26 Dicembre, 2024
spot_imgspot_img

Bracciano e la giornata mondiale della Lingua Latina

La Soprintendenza Archeologia Belle Arti Paesaggio Etruria Meridionale ha presentato in occasione della Prima Giornata Mondiale della Lingua Latina un piattello rinvenuto anni fa in loc. Monteroni presso Palo Laziale, l’antica Alsium, uno dei porti dell’antica metropoli etrusca di Cerveteri, e si data nei primi decenni del III secolo a.C..
Questo oggetto prezioso per la conoscenza della lingua latina sarà presto esposto al pubblico nel Museo Civico di Bracciano: “Siamo lieti che la Soprintendenza Archeologia Belle Arti Paesaggio Etruria Meridionale – dichiara il Sindaco Armando Tondinelli – abbia voluto valorizzare il piattello donato al Comune dalla famiglia Panunzi nella ricorrenza della Giornata Mondiale della Lingua Latina. Grazie alla prossima esposizione della collezione Panunzi, il Museo Civico di Bracciano potrà vantare oggetti unici nel suo genere che raccontano non solo la storia del nostro territorio ma sono anche una testimonianza delle origini del processo di alfabetizzazione della nostra civiltà”.
Alla fine dell’anno scorso il prezioso cimelio, insieme ad alcune centinaia oggetti appartenenti alla collezione archeologica del Dott. Bruno Panunzi, è stato donato dalla famiglia al Comune di Bracciano con i migliori auspici della Soprintendenza.
A differenza della precedente Amministrazione comunale che avrebbe acquistato la collezione con una spesa di circa 80 mila euro, con l’attuale Amministrazione Tondinelli si è conclusa invece una donazione a titolo gratuito senza aggravio di costi per la collettività. Una donazione attesa e promessa da anni che si è finalmente concretizzata e che porterà a Bracciano un valore aggiunto in termini di patrimonio storico culturale da visitare. Presto, quando finalmente la pandemia lo consentirà ,sarà possibile offrirlo al pubblico e agli studiosi nelle sale del Museo Civico di Bracciano.
Si tratta di un piattello su alto piede, appartenente alla cosiddetta serie “Genucilia” (dal nome della proprietaria iscritto su un altro esemplare della stessa produzione). Ciò che rende unico il piattello è la lunga iscrizione che corre sul bordo esterno, che conserva l’intera sequenza dell’alfabeto latino: nonostante l’aspetto “corsivo” dell’iscrizione, la maggior parte delle lettere era già identica a quelle che si usano ancora oggi. Manca la lettera G, che sarebbe stata introdotta solo una generazione più tardi da Spurio Carvilio Ruga al settimo posto, in sostituzione della Z. Quest’ultima venne dapprima soppressa da Appio Claudio Cieco, in quanto inutile per la lingua latina, e poi reintrodotta in fondo alla serie all’epoca di Augusto, per trascrivere molte parole e nomi importati dal greco che la contenevano.
Nell’antichità non era infrequente che l’alfabeto fosse iscritto su oggetti di uso domestico, specialmente in contesti funerari o votivi. Nei casi più antichi, forse, si trattava di uno sfoggio della propria competenza nella scrittura, che ancora era uno strumento di comunicazione per pochi eletti. Ma anche in seguito l’alfabeto mantenne una sua aura mistica.

Ultimi articoli