Uscito il 16 novembre scorso, nella giornata d’apertura del Festival Internazionale del Film di Roma, approda nelle sale del cinema Quantestorie di Manziana “Fango e Gloria”: il docu-film sperimentale di Leonardo Tiberi.
Con maestria, infatti, il regista riadatta materiale d’archivio dell’Istituto Luce, sottoposto a colorazione e sonorizzazione; nel centenario del primo conflitto mondiale e nella ricorrenza dei 90 anni dell’Istituto.
I tre protagonisti escono ed entrano da questo materiale, in una storia appassionata ambientata all’epoca della Prima Guerra Mondiale.
Doviziosa la minuzia dei particolari, studiati approfonditamente: dall’accento romagnolo, agli stemmi sulle divise dei soldati dei vari eserciti al fronte, ai dettagli degli abiti tipici, alla ricostruzione anche dei luoghi reali in cui si è combattuto. L’efficacia, oltre che dagli effetti della colorazione (“perché la Prima Guerra Mondiale si è combattuta e si è vissuta a colori, non in bianco e nero”, ha spiegato il regista Tiberi) e della sonorizzazione, è data dalla semplicità di un linguaggio accessibile a tutti e diretto, che arriva dritto al nocciolo delle questioni che affronta.
Sono state coinvolte anche l’Arma dei carabinieri (a novembre è stato presentato in 40 caserme) e la Regione Veneto, particolarmente sensibile al progetto come la Francia, che ne ha già acquistato i diritti. A maggio di quest’anno (forse il 24) potrebbe approdare persino su Rai Uno in tv.
Ma resta soprattutto un prodotto per gli studenti delle scuole e, infatti, l’obiettivo primario è portarlo nei plessi scolastici per matinées in cui si discuta dell’esempio di questi giovani mandati allo sbando al fronte, a combattere soli per un ideale, e della memoria che deve sempre essere tenuta viva.
Tono drammatico e melodrammatico, realismo, di un lungometraggio che unisce il documentario al film storico, lasciano spazio anche al romanticismo di una storia di amicizia e di amore spezzata, interrotta dalla tragedia del conflitto mondiale, della morte e della distruzione di una guerra ingiusta, che forse poteva essere evitata. Sogni e speranze disillusi, di chi sognava un futuro migliore.
Tracollo umano e civile proprio nel momento di pieno vigore dello sviluppo tecnologico. Pathos reso grazie all’interpretazione, dei tre giovani attori: Eugenio Franceschini (nel ruolo di Mario); Valentina Corti (che abbiamo visto anche in “Un medico in famiglia 9”, che veste i panni di Agnese); Francesco Martino (che interpreta Emilio). Separati dalla guerra, sperano un giorno di poter tornare a vivere momenti di spensieratezza al bar insieme, nell’amicizia e nell’amore che li lega. E che continua a tenerli uniti anche a distanza, tramite uno scambio epistolare sincero, pieno di parole che mostrano tutto il loro sconforto e sofferenza di fronte alla morte e alla devastazione della guerra.
Ultima interessante invenzione ed intuizione cinematografica, la voce narrante fuori campo dei fatti da parte del Milite Ignoto, alias quella di Mario il cui corpo è stato reso irriconoscibile, come molti altri, dalla violenza straziante delle armi, sempre più potenti.
Ma non c’è un eccessivo tono cruento in “Fango e Gloria”, adatto a tutti.
Al cinema “Quantestorie” sarà proiettato dal 9 al 12 gennaio. Venerdì 9, sabato 10 e lunedì 12 nei seguenti orari: alle ore 18, alle ore 19:45, alle ore 21:30. Domenica 11, invece, alle ore 18:45, alle 20:15 e alle 21:30.
Per i più piccoli, sabato 10 e domenica 11, al cinema di Manziana ci sarà anche la proiezione di “Hercules-il guerriero”, un film di Brett Ratner con Dwayne Johnson; spettacoli alle ore 16 il 10 e alle ore 17 l’11.
Barbara Conti