23 Dicembre, 2024
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Coronavirus. Il sacrificio dei sacerdoti: 204 le vittime

Nel clero italiano sono già 4 le vittime del contagio dall’inizio dell’anno, 80 nella sola seconda ondata Numerosi i preti anziani (ma c’è anche un 58enne), molti di loro erano ancora in servizio

Dal primo giorno della pandemia ne è morto in media uno ogni giorno e mezzo. Il tributo dei sacerdoti diocesani in Italia al Covid assume proporzioni sempre più imponenti, scavalcando la soglia delle duecento vittime, fino alle 204 attuali, 80 solo nella seconda ondata.

Già quattro i decessi nei primi giorni dell’anno. Ieri s’è spento padre Giancarlo D’Andrea, francescano dei Frati Minori, 79 anni: aveva guidato a Roma le parrocchie di San Francesco a Ripa Grande e San Sebastiano fuori le Mura. Lunedì notte se n’è andato a 80 anni uno dei preti più amati della diocesi di Vittorio Veneto, don Francesco Toffoli, una «personalità forte e dalla spiritualità esigente» – come lo ricorda la sua Chiesa – che resta impressa negli «spunti pastorali» e nei «sentieri di ricerca » raccolti sul suo sito www.donfrancescotoffoli.it, aggiornato sino al giorno di Natale.

Il 3 gennaio era morto a Perugia monsignor Giovanni Battista Tiacci, 84 anni, sacerdote da 60: «Non riusciamo a pensare a lui senza sorridere ancora per quelle sue battute con le quali sdrammatizzava chiunque si prendesse troppo sul serio – ha detto il cardinale Gualtiero Bassetti, che ieri ne ha celebrato il funerale –. Era un altro modo di annunciare il Vangelo: con la semplicità di chi sa farsi prossimo di tutti, condividendone sinceramente e profondamente sia la festa, sia il dolore». Del 2 gennaio è la scomparsa di monsignor Vittorio Santandrea, della diocesi di Faenza, 78 anni, da 20 parroco (e da qualche mese amministratore apostolico) di San Giovanni Battista in Pieve Cesato, che ha operato in molti paesi della Romagna e con numerosi incarichi.

La lista dei sacerdoti in servizio pastorale nelle diocesi morti verso il finire d’anno pare non finire mai. L’ultimo giorno del 2020 il Covid si è portato via don Bernardino Del Coll, 82 ani, storico cappellano dell’Ospedale Santa Maria degli Angeli a Pordenone, e don Alfredo Nicolardi, parroco di Cadorago, in diocesi di Como, che con i suoi 58 anni è uno dei più giovani morti di Covid. In ospedale a un confratello amico, poco prima di essere intubato, ha chiesto: «Dal vetro, ma assolvetemi».

Ci sono diocesi che hanno sofferto più lutti ravvicinati. È il caso di Trento, che si è accomiatata da uno dei suoi preti più anziani, don Alfredo Bertolini, 100 anni, prete dal 1944, e da don Adolfo Orlandi, 80enne, anch’egli ospite della Casa del Clero. Ha servito dal 1993 la Chiesa trentina in varie parrocchie anche padre Pietro Sessolo, 91enne verbìta, già segretario generale dell’Università Urbaniana e rettore del Collegio romano della congregazione. Suo fratello Giovanni, 94 anni, dei Servi di Maria, si era spento appena 11 giorni prima di lui, sempre per il Covid. Anche Bolzano non cessa di contare i suoi preti piegati dal virus (ormai sono 11): del 21 dicembre è la morte a 88 anni di don Artur Vinatzer, a lungo parroco di Laion in Val d’Isarco, dopo essere stato a Kiel, in Germania, e dal 1975 per 13 anni rettore del Seminario di Bressanone. Neppure Natale è stato risparmiato dalle notizie di morti nel clero: il 25 è spirato don Bartolomeo Bessone, popolare ‘don Meo’ della diocesi di Mondovì. Parroco di Dogliani e vicario generale emerito, rettore del Santuario mariano di Vicoforte dal 2002 al 2018, aveva 72 anni.

Sino a fine anno era poi stato un succedersi di decessi: il 27 dicembre don Gian Pio Caleffi, 86 anni, della diocesi di Carpi, già responsabile della Caritas e parroco a Fossoli; il 29 a Feltre don Vinicio Marcon, 79 anni, parroco tra le Dolomiti e poi segretario del vescovo Ducoli, il salesiano don Pietro Bison, parroco di San Giovanni Bosco a Udine, 70 anni, e il genovese don Andrea Migliorini, 74 anni, fondatore del Movimento liturgico giovanile. Genova ha anche perso monsignor Francesco Noli, 83 anni, dal 2009 a tre anni fa rettore del Santissimo Crocifisso a Recco, mentre Udine ha dato l’addio anche a don Erminio Cossaro, 76 anni, a lungo parroco in Carnia, e a don Tarcisio Bordignon, 90 anni, dal 1968 al 2014 parroco di San Pio X in città. Il 30 dicembre Ascoli Piceno ha pianto don Ubaldo Leonetti, 76 anni, parroco di Castel Trosino, mentre è di qualche settimana fa la morte sempre per Covid di don Filippo Bognanni, 77enne parroco della Cattedrale di Piazza Armerina, e di don Redeo Baffoni, 92 anni, per molto tempo rettore della chiesa di Santa Rita a Rimini. Il giorno dell’Immacolata, infine, a 78 anni ci ha lasciati don Giancarlo Borromeo, al servizio di numerose parrocchie della diocesi di Lodi lungo i 53 anni del suo sacerdozio. Fino all’ultimo.

(Avvenire)

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