I dati shock di Istat e Istituto di Sanità: tra ottobre e novembre morti piemontesi raddoppiati rispetto alla media mentre in aprile l’aumento fu del 77 per cento. Più 139% in Vallée
“A partire dalla metà di ottobre 2020 diventano via via più evidenti gli effetti della seconda ondata dell’epidemia Covid-19 sulla mortalità totale. In termini assoluti si stima per i mesi di ottobre e novembre 2020 un aumento di decessi per il complesso delle cause di oltre 31.700 unità”. Così Istat e Istituto superiore di Sanità nel rapporto “Impatto dell’epidemia Covid-19 sulla mortalità totale della popolazione residente periodo gennaio-novembre 2020”. Una classifica in cui Piemonte e Valle d’Aosta si trovano rispettivamente al secondo e al primo posto. Anche ieri in Piemonte, a fronte di un calo dei ricoverati nelle terapie intensive, i morti sono stati 56. Salendo così a quota 7860 dall’inizio della pandemia.
La seconda ondata, spiegano Iss e Istat, si caratterizza a ottobre per un eccesso di decessi totali del 13% sia al Nord che al Centro-Sud, mentre nel mese di novembre si distingue nuovamente l’eccesso di mortalità del Nord (+61,4%), rispetto al Centro (+39,3) e al Sud (+34,7%).
In molte regioni del Nord l’eccesso di mortalità totale del mese di novembre supera quello del picco di marzo-aprile: il record è in Valle d’Aosta (+139% rispetto al +71 di aprile), quindi ci sono il Piemonte (+98% a novembre rispetto al +77 di aprile), Veneto (+42,8% rispetto al +30,8% di aprile) e Friuli-Venezia Giulia (+46,9% contro +21,1). L’incremento dei decessi registrato a novembre è più basso di quello osservato in corrispondenza della prima ondata dell’epidemia solo in Lombardia (+66% a novembre rispetto al +192 di marzo e +118 di aprile) e in Emilia Romagna (+34,5% rispetto al +69 di marzo).
(La Repubblica)