Secondo i dati provvisori resi noti oggi dall’Istat, l’inflazione media del 2020 è pari a -0,2%, dal +0,6% del 2019.
“Una buona notizia. Con il crollo dei consumi e del Pil dovuto alla pandemia, è un bene che l’Italia sia almeno tornata nel 2020 in deflazione. Grazie al rallentamento dei prezzi, infatti, si è contenuta la caduta del potere d’acquisto delle famiglie dovuta alla riduzione del reddito disponibile. Insomma, se le cause della deflazione sono drammatiche, la grave recessione che ha colpito il mondo, gli effetti sono positivi” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“L’aspetto negativo è che alcuni risparmi sono solo sulla carta, falsati dal lockdown. La divisione trasporti, ad esempio, scesa nel 2020 del 2,3%, produce pochi effetti reale sulle tasche degli italiani, visto che per gran parte dell’anno sono stati costretti a starsene a casa. I -80 euro per una famiglia media, quindi, sono solo teorici” prosegue Dona.
“In ogni caso, per una coppia con due figli, la famiglia tradizionale di una volta, l’inflazione media a -0,2% significa avere avuto nel 2020 una minor spesa di 77 euro. Per una coppia con 1 figlio, la tipologia di nucleo familiare ora più diffusa in Italia, la riduzione del costo della vita dello scorso anno è stata pari a 76 euro, 69 euro per una famiglia tipo, 37 euro per un pensionato con più di 65 anni, 93 euro per un single con meno di 35 anni” prosegue Dona.
“Rispetto alle divisioni di spesa, il record dei rincari spetta, purtroppo, in termini di aumento del costo della vita, ai Prodotti alimentari e bevande analcoliche, gli unici acquisti che gli italiani hanno sempre potuto effettuare anche durante il lockdown, +105 euro considerando una coppia con due figli. In seconda posizione, Altri beni e servizi, che comprende banche e assicurazioni, +53 euro. Per una famiglia media sono, rispettivamente, 78 e 39 euro” aggiunge Dona.
“Negativo anche il rialzo del carrello della spesa a +1,3%, più del doppio rispetto alla media del 2019 quando si era fermato a +0,6%. Un’impennata che implica, per gli acquisti di tutti i giorni, una maggior spesa annua, per una famiglia media, pari a 88 euro, 117 per una coppia con due figli” prosegue Dona.