25 Dicembre, 2024
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La pazza estate 2014: ecco i perché dal centro meteo di Vigna di Valle

Una stagione all’insegna del maltempo: l’anomalia ha riguardato la pioggia, ma non le temperature. Il colonnello Spuri, direttore del Centro di Meteorologia ReSMA: “E’ presto per parlare di cambiamenti climatici nel nostro Paese”.

Una stagione capricciosa e tormentata l’estate 2014, che con ripetuti acquazzoni ha messo a dura prova l’Italia, soprattutto al Nord e nelle regioni centrali. A causa del tempo incerto, hanno stentato a decollare le partenze degli italiani e l’arrivo degli stranieri in vacanza con ingenti danni per gli operatori turistici. Per far luce sulle cause di questa “pazza estate” ormai alle spalle, ma che ha fatto discutere in tanti, abbiamo intervistato il colonnello Augusto Spuri, direttore del Centro di Meteorologia Sperimentale (denominato ReSMA) di Vigna di Valle.

Colonnello, quali sono i motivi del clima dell’estate appena passata? Era stato previsto?
“No, non era stato previsto. Per le previsioni a lungo termine non esistono modelli precisi ma stagionali, che informano di come sarà il tempo nei prossimi tre mesi, in modo indicativo. Era stata prevista un’anomalia termica nell’Europa continentale e un aumento di precipitazioni a sud del Mediterraneo, ma sulla zona dell’Italia, nulla di particolare. I dati dell’andamento di giugno e luglio mostrano che ciò tuttavia riguarda solo la pioggia ma non la temperatura: le massime sono state in tutta Italia uno o due gradi più basse ma le minime nella media. Sostanzialmente non si è registrata un anomalia termica. Non è stata un’estate dunque caratterizzata per le temperature basse, al contrario di quello che sembra. La sensazione è dovuta dal fatto che negli ultimi anni abbiamo avuto estati molto più calde della media, per cui quest’anno ci è sembrata più fredda. Ma è vero che è stata molto piovosa per quantità e numero di giorni. Nel nostro caso, a Vigna di Valle è caduta una pioggia maggiore di 6 volte. La pioggia media a luglio è di 20 millimetri, ne sono caduti 120. Questo aumento di pioggia si è verificato soprattutto nelle Regioni tirreniche, nella fascia che va da La Spezia – Viareggio fino a Roma, con forte anomalia positiva delle precipitazioni”.

Dobbiamo abituarci ad un progressivo cambiamento climatico?
“Al momento non è possibile dire se questo sia un cambiamento climatico in atto o il normale variare del tempo che si verifica di anno in anno. Quando si parla di variazione del clima si intende una variazione di tutti i parametri meteorologici che riguarda un periodo di almeno 20-30 anni. Non ha senso dire che quest’anno il clima sia cambiato, il perché è successo possiamo stabilirlo solo a posteriori con degli studi che al momento non credo siano ancora stati fatti. E’ possibile dire quale sia stata la situazione meteorologica che ha determinato questa anomalia: il cosiddetto “Ciclone delle Azzorre” che quest’anno, per i motivi che gli studiosi verificheranno, non si è formato in maniera stabile ma solo per alcuni periodi. Il suo mancare ha permesso che le precipitazioni arrivassero in Italia, portando un tempo instabile, anomalo per i mesi di luglio e agosto. Per assurdo nei paesi in cui solitamente piove molto ha piovuto poco e addirittura ci sono state anomalie termiche positive molto grandi come in Russia, con condizionamenti in tutta Europa”.

Cosa ci aspetta per il prossimo autunno/inverno? E’ vero che sarà una stagione molto fredda?
“Secondo i modelli climatologici delle previsioni stagionali del servizio meteorologico fatte ad agosto, che prevedono in modo indicativo il tempo di settembre, ottobre e novembre, sull’Italia le temperature sostanzialmente saranno stabili, la pressione atmosferica nella media del periodo, mentre per quanto riguarda le precipitazioni non si prevedono grandi variazioni”.

Cosa ne pensa della voglia di tenersi continuamente informati sul meteo, che si è diffusa tra gli italiani?
“Ormai quasi tutte le rubriche televisive e radiofoniche curano un angolo meteo. E’ giusto che gli italiani si tengano informati. In realtà in tutto il mondo questo accade, è bene coltivare una buona passione nei confronti della meteorologia per evitare, in termini possibili, di essere colti impreparati dal maltempo. Le previsioni meteo possono infatti rivelarsi uno strumento utilissimo non solo per chi programma viaggi, ma anche per gli albergatori e per chi lavora nell’ambito dell’agricoltura”.

Alessia Rabbai

 

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