Lo storico volto della Cnn aveva 87 anni. Famoso per le cravatte variopinte e le bretelle, aveva condotto il ‘Larry King Live’ per 25 anni. Si è sposato otto volte con sette donne diverse.
Pochi mesi fa aveva divorziato dall’ultima moglie e aveva perso due figli
E’ morto a 87 anni Larry King, celebre giornalista, conduttore televisivo e radiofonico, volto storico della Cnn. Contagiato dal Covid a fine dicembre, era ricoverato presso il Cedars Sinai Medical Center di Los Angeles. Nel 2010, dopo settemila puntate e una collezione infinita di interviste, aveva chiuso il suo storico talk show Larry King Live ma non aveva rinunciato ai suoi incontri ed era tornato poco dopo con una versione online del suo programma. In 87 anni ha affrontato otto matrimoni, diversi attacchi di cuore, il diabete, un cancro ai polmoni e, l’estate scorsa, la perdita di due figli, Andy e Chaia.
Nato a New York il 19 novembre 1933, Lawrence Harvey Zeiger ha cambiato il nome in Larry King all’inizio della sua carriera come conduttore radiofonico in Florida alla fine degli anni Cinquanta. Nel corso degli anni ha intervistato oltre 50 mila personaggi famosi in ogni ambito, dalla politica, al cinema, alla musica. Con le sue maniche di camicia arrotolate, cravatte multicolori, bretelle e grandi occhiali, ha condotto il Larry King Live sulla Cnn dal 1985 al 2010. In 25 anni ha parlato con tutti i presidenti degli Stati Uniti da Nixon in poi, leader mondiali come Yasser Arafat e Vladimir Putin, celebrità del calibro di Frank Sinatra, Marlon Brando che lo salutò con un bacio in bocca e Barbra Streisand. Nel 2007 riuscì ad avere insieme gli ultimi due Beatles, Ringo e Paul, tra i suoi ultimi ospiti ci sono stati Barack Obama, Nancy Reagan e Lady Gaga che si presentò con bretelle e cravatta per rendere omaggio all’inconfondibile look del giornalista.
“Non ci potrà mai più essere uno come lui perché la tv che lo ha aveva fatto, e che lui aveva contribuito a fare, è un mondo finito” aveva scritto Vittorio Zucconi raccontando sulle pagine di Repubblica l’ultima puntata dello show nel dicembre 2010. “Perché con questo signore dal tono amichevole nella voce incatramata da milioni di sigarette lasciate a malincuore dopo un quintuplo by-pass coronarico e dalle robuste bretelle imitate in tutto il mondo, è finita un’ era geologica della comunicazione televisiva. Quella della televisione per bene”. “Non ci potrà mai più essere uno come lui” aveva aggiunto, “perché la tv che lo ha aveva fatto, e che lui aveva contribuito a fare, è un mondo finito”.
L’uscita di scena del re degli intervistatori americani era stata annunciata l’estate del 2010, all’indomani delle celebrazioni per i 25 anni del suo show. La causa era sicuramente il brusco calo di ascolti, ma la decisione di ritirarsi a vita privata era anche legata al tentativo di suicidio della sua settima moglie, Shawn Southwick, vent’anni più giovane di lui, ricoverata per overdose di sonniferi. La coppia aveva annunciato la separazione pochi mesi prima ma la crisi è stata subito superata. Dopo l’addio alla Cnn dopo 25 anni di carriera e più di settemila puntate del suo Larry King Live, il popolare giornalista e conduttore televisivo era tornato alla sua antica passione con un Larry King Now, un talk show online e gli utenti potevano intervenire con le loro domande su Twitter. Ultimamente conduceva anche il domenicale Politicking with Larry King su Hulu e Rt America.
Il 2020 è stato per lui un anno terribile: dopo aver superato un ictus a maggio, ha divorziato dopo 22 anni di matrimonio dalla moglie Shawn e ha perso due figli nel giro di poche settimane. “È con grande tristezza e il cuore spezzato di un padre che confermo la recente perdita di due dei miei figli, Andy e Chaia King” aveva scritto su Facebook. “Erano anime buone e gentili, e ci mancheranno moltissimo. Andy è morto all’improvviso per un attacco cardiaco il 28 luglio e Chaia è morta il 20 agosto, dopo che le era stato diagnosticato un tumore ai polmoni. Perderli è così sbagliato. Nessun genitore dovrebbe mai seppellire un figlio”.
King si era spostato otto volte con sette donne diverse: la prima moglie fu la compagna al liceo Freda Miller (dal 1952 al 1953), la seconda Annette Kaye (1960-1961), la terza Mickey Sutphin (solo tre mesi nel 1963), la quarta Alene Akins (1963-1967 e 1967-1972), la quinta l’insegnante Sharon Lepore (1976 – 1984), la sesta la donna d’affari Julie Alexander (1989 – 1992) e la settima Shawn Southwick che aveva sposato nel 1997. Aveva avuto Chaia (nata nel 1969) dalla quarta moglie Alene Akins, e aveva adottato Andy (1962), nato da un precedente matrimonio di Alene. Aveva altri tre figli, Larry Jr. (1962) dalla seconda moglie Annette Kaye, Chance (1999) e Cannon (2000) dall’ultima moglie Shawn.
(La Repubblica)