Si è riunito ieri mattina, 11 marzo, il tavolo interistituzionale costituito nel 2022 grazie a un progetto ideato dalla ASL RM 4, dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia e dall’Ordine degli Psicologi del Lazio. L’intuizione mette insieme le varie realtà territoriali della ASL, della Procura, gli psicologi, le Forze dell’Ordine, diverse realtà associative territoriali, tutti schierati con l’intento comune di contrastare la violenza di genere.
Presenti al tavolo, le più alte rappresentanze istituzionali locali, che hanno portato il loro contributo a sostegno di un impegno che perdura da oltre due anni e che sembra portare i suoi frutti. I numeri portati dal Procuratore di Civitavecchia Alberto Liguori tenderebbero a sconfortare: ci sono stati oltre 600 casi di violenza nello scorso anno 2024, per oltre 200 dei quali la Procura ha dovuto emettere misure cautelari dagli arresti in carcere, ai domiciliari, ai divieti di avvicinamento. La sindaca Gubetti ha provocatoriamente dimostrato come nessuno tra gli oltre 200 studenti presenti nell’aula magna del Mattei, sapesse che nel loro comune ci sono uno sportello di ascolto e un centro antiviolenza, aspetto ritenuto drammatico dal Procuratore che ha detto ai ragazzi: “La prima prevenzione siete voi”. Di alto profilo è stato anche l’intervento della direttrice generale della ASL RM4, Rosaria Marino, che ha ricordato la maggiore semplicità con cui è possibile sviluppare empatia istituzionale nei territori di provincia. Presenza consolidata al tavolo quella di Giovanni Furgiuele, che da anni testimonia la sua fattiva vicinanza ai temi trattati.
Sono stati lanciati imput di riflessione che saranno poi approfonditi dai vari profili professionali presenti, tra cui l’indispensabilità di occuparsi anche degli autori di violenza, e non solo delle vittime, così da poter abbattere la recidiva dei reati. Pratico e toccante è stato l’intervento del Sostituto Procuratore Martina Frattin che ha sostenuto l’indispensabilità dell’educazione in ogni rapporto, a scuola come in altri contesti di accrescimento e sviluppo, ricordando come purtroppo spesso l’educazione manchi nei contesti familiari. Racconta un caso pratico la PM, commuovendosi al suo epilogo; la sensibilità di un magistrato, ha ribadito il Procuratore, può farcelo sentire più vicino nella lotta a questa barbarie che è la violenza di genere. Il messaggio che è passato è che la prevenzione dà i suoi frutti quando la vittima si vuole bene, ovvero si confida e si affida. Quindi, sostiene in conclusione il dott. Liguori, di parlarne, parlarne, parlarne.
La virtuosità di un territorio è marcata anche da come le istituzioni che lo rappresentano siano in grado di coalizzarsi per sconfiggere i mali che lo affliggono e questo può renderci orgogliosi di appartenervi.
Anna Onelli e Gianluca Di Pietrantonio
Redattori L’agone