Il Consiglio dei Ministri ha approvato un disegno di legge che introduce nuove sanzioni penali e amministrative per combattere la contraffazione e le truffe nel settore agroalimentare e della pesca. Il provvedimento punta a garantire trasparenza, legalità e qualità lungo l’intera filiera, rafforzando la tracciabilità e semplificando i controlli.
Una riforma sistemica
Con la seduta n. 123 del 9 aprile 2025, il Consiglio dei Ministri ha approvato un disegno di legge (DDL) di particolare rilevanza per il comparto agroalimentare e ittico nazionale. Il testo, frutto della sinergia tra il Ministero dell’Agricoltura e il Ministero della Giustizia, mira a riformare in profondità il sistema sanzionatorio e di controllo nei settori dell’agricoltura e della pesca, con un impianto normativo più efficace contro le frodi e a difesa del Made in Italy.
Come ha dichiarato il Ministro Lollobrigida: “Tolleranza zero per chi abusa del valore delle nostre produzioni per arricchirsi anche alle spalle di chi rispetta le regole. Garantiamo la tutela dei nostri prodotti e dei nostri cittadini. Giro di vite contro l’Italian Sounding e le frodi nel settore agroalimentare. Trasparenza nella concorrenza e nelle regole. Vita più semplice e meno burocrazia”.
Il DDL introduce un complesso articolato di interventi normativi, che comprendono nuovi reati, maggiore incisività investigativa, sanzioni amministrative graduate e strumenti innovativi per il controllo e la tracciabilità.
Le novità sul piano penale: nuovi reati e indagini più rapide
Al cuore della riforma vi è una riorganizzazione organica dei reati in materia agroalimentare, con l’introduzione di nuove fattispecie penali pensate per intercettare le molteplici modalità di frode lungo la filiera.
Tra queste, spiccano:
- Il reato di “frode alimentare”, che punisce le condotte ingannevoli a danno del consumatore, includendo violazioni su provenienza, qualità e quantità dei prodotti;
- Il reato di “commercio di alimenti con segni mendaci”, che rafforza la tutela contro etichettature e informazioni fuorvianti;
- Il reato di “agropirateria”, configurato per colpire in modo più efficace le frodi reiterate, organizzate e continuative ai danni degli acquirenti.
Sul fronte delle indagini, il DDL consente l’ispezione senza preavviso al difensore in caso di necessità urgente di prelievo di campioni, e autorizza intercettazioni e operazioni sotto copertura per i nuovi reati previsti.
In un’ottica di giustizia sociale e sostenibilità, viene inoltre introdotta la possibilità di destinare a scopi benefici gli alimenti soggetti a sequestro e deterioramento rapido, riducendo gli sprechi e valorizzando le risorse confiscate.
DOP, IGP e filiera bufalina: più controlli e più tracciabilità
Una delle direttrici principali del provvedimento è la tutela delle denominazioni protette (DOP e IGP). Il DDL prevede sanzioni più severe per chi ne abusa e introduce una misura cautelare interdittiva che consente all’amministrazione di vietare temporaneamente l’utilizzo del marchio protetto a soggetti inadempienti.
Particolare attenzione è riservata al comparto della mozzarella di bufala campana DOP. Viene istituita una piattaforma digitale per la registrazione quotidiana delle movimentazioni del latte di bufala, coinvolgendo tutti gli attori della filiera: allevatori, trasformatori e intermediari. Questo sistema permetterà di:
- garantire la tracciabilità,
- distinguere chiaramente il latte e i derivati italiani da quelli provenienti da altri Paesi UE o extra-UE,
- sanzionare con più efficacia le irregolarità, con multe differenziate in base alla dimensione dell’impresa.
In parallelo, è previsto un “Piano straordinario di controllo nazionale” a cura del MASAF, volto a intensificare le verifiche sul rispetto delle normative legate alla produzione DOP e IGP.
Semplificazione e legalità anche nei controlli amministrativi
Per rafforzare il sistema di vigilanza, il DDL istituisce presso il MASAF una “Cabina di regia per i controlli amministrativi nel settore agroalimentare”, uno strumento di coordinamento interistituzionale che avrà il compito di armonizzare e rendere più efficaci le attività ispettive.
Un altro strumento innovativo è l’“ufficiale blocco temporaneo” di prodotti o mezzi tecnici in caso di irregolarità formali: una misura che consente alle imprese di regolarizzare tempestivamente documentazioni incomplete, evitando lungaggini e salvaguardando, al contempo, la sicurezza alimentare.
Regole più stringenti per i CAA e ruolo centrale ad AGEA
Il DDL interviene anche sulla disciplina dei Centri Autorizzati di Assistenza Agricola (CAA), vietando la costituzione di nuovi centri a soggetti coinvolti in precedenti strutture revocate. Vengono introdotte sanzioni per i CAA che richiedano compensi non dovuti o operino al di fuori del proprio ambito territoriale.
AGEA (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura) viene individuata come autorità competente per ricevere i rapporti sulle violazioni, riscuotere le sanzioni e redistribuire le somme in favore dei CAA danneggiati da comportamenti scorretti.
Pesca marittima: un riordino normativo
Infine, il disegno di legge prevede un riordino della normativa sulla pesca marittima, altro comparto strategico per l’economia e la cultura alimentare italiana, sebbene i dettagli specifici su questo fronte siano ancora in fase di definizione.
Il nuovo DDL si propone anche di rafforzare la fiducia del consumatore, tutelare le imprese virtuose e valorizzare il patrimonio agroalimentare italiano. Come sottolineato dal Ministro Lollobrigida, “trasparenza, semplificazione e legalità” sono le tre parole chiave alla base di questa riforma, che guarda alla competitività delle filiere nel rispetto delle regole e della qualità.
Si attende ora l’iter parlamentare del provvedimento, il cui impianto normativo potrebbe rappresentare un passo concreto verso la repressione delle frodi alimentari e nella promozione dell’agricoltura e della pesca italiane.