Pence: “Non avete vinto, la violenza non vince mai”.
Facebook blocca Donald Trump per 24 ore.
La donna uccisa è una veterana dell’Aeronautica.
A Washington emergenza fino 21 gennaio
Dopo l‘assalto al Congresso da parte dei supporter di Donald Trump secondo cui le elezioni erano truccate, Camera e Senato Usa sono tornati a riunirsi insieme per la proclamazione di Joe Biden. Bocciati tutti i ricorsi.
Intanto il numero dei morti, durante i disordini, sale a quattro e la polizia ha confermato che sono stati rinvenuti ordigni esplosivi davanti al quartier generale sia del Dnc (Democratic National Convention) e sia dell’Rnc (Republican National Convention).È stato inoltre individuato un veicolo vicino al Congresso con un fucile e molotov.
Mentre a Washington è stato dichiarato lo stato d’emergenza fino al 21 gennaio, alla Casa Bianca circola sempre più insistente la voce di un’ipotesi di rimozione immediata di Donald Trump.
Washington, fan di Trump irrompono nel Campidoglio:
gli agenti puntano le pistole
Pence: “La violenza non vince mai”
Aprendo la seduta per certificare la vittoria di Joe Biden, Mike Pence ha condannato l’assalto dei sostenitori di Donald Trump. “Non avete vinto, la violenza non vince mai”, ha detto.
“Hanno cercato di distruggere la nostra democrazia, ma hanno fallito”. Lo afferma il leader dei repubblicani in Senato, Mitch McConnell, parlando di “falsa insurrezione”, di una “ribellione armata” che però non impedirà al Senato di fare il suo lavoro. “Gli Stati Uniti non saranno intimiditi”, ha continuato, assicurando che non si inchinerà all’illegalità.
L’ipotesi della rimozione di Trump
Il Washington Post chiede che la responsabilità di questo atto di insurrezione ricada sul “presidente, che ha mostrato di rappresentare un grave minaccia alla democrazia”: “Ha causato l’assalto al Congresso. Deve essere rimosso”. Trump “non è adatto a restare in carica per i prossimi 14 giorni. Ogni secondo che mantiene i vasti poteri della presidenza è una minaccia all’ordine pubblico e alla sicurezza nazionale”, aggiunge il board editoriale del Washington Post. “Trump è una minaccia e fino a quando resterà alla Casa Bianca il paese sarà in pericolo”, osserva il Washington Post.
L’ipotesi di invocare il 25/o emendamento per rimuovere Donald Trump si sta rafforzando nel gabinetto del presidente. Lo riporta Cbs citando alcune fonti, secondo le quali l’idea è in discussione all’interno della Casa Bianca ma non è stata ventilata al vicepresidente Mike Pence. Il 25/o emendamento della Costituzione prevede che il vicepresidente prenda i poteri nel caso il presidente muoia, si dimetta o sia rimosso dal suo incarico. A differenza dell’impeachment, dunque, consente di rimuovere il presidente senza che sia necessario elevare accuse precise.
Tanto che il consigliere alla sicurezza nazionale di Donald Trump, Robert O’Brien, e il suo vice Matt Pottinger, stanno valutando le dimissioni dopo le violenze in Congresso.
Anche il potente senatore repubblicano Lindsey Graham volta le spalle a Donald Trump, di cui è stato uno stretto alleato. “Io e Trump abbiamo fatto un bel viaggio. Mi dispiace che finisca così ma oggi tutto ciò che posso dire è ‘non contare su di me’. Quando è troppo è troppo. Ho provato ad essere utile”, ha detto in Senato, affermando che Joe Biden e Kamala Harris “sono stati eletti legalmente e diventeranno presidente e vicepresidente”.
A Washington è emergenza fino 21 gennaio
Il sindaco di Washington Muriel Bowser, dopo l’irruzione a Capitol Hill, con i manifestanti che hanno sfondato i cordoni di sicurezza e hanno fatto irruzione nel palazzo che ospita Camera e Senato Usa, estende l’emergenza pubblica nella capitale americana per 15 giorni, ovvero fino al 21 gennaio, il giorno successivo al giuramento di Joe Biden. Resta in vigore anche il coprifuoco
Facebook blocca Trump
È battaglia anche sul fronte dei social. Facebook blocca Donald Trump per 24 ore. Lo riportano i media americani. Il blocco del social di Mark Zuckerberg segue quello simile di 12 ore deciso da Twitter. Zuckerberg, secondo le ricostruzioni di Axios, avrebbe definito la situazione a Washington un'”emergenza” e, in una email ai dipendenti, ha assicurato che si stavano valutando altre misure per tenere la gente al sicuro.
La donna uccisa al Congresso è una veterana Aeronautica
Si chiama Ashli Babbit la donna uccisa con un proiettile alla testa durante le proteste al Congresso. Veterana dell’aeronautica titolare di un’attività a San Diego ed era andata a Washington senza il marito. “Non so perché ha deciso di farlo”, ha detto la suocera a Fox.
Quattro i morti e 13 i feriti durante l’assalto a Capitol Hill
Oltre Ashli Babbit, altre tre persone sono morte durante le proteste al Congresso. Lo afferma, secondo quanto riportano i media americani, il capo della polizia di Washington, sottolineando che i decessi sono avvenuti per emergenze e complicazioni mediche. I feriti, secondo un primo calcolo, sarebbero 13.
Washington: sale a 52 il bilancio degli arrestati
E’ salito a 52 il bilancio degli arresti a Washington, di cui 27 a Capitol Hill. Molti manifestanti pro Trump sono stati fermati per violazione del coprifuoco.
Pelosi: “L’America mostra che non si ferma”
“Nonostante le vergognose azioni di oggi, procediamo con la certificazione della vittoria di Joe Biden, saremo parte della storia che mostra al mondo di cosa è fatta l’America”: lo ha detto la speaker della Camera Nancy Pelosi dopo la ripresa della seduta al Congresso interrotta dall’assalto dei fan di Donald Trump.
Washington, i sostenitori di Trump scalano le mura del Campidoglio
Cuomo invia rinforzi: Guardia Nazionale Ny a Washington
Il governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo, invia 1.000 membri della Guardia Nazionale di New York a Washington, dove resteranno per i prossimi 14 giorni.
Il Senato boccia obiezione dell’ Arizona
Il Senato ha bocciato l’obiezione sollevata da un repubblicano sull’assegnazione dei grandi elettori dell’Arizona a Joe Biden. La mozione è stata affondata con 93 no e 6 si.
(La Repubblica)