E’ andata in scena ieri sera 12 aprile alle 21.00 e si replica oggi 13 aprile alle 18.30 sul palcoscenico del teatro Charles De Focauld di Bracciano in via Delle Palme “La Buona Novella. Opera teatrale Rock”, realizzata da “Generazione Musica” e “Il TeatrodiTalia”. Un connubio sempre vincente e accattivante quello tra i musicisti dell’ormai consolidata band e gli attori della compagnia teatrale, che insieme hanno dato vita ad un’originale lettura dell’opera di Fabrizio De Andrè, che più di cinquant’anni fa aveva proposto una versione umanizzata della storia di Gesù Cristo, una narrazione vista soprattutto dalla prospettiva di Maria, prima fanciulla e poi madre che piange il figlio in croce. “Io considero Cristo il più grande rivoluzionario della storia, ho bisogno, e credo tutti abbiano bisogno, di considerarlo come un uomo e di considerare come umana tutta la sua storia, perché se lo si considera un Dio non si può imitare, se lo si considera un uomo, si.” In questa frase di Fabrizio De Andrè troviamo il senso di tutto, dell’opera teatrale andata in scena ieri, de La Buona Novella del Faber e di quello che i cristiani e non si preparano a rievocare in questi giorni. I canti e le sonorità di Alessandro Lembo, Laura Ferranti, Nino Di Gregorio e Alessandro Taborri, danno un coinvolgente supporto musicale alle interpretazioni vibranti della narrazione della storia evangelica di Maria, Giuseppe e Gesù restituite da Giampiero Nardelli, da Elisa Lambertucci e Sofia Di Giuseppe, che si sono intrecciate con l’intensità del canto di Sara Gelao, Francesca Gamberini e Michele Mastroianni. Un mix esaltato dagli elementi scenici minimalisti, ma proprio per questo pregnanti ed efficaci, creati da Massimo Melloni e Michele Mastroianni. Il pubblico è stato così trascinato nelle maglie di un racconto, che restituisce un aspetto diverso e vicino a ognuno di noi dei protagonisti della storia di tutte le storie, dove Giuseppe, Maria, il ladrone e lo stesso Gesù, appaiono in tutte le loro e le nostre fragilità. Con la regia di Marina Garroni e gli arrangiamenti rock sulle musiche della PFM dei musicisti di Generazione Musica, un accurato gioco di luci e suoni curato da Ludovico Sanna, Francesco Loppini e Riccardo Chiesti, hanno tenuta alta la tensione del pubblico fino alla fine di uno spettacolo che è sicuramente un buon modo per avvicinarsi alla Santa Pasqua riflettendo sul senso degli eventi della Santa Pasqua e della stessa Settimana Santa.
Cinzia Orlandi
Redattrice L’agone