Lavori per 16 milioni, c’era amianto sulla volta e fino a 4,5 metri di profondità. Nel nuovo look un ristorante panoramico da cui assistere agli spettacoli. Ricorderà Gaber
Lo storico Teatro Lirico di Milano, dopo 22 anni dall’ultima rappresentazione avvenuta nel 1999, riaprirà presto i battenti. L’imponente lavoro di restauro conservativo, iniziato nel 2016, è stato ultimato dal Comune di Milano, che il prossimo 15 luglio consegnerà l’immobile al gestore, Stage Entertainment, che entro 90 giorni, quindi entro ottobre, dovrà allestirlo, con gli arredi, le poltrone, i corrimano, e tutte le finiture necessarie.
Durante un sopralluogo al ‘cantiere’ con gli assessori Filippo Del Corno (Cultura) e Marco Granelli (Lavori pubblici), insieme all’architetto che ha diretto i lavori Pasquale Francesco Mariani Orlandi, sono state mostrate tutte le novità di cui è stato dotato il teatro che dalla prossima stagione 2021-2022 potrà ospitare fino a 1517 persone: 798 in platea, 505 in galleria, 146 nelle due balconate.
L’innovazione più originale è un grande ristorante panoramico, con vista sul palcoscenico, dal quale si potranno seguire anche le prove degli spettacoli. Ma spettacolare è anche la torre scenica che “ha tre ponti mobili che lavorano in verticale, e possono abbassarsi rendendo polifunzionale la ribalta, portando l’attore anche vicinissimo alla platea. Il palcoscenico si sposta all’interno della sala, separata da un sipario ‘tagliafuoco’, cioè che resiste al fuoco per 90 minuti” ha spiegato l’architetto Mariani Orlandi.
Tecniche moderne che rispettano l’origine antica del teatro, con il recupero dei marmi dell’epoca, e il restauro del mosaico all’ingresso. Il Lirico è più che centenario: nasce nel 1776 per mano del Piermarini, ma di quell’immobile è rimasta solo l’ossatura, tra incendi, allagamenti e un nuovo progetto di rifacimento di Cassi Ramelli nel ’39.
Il restauro conservativo è evidente già dalla facciata: “abbiamo ripreso il colore giallo zafferano che si usava per gli edifici pubblici più importanti di Milano” spiega l’architetto che motiva anche la lungaggine dei lavori: sotto il palco “dove prima c’era l’alveo del Seveso, era pieno di detriti di amianto. Centinaia di metri cubi da portare via, scavando fino a meno 4 metri e mezzo sotto terra“.
L’amianto era arrivato fino a ricoprire la volta dorata: “1.100 mq di volta, tutta rivestita da vernice contenente amianto. la rimozione è avvenuta manualmente con raschietti da 4 centimetri”. E notevoli sono stati anche gli interventi anti sismici.
I lavori sono costati 16 milioni
“E’ stata la Giunta Pisapia che decise di riprendere in mano questo teatro – ricorda l’assessore ai lavori pubblici, Marco Granelli – per riportarlo ai milanesi. Nel 2016 sono iniziati i lavori, molto complessi, e realizzati con un’attenzione all’ambiente (utilizzerà il teleriscaldamento), perché l’immobile aveva subito notevoli danni, per un investimento complessivo che è stato di 16 milioni di euro”.
La parte che spettava al Comune è terminata e la palla passa al gestore per gli arredi. Da calendario dunque “la stagione 2021-2022 avrà a Milano un nuovo teatro – assicura Granelli – e non solo: è uno spazio multifunzionale: in quanto si potrà usare anche solo il ridotto con 99 posti o il ristorante panoramico”.
Si chiamerà Teatro Lirico Giorgio Gaber
“Il ‘teatro canzone’ di Giorgio Gaber ha avuto qui dei capitoli significativi” ha osservato l’assessore alla cultura Filippo Del Corno, annunciando che “l’intitolazione del teatro, che avverrà poi con un atto formale a breve, sarà Teatro Lirico Giorgio Gaber”. “Il nuovo teatro – ha aggiunto – sarà caratterizzato da una vocazione sperimentale come è stato sempre nella sua tradizione, con un’attitudine popolare.
È stata realizzata la buca dell’orchestra che permetterà di ospitare spettacoli operistici e di danza, e anche dei musical. E, cosa non da poco, ospiterà funzioni commerciali e accessorie che potranno aiutare la sostenibilità del teatro, come il ristorante con 90 coperti”, realizzato recuperando 400 metri quadrati, prima occupati dalla seconda galleria e da locali tecnici.