23 Novembre, 2024
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Vaccino Pfizer, D’Amato: “Ci facciano usare lo Sputnik russo”

La riduzione delle consegne Pfizer rallenta la macchina, così l’assessore alla Sanità della Regione va a caccia di dosi:

“Poco importa della provenienza, basta che siano affidabili. Dobbiamo essere più veloci delle mutazioni del virus”

I ritardi nelle forniture del vaccino Pfizer tengono in apprensione la Regione e l’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato, sbotta: “L’Ema (l’Agenzia europea del farmaco, ndr) ci faccia usare lo Sputnik. Nelle ultime ore è arrivata anche l’apertura di Angela Merkel al farmaco russo. E sono interessati anche altri Paesi, non solo la Germania. A noi poco importa che il vaccino sia russo, cinese o tedesco. Basta che superi tutti i controlli di qualità e che poi arrivino le fialette, altrimenti saremo costretti a procedere a rilento”.

Il Lazio è pronto a inoculare tra le 20 e le 25 mila dosi al giorno, ma oggi può iniettarne al massimo 6 mila. Raggiunta quota 125 mila dosi, la campagna si sta concentrando sui richiami agli operatori sanitari. Per ora ne sono stati effettuati 7 mila, mentre i vaccinati tra gli over 80 sono al momento 10 mila. “Dobbiamo correre e andare più veloci delle mutazioni del coronavirus. Non possiamo permetterci di frenare ora”, avverte D’Amato.

Per ora l’unico Stato europeo a essersi fatto avanti concretamente nella corsa allo Sputnik è l’Ungheria: “Hanno firmato un primo accordo con l’Unione europea e un secondo con la Russia”, ricorda l’assessore. L’ultimo bollettino in arrivo dal fronte di questa guerra fredda dei vaccini promette di far spuntare il sorriso alla Pisana: l’Ema ha terminato la revisione scientifica dello Sputnik e il team che lo ha elaborato, composto da esperti e scienziati internazionali, ha immediatamente chiesto il via libera alla distribuzione. La risposta dovrebbe arrivare al massimo entro 10 giorni. Nel frattempo il governo russo ha già dato l’ok alla produzione di dosi a uso interno fino a giugno: l’obiettivo è arrivare a 68 milioni di persone vaccinate entro l’inizio dell’estate. Numeri in cui anche l’Italia, Lazio in testa, sperano prima o poi di rientrare.

(La Repubblica)

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