Il dibattito sull’istituzione del Registro delle convivenze non deve diventare una guerra di religione o, peggio, una crociata laica anche perché i registri comunali nella nostra città, al momento, non sono una priorità nell’agenda dei problemi da affrontare.
Altro è invece estendere alcuni diritti a tutte quelle coppie di persone residenti nella capitale legate da affettività e da una progettualità comune.
Il registro deve diventare un importante strumento per offrire pari opportunità a quei cittadini e a quelle cittadine che non vengono tutelati dall’istituto del matrimonio.
Un mezzo in grado di valorizzare il sentimento dell’amore, della libertà di scelta e l’impegno a una convivenza stabile.
Ben venga, pertanto, questo approccio, altrimenti il Registro sarebbe una forzatura giuridica e si trasformerebbe in una falsa battaglia di civiltà alla quale non intendo partecipare.
Questo è quanto dichiarato dall’ On. Daniela Tiburzi, Presidente Commissione Elette di Roma Capitale