26 Novembre, 2024
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Cupinoro riapre? Il Consiglio dei Ministri rinnova l’AIA. Il punto della situazione.

La discarica terreno di conquista. Con l’AIA Cupinoro riapre? Arriva con lena renziana la decisione del Consiglio dei Ministri, prima della paralisi ferragostana ma già nel torpore dell’opinione pubblica “vacante”. Dopo aver esaminato la richiesta, avanzata contestualmente dalla Regione Lazio, dal Comune di Bracciano e dalla Bracciano Ambiente Spa, di rinnovo dell’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) per lo sfruttamento della discarica di Cupinoro, il CdM in data 8 agosto scorso ha dato autorizzazione formale alla ripresa dei lavori presso il sito di Cupinoro, con una breve nota. Accolta con favore da molti ambienti del PD locale e dall’amministrazione braccianese, e letta invece con rammarico e dubbi dai Comitati di difesa del territorio.
Nella nota si legge che i pareri favorevoli al rinnovo dell’AIA suddetta sono stati accolti “tenuto conto dell’esigenza primaria di garantire la sicurezza dell’area” e che il “rinnovo dell’AIA ha per oggetto i piani di gestione ed i piani di monitoraggio, sorveglianza e controllo della discarica, a fini di messa in sicurezza”.

In attesa di ulteriori comunicati dal CdM attraverso i quali comprendere le ragioni dettagliate del rinnovo, non ancora pervenute, restano a galla molte domande. Nella nota si evince che l’AIA è stata rinnovata per consentire la messa in sicurezza dell’area, ma non per la costruzione ex novo dell’impiantistica industriale richiesta da BA e comune di Bracciano. O meglio, tale ipotesi non è né citata né esclusa. Che l’avvio di un polo industriale abbia via libera è tuttavia plausibile diretta conseguenza di questo rinnovo. Stabilendo il quale il Consiglio dei Ministri ha abbattuto/aggirato il parere negativo del MIBACT, e quindi il riscontro dei vincoli archeologico-paesaggistici (riconosciuti anche dal Piano Territoriale Paesistico Regionale, in deroga al quale nacque lo stesso progetto della discarica originaria); il vincolo della preesistenza di usi civici con destinazione d’uso agro-silvo-pastorale sui terreni su cui insiste Cupinoro da oltre vent’anni; l’eventuale approfondimento scientifico e statistico dell’incidenza e la prevalenza di alcune patologie tra gli abitanti della zona da anni denunciata dai residenti locali, quindi le condizioni reali dell’inquinamento dei terreni; le indagini della Procura di Civitavecchia tanto sulle circostanze e sulle condizioni non trasparenti della creazione della discarica, quanto sulla gestione attuale da parte della BA.

Inoltre, la BA, il cui bilancio fallato ha portato a cassa integrazione e licenziamenti del personale, con quanti e quali fondi inizierà i lavori di messa in sicurezza, il post mortem del vecchio invaso e insieme i cantieri per l’impianto a biogas di 33mila tonnellate e il TMB (trattamento meccanico biologico) di 135mila tonnellate? Cupinoro dunque si riattiva, facendo tabula rasa delle discussioni, dei dati ancora non accertati, delle incoerenze legislative?

Mentre il sindaco di Bracciano Giuliano Sala in una nota afferma già che l’AIA rilasciata dal CdM “permetterà alla Bracciano Ambiente spa di organizzarsi per attuare l’ultima proposta di piano industriale presentata dall’amministratore Unico ed approvata dal Consiglio comunale, tarando gli interventi impiantistici alle esigenze del bacino di riferimento che sarà esclusivamente quello dei 25 comuni che precedentemente conferivano a Cupinoro”. Arrivano le voci contrarie. Il No Discarica di Cerveteri, insieme a Salviamo Bracciano ed il Comitato di zona Bgo S.Martino, affermano che “Il ‘governo’ locale in Bracciano non e’ stato che il ‘pony express’ di un disegno più ‘articolato’, sulle nostre vite” e sono pronti ad apporsi con manifestazioni e ricorsi giuridici. Anche Palliotta, il sindaco di Ladispoli, e Zito, vicesindaco di Cerveteri, hanno espresso contrarietà rispetto all’ampliamento di Cupinoro, e la volontà di un confronto urgente e collettivo tra istituizioni e cittadini coinvolti. Pronti a combattere la decisione del CdM anche il Coordinamento Rifiuti Zero per il Lazio e il Comitato Bracciano Stop Discarica che hanno definito tale atto un “via libera all’ingiustizia, allo scempio del territorio”, chiedendo al contempo le dimissioni immediate al sindaco di Bracciano e all’Amministratore della Bracciano Ambiente.

Sarah Panatta

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