22 Dicembre, 2024
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In Germania lotterie per decidere chi viene vaccinato e chi no

Succede in alcune case di riposo per anziani. “Le dosi non bastano, ora si tira a sorte chi deve essere vaccinato prima”. Ministero della Sanità nella bufera

Una lotteria per decidere chi viene vaccinato e chi no nelle case di riposo per anziani in Germania. Un caso che rischia di infiammare ancora di più la polemica sulla penuria di vaccini che sta investendo il ministero della Sanità tedesco guidato da Jens Spahn, peraltro fatto esplodere proprio da un ex segretario di Stato del medesimo di dicastero, Lutz Stroppe.

Proprio Stroppe ha denunciato su Twitter la situazione che si sarebbe verificata nella struttura in cui si trova la madre di 88 anni: “Le vaccinazioni sono iniziate questa settimana”, ha scritto il politico. “Ma le dosi non bastano, e ora si tira a sorte chi deve essere vaccinato prima. La buona educazione mi impedisce di illustrare i miei sentimenti”.

Come riferisce la Bild, che ha fatto emergere la vicenda, non sono mancate le reazioni di altri utenti di Twitter, in cui si denunciano episodi simili. Tra questi Nicole Leopold, secondo la quale nella residenza per anziani di Heidelberg nella quale è ricoverato suo padre “vengono vaccinati solo coloro che hanno bisogno delle maggiori cure. Gli altri pazienti devono vedere come fare per arrivare ad essere vaccinati”.

Sulla vicenda è intervenuto il presidente della Commissione Sanità del Bundestag, Erwin Rueddel: “In alcune strutture, le dosi vengono somministrate in modo arbitrario dalle squadre addette alle vaccinazioni a persone che non fanno parte dei gruppi prioritari. I Laender devono essere chiamati alle loro responsabilità”.

Interpellato dalla Bild, Stroppe non ha voluto riferire di quale ospizio francofortese si tratti, “persone del suo entourage affermano che teme rappresaglie nei confronti di sua madre”, aggiunge il tabloid. Dura la reazione del presidente dell’Unione anziani tedesca, Otto Wulff: “Non si può certo decidere a sorte chi ha bisogno del vaccino e chi no. Qualcuno deve avere il coraggio di decidere chi deve essere vaccinato prima e chi no”.

Stando al conteggio del Robert Koch Institut, il centro epidemiologico nazionale, fino a ieri erano circa 165 mila le vaccinazioni effettuate in Germania: poco meno della metà, ossia 71.500 sono paziente delle case di riposo, 39 mila sono ultra-ottantenni. Non solo: a detta del presidente dell’Ordine dei medici federali, Klaus Reinhardt, gli anziani delle Rsa “decisamente non sono abbastanza protetti”, nel senso che “molti medici” delle squadre mobili per le vaccinazioni non vengono sottoposti a tampone rapido prima del loro intervento nelle case di cura.

“La strategia dei test non viene perseguita con sufficiente regolarità nei confronti del personale sanitario”, insiste Reinhardt. La situazione complessiva non promette di migliorare in tempi rapidi, nonostante l’inizio della campagna vaccinale, con la curva dei contagi ancora in rialzo ed un bilancio delle vittime sempre più drammatico (pochi giorni fa in Germania si è superato il record dei mille morti giornalieri).

“Abbiamo di fronte a noi i tre mesi peggiori”, ha detto alla Rheinische Post l’esperto per le questioni sanitarie della Spd, Karl Lauterbach. Un miglioramento della situazione si avrà “a partire da aprile” grazie alla combinazione della maggiore disponibilità del vaccino e di una migliore situazione meteorologica: “A quel punto vediamo la luce in fondo al tunnel”.

Mentre il fondatore della BioNTech, Ugur Sahin, in un’intervista allo Spiegel aveva denunciato la difficoltà a coprire il fabbisogno di dosi a causa dei permessi ancora latitanti degli altri vaccini, è sempre Lauterbach – una delle voci più ascoltate in Germania sui temi della pandemia – a spingere l’Ema ad una “rapida autorizzazione” del prodotto di AstraZeneca. “In caso di ulteriori ritardi, si potrebbe sostenere persino una scelta unilaterale d’emergenza della Germania”.

(Agi)

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