Dopo il focolaio emerso nel settore G1, riferisce Stefano Anastasia, ora è la volta del G11. “Detenuti chiusi tutti in cella” denuncia un detenuto in una lettera del 12 gennnaio al suo avvocato
Il Garante del Lazio: “Vaccinare detenuti e addetti”
“E’ uno stillicidio, il continuo accendersi di focolai di Covid-19 all’interno degli istituti di pena. A Rebibbia Nuovo complesso, dopo quello manifestatosi al G12, ora è la volta del G11, dove sono emersi 14 positivi nello screening che la Asl sta svolgendo progressivamente nei diversi reparti”. A denunciare la situazione del penitenziario romano è Stefano Anastasia, portavoce della Conferenza dei Garanti territoriali delle persone private della libertà e Garante regionale di Lazio e Umbria. “Questa cosa – prosegue Anastasia – non avrà fine se non quando si provvederà a vaccinare l’intera comunità penitenziaria, dai poliziotti che operano quotidianamente nelle sezioni ai detenuti che ci vivono. Francamente, appare ogni giorno più imbarazzante il silenzio del ministro della Salute e del Commissario Covid di fronte ai ripetuti appelli alla revisione delle priorità vaccinali arrivati da autorevoli personalità come la senatrice a vita Liliana Segre e da istituzioni come il Garante nazionale e, da ultimo, ieri, il Consiglio regionale del Lazio, che si è espresso con un voto a larga maggioranza”.
“Penso che la situazione è molto molto seria adesso. In queste mura sta scoppiando a dismisura. Questa non è galera, è una tortura”, aveva scritto in una lettera del 12 gennaio scorso, un detenuto nel carcere di Rebibbia, a Roma, al proprio avvocato raccontando di come la diffusione del Covid-19 nel carcere sta diventando critica e la condizione dei detenuti sempre più precaria. Negli ultimi giorni sono stati molti i processi rinviati nel tribunale di Roma a causa della situazione epidemiologica nella struttura carceraria. Fonti legali riferiscono che si è proceduto alla chiusura dei settori G11, G12 e Alta Sicurezza.
“Ieri mi hanno mandato in isolamento preventivo perché un altro detenuto era positivo ed era con me in cella, ma asintomatico – scrive il detenuto -. In questo momento, martedì 12 gennaio, hanno chiuso tutto il reparto G12, anche i detenuti comuni, tutti chiusi in cella”. Nella mail inviata al penalista, si afferma che “tutto è partito nel reparto 1S con 38 contagiati”. “Ora anche qui sotto ai detenuti comuni. Io sono in un reparto dove siamo 3 in quarantena e c’è anche un positivo da oggi che era il lavorante di sezione”. Il detenuto, che è in regime cautelare in attesa di giudizio, prosegue: “Siamo da 24 ore chiusi anche con la porta blindata e questa mattina non è passato il vitto per mangiare poiché dicono che ci sono cuochi infetti, abbiamo tutto nelle nostre celle. Penso che la situazione è molto molto seria adesso – conclude -. E’ giusto che vi tenga aggiornati della mia situazione perché se dovesse precipitare ho tre figli piccoli, tutti con problemi. Un grande saluto da un ragazzo sfortunato. Help”.
(La Repubblica)