È uscito il libro “Il prete scomodo” di Suor Maria Teresa Crescini, dedicato alla figura di Don Paolo Stefani, a cui è intitolato il teatro comunale di Caprarola. Un sacerdote che svolse il suo ministero in un periodo, i primi del ‘900, pieno di fermenti politici, sociali, culturali e religiosi, codificati dalla Chiesa nell’enciclica Rerum Novarum. Ma anche di oscurantismo, in un paese come quello cimino all’epoca refrattario alle novità e sotto un regime fascista che tentava di ostacolare qualsiasi iniziativa non conforme.
In tale contesto, Don Paolo Stefani, nato nel 1886, profuse tutto se stesso e i suoi beni nel tentativo utopistico di realizzare a Caprarola una società quasi ideale. Era in grado di esercitare un forte carisma sulle persone e credeva nella cultura, nella musica, nel teatro, nel cinema come potentissimi mezzi di educazione e comunicazione. Le sue idee e i suoi valori fecero presa sui giovani e, nonostante gli innumerevoli ostacoli, misero radici nel terreno fertile del paese, tanto che ai nostri giorni ancora se ne può sentire l’eco.
La storia del sacerdote è riemersa casualmente a partire dal 2003, anno in cui i nipoti riportarono alla luce il suo archivio. In seguito a studi e ricerche protrattisi fino a oggi e grazie a un contatto avvenuto durante il lockdown dello scorso anno, la famiglia Stefani ha trovato in Suor Maria Teresa Crescini, nata a Caprarola nel 1940, educatrice, autrice e già Madre Generale delle Maestre Pie Venerini, la penna ideale per dissipare, a quasi sessant’anni dalla sua scomparsa, le ombre nate intorno alla vicenda di Don Paolo Stefani.
“Ho letto con grande interesse il lavoro di Suor Maria Teresa, che ringrazio di cuore – commenta il sindaco di Caprarola Eugenio Stelliferi – Un libro che mi ha convinto ancor di più, semmai ce ne fosse stato bisogno, che aver intitolato a Don Paolo Stefani il nuovo teatro comunale non solo era giusto e doveroso, ma è anche servito a riscoprire e riscattare questa figura che tanto si è prodigata a favore della nostra comunità. E che, proprio per questa sua scelta, tanto ha dovuto soffrire. Le opere di Don Paolo rappresentano un patrimonio sociale e culturale, oltre che ovviamente religioso, per tutta Caprarola e non solo”.
Il libro “Il prete scomodo” è reperibile a Caprarola presso le edicole, a Viterbo presso la libreria Etruria in Via Matteotti e a Oriolo Romano, luogo di residenza dell’autrice, presso l’istituto delle Maestre Pie Venerini.