25 Novembre, 2024
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Miami, armati di fucile sparano sulla folla al concerto: 2 morti e 25 feriti

Spari sulla folla a un concerto, due morti e 25 feriti a Miami, negli Stati Uniti. La scia di sangue non si ferma. A pochi giorni dalla strage di San Josè, una nuova sparatoria ha causato altri due morti e 25 feriti, di cui uno in condizioni gravi. Il nuovo incidente è avvenuto a Miami e il bilancio poteva essere ben più pesante. Poco dopo la mezzanotte tre persone a bordo di un Nissan Pathfinder bianco si sono fermate davanti al El Mula Banquet Hall, dove era in corso un concerto di musica rap, e hanno iniziato a sparare indiscriminatamente sulla folla.

I tre, armati con fucili d’assalto e pistole, non sono ancora stati identificati: la polizia ha avviato una caccia all’uomo in tutta la Florida. «Riteniamo si tratti di un atto di violenza mirato, un atto spregevole e codardo», ha detto il capo della polizia di Miami-Dade, Alfredo Ramirez. L’ennesima sparatoria torna ad alimentare il dibattito sulle armi negli Stati Uniti, con i democratici che vogliono norme più stringenti e i repubblicani impegnati invece a difendere con tutte le loro forze il Secondo Emendamento. E mentre il dibattito si infiamma come ogni volta che si verifica un fatto di sangue, la corsa degli americani alle armi continua nonostante la pandemia, con 2,3 milioni di pistole acquistate nel solo mese di gennaio e un balzo delle vendite del 18% nei primi tre mesi dell’anno.

Il 39% delle famiglie americane ha almeno un’arma in casa

Secondo recenti rilevazioni ormai il 39% delle famiglie americane ha almeno un’arma in casa. Nell’ultimo anno inoltre un quinto degli americani che ha comprato una pistola lo ha fatto per la prima volta, un trend in accelerazione rispetto ad un passato contrassegnato dall’accumulo di armi da parte di chi già le possedeva. In via di evoluzione anche l’identikit degli acquirenti: se fino a poco fa erano soprattutto uomini bianchi, ora la metà dei nuovi acquirenti è rappresentata da donne, a fronte di un quinto di afroamericani e un quinto di ispanici. Insomma i dati indicano una platea di fan delle armi che si allarga per vari motivi, e questo preoccupa non poco gli esperti e la politica, che non riesce però ad essere unita di fronte alla lunga scia di sangue.

(Corriere della Sera)

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