Pastorelli (Lega) chiede misure meno restrittive in Umbria, “commisurate ai dati reali”
“Ristoranti aperti a pranzo e asporto per i bar consentito anche dopo le ore 18″. Il capogruppo Lega, Stefano Pastorelli, ha chiesto alla Giunta regionale di sollecitare il Governo nazionale “al fine di prevedere misure meno restrittive per l’Umbria e commisurate ai dati reali”.
Secondo Pastorelli, “seppur nella criticità della fase che stiamo attraversando e nel pieno rispetto delle norme di sicurezza imposte dal Governo, alla luce dei dati emersi è evidente che la situazione della Regione Umbria non sia grave come in altre realtà del Paese. In Umbria, nonostante la zona arancione, l’indice RT resta contenuto, si è provveduto a un importante incremento delle terapie intensive e dei posti letto covid, siamo tra le regioni più virtuose per quanto riguarda la somministrazione del vaccino”.
“Di fronte a tali evidenze – ha spiegato Stefano Pastorelli – risultano sproporzionate le chiusure imposte dal Governo. Gli esercizi commerciali come bar e ristoranti sono tra quelli che stanno pagando il prezzo più alto delle misure restrittive di un Esecutivo nazionale che ancora tarda a somministrare i ristori previsti. Tali attività hanno investito ingenti risorse per adeguarsi agli standard normativi, eppure sono le prime ad essere penalizzate in questa fase. Fanno rabbrividire le dichiarazioni di Mario Monti, secondo il quale per molte attività “che non hanno un domani” sarebbe meglio che lo Stato “favorisse la chiusura”. Frasi gravissime e inopportune alle quali, speriamo, il Governo non dia seguito. Anzi, la direzione da percorrere secondo noi è proprio quella opposta, ovvero, aiutare le attività che non ce la fanno e che rischiano di non avere un domani”.
“La crisi in seno alla maggioranza di Governo – ha aggiunto il capogruppo Lega – non sia una scusa. Di ristori e aiuti concreti se ne parla ormai da quasi un anno. Bisogna prendere atto del perdurante immobilismo, voltare pagina e pensare ad una ripartenza in sicurezza, non al solito ‘chiudiamo tutto’ quando i contagi tornano a risalire. Bisogna avere il coraggio – conclude – di fare delle scelte che vadano nella duplice direzione di salvaguardare la salute dei cittadini e allo stesso tempo impedire al tessuto economico di collassare sotto il peso di restrizioni troppo eccessive”.
(QuotidianodellUmbria)