starmer ha incontrato Trump per parlare di Europa e di Ucraina Friedrich Merz ha motivato le sue perplessità alla notizia che i diplomatici statunitensi e russi si incontreranno per riattivare le ambasciate dei due paesi. In passato ci sono state divergenze tra USA ed EU su Iraq e Afghanistan, ora le contrapposizioni sono ideologiche, strategiche ed economiche. Lo ha dichiarato Camille Grand, ex funzionario Nato al New York Times. Zelensky su Fox News torna a chiedere le garanzie di sicurezza e respinge le accuse di Trump quando dice che Kiev non vuole la pace.

 

L’iniziativa di Londra 

Londra e Parigi hanno dato vita a una cabina di regia con 19 leader europei per decidere il da farsi. Starmer ha esordito che è tempo di agire uniti per la pace giusta e duratura in Ucraina. Macron, d’accordo con Starmer, propone una tregua di un mese nell’area dei mari e nelle infrastrutture energetiche, non sulla linea del fronte. Tutti convengono sugli aiuti militari, la sovranità e la sicurezza dell’Ucraina, le sanzioni economiche alla Russia, la presenza di Kiev al tavolo delle trattative e sul contingente militare dei volenterosi da stazionare in Ucraina. Tra i paesi candidati vi è la Polonia, data la sua capacità militare, e gli Stati nordici che fanno parte della IEF, a guida britannica. La NATO, col segretario Mark Rutte, riferisce la disponibilità economica di diversi paesi per la difesa militare e Ursula von der Leyen al primo vertice del Consiglio ha proposto il riarmo, ma non è stato accettato. La proposta per le spese militari, comunque, va avanti con urgenza. Si è d’accordo che è sbagliato muoversi singolarmente di fronte alla drammaticità dei fatti. Le regole passate vanno cambiate e rese flessibili. La Commissione, con Orban contrario, presenterà al Summit due proposte di legge nei giorni 20 e 21 marzo, con l’auspicio di ottenere il consenso di tutti. 

 

L’Europa è debole e forte

Crediamo che dobbiamo mettere in campo ora una difesa europea comune (agendo su vari ambiti: gestionale e di razionalizzazione, oltre che sul sistema di voto attuale all’unanimità) ma dobbiamo chiarire come costruirla questa difesa comune, dal momento che l’attuale spesa complessiva dei 27 Paesi (lo diceva Prodi in una ottima intervista poco tempo fa) è molto consistente ed è al di sopra di quello della Russia, ad esempio. Quello che non si può e non si deve fare è continuare ad aumentare questa spesa in forma spezzettata, per singola nazione; il che andrebbe ad agire solo sui tagli al welfare. Abbiamo sentito parlare di una Nato europea e a noi sembrerebbe una strada giusta, ma non siamo esperti per dare una valutazione. Troviamo apprezzabile la presa di posizione della maggioranza del centro-sinistra italiano. Quello che fanno i gruppi di potere (politici e potentati) ci deve interessare sempre meno, dobbiamo invece capire che il momento che stiamo vivendo è sempre più il momento della forza ostentata e dell’avanzata dei gruppi economici; vanno colti entrambi i punti.

 

Chiarezza e Autorevolezza

Usa e Russia, pur non amandosi, troveranno facilmente un punto di incontro nel cercare di ridurre i paesi europei a semplici vassalli degli imperi, governati da ricchissimi oligarchi. Come non mai prima, è il tempo della ricchezza ostentata e senza freni contro una povertà sempre più crescente. In questo scenario non dobbiamo avere difficoltà a fare scelte di campo decise e chiare. Più Europa (politica, militare, economica) e lotta decisa, senza se e senza ma, alle diseguaglianze. Senza il nervosismo che pervade oggi le élite europee, ma con coscienza, dedizione e autorevolezza. E senza le fughe in avanti “guerrafondaie” che non ci appartengono e non appartengono all’Italia. Pensare di spendere 800 miliardi per ampliare le difese europee senza sapere in che modo e con quale progetto, è solo un pensiero frutto della fretta e del pressappochismo. I 27 Paesi dell’Unione (+Inghilterra se vorrà) spendono per il mantenimento di 28 eserciti, come già detto sopra, bel oltre quello che sta spendendo la Russia oggi in guerra. Non si tratta di metterci altri soldi, ma di usare meglio quelli che già si spendono, se si mettono in comune. Quindi massima chiarezza e massima onestà.

 

Franco Marzo

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