25 Novembre, 2024
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Festival Nazionale dell’Economia Civile, Giovannini (Min. infrastrutture e mobilità sostenibili): «Con il NextGenerationEU dobbiamo stimolare l’imprenditoria giovanile»

Tra i tanti temi trattati nel corso del Festival Nazionale dell’Economia Civile in corso a Firenze, c’è anche quella del NextGenerationEU.
«Bisogna praticare e non solo predicare. Nel decreto legge che abbiamo varato di recente, abbiamo creato all’interno del Ministero un centro per l’innovazione assumendo giovani ricercatori» ha dichiarato Enrico Giovannini (Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili).
Per valorizzare al meglio il NextGenerationEU ed il PNRR, ha aggiunto «dobbiamo darci un approccio sistemico, in modo da spingere le Regioni ed i Comuni a spendere le risorse secondo i criteri del PNRR. Noi, come Ministero, stiamo già lavorando in tal senso.
Iniziative come quelle legate all’economia civile, se non contenute all’interno del PNRR, possono comunque essere sviluppate grazie all’utilizzo di altri fondi. Nello scenario futuro, non c’è solo il PNRR, ma 15 miliardi del Fondo Sviluppo e Coesione, oltre a 80 miliardi dei prossimi fondi europei ed i fondi pluriennali di investimento. L’opinione pubblica forse non ha percepito fino in fondo l’opportunità che arriva da altri fondi, per cui la fase di programmazione non è finita».
«Abbiamo assoluto bisogno di stimolare l’imprenditoria giovanile. La Rete Ferroviaria Italiana, ad esempio, ha già lanciato dei bandi che recepiscono le condizioni sia per partecipare alle gare, sia per premiare le imprese che aumentano l’occupazione giovanile e femminile» ha concluso Giovannini.
Secondo Leonardo Becchetti (Direttore del Festival Nazionale dell’Economia Civile e Cofondatore di NeXt Nuova Economia per Tutti) «lo spirito dei giovani ed il loro impegno sono importantissimi per creare valore, lavoro e nuove imprese. Questi entusiasmi, però, vanno aiutati ed incentivati per sviluppare competenze che ancora non hanno completamente. Aumentando questi valori si crea generatività e, al contempo, si combatte la piaga dei NEET. Attualmente ci sono 2 milioni di giovani in Italia che né studiano, né lavorano: è la quota più alta in Europa. Questo disagio si combatte spingendoli a faticare, risalendo la scala delle competenze».
Anche giovani e sport rientrano negli scenari futuri del NextGenerationEU. Il tema è stato affrontato da Mauro Berruto (Allenatore di pallavolo e ex CT della nazionale italiana): «Lo sport è cultura. Non solo per quel che rappresenta, ma anche e soprattutto per una meravigliosa definizione che interpreta lo sport: la cultura del movimento. Questa ha un impatto, non solo nella generazione delle medaglie, ma anche sul risparmio che genera sui costi sociali e sul servizio sanitario nazionale. Diffondere la cultura del movimento è, in definitiva, un investimento: questo deve essere il punto di partenza per il NextGenerationEU. Se questa premessa diventa prioritaria, allora si innescano delle politiche pubbliche che sosterranno questo diritto allo sport. Viviamo in un modello sportivo che è stato delegato al denaro privato ed ha creato un paradosso: arriviamo da tantissimi successi, ma il mondo dello sport di base in Italia è in ginocchio. Per combattere tutto ciò, dobbiamo aiutare e sostenere un movimento che muove tra i 15 ed i 18 milioni di persone nel Paese, ma che è in una crisi profondissima. Il prezzo lo pagheremo tra dieci anni quando i dodicenni di oggi, che vengono da 18 mesi di inattività, dovranno dimostrare le loro prestazioni. Non la pagheremo solo in medaglie, ma in costi che lo Stato dovrà sostenere».
Come si inserisce NextGenerarionEU sul territorio e sul tessuto bancario? Lo ha spiegato Sergio Gatti (Direttore Generale di Federcasse e del Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti del Credito Cooperativo): «Le BCC sono 250 in Italia con oltre 4.000 filiali in 690 comuni. Da 140 anni raccogliamo i risparmi del territorio, trasformandolo in credito per le imprese dello stesso territorio: è quella che noi definiamo finanza geoterritoriale. Da molti anni, al centro delle nostre politiche di crescita, c’è un’attenzione alle imprese giovani. Anche un rapporto del MISE evidenzia come una grandissima parte del finanziamento destinato alle startup innovative, venga dalle nostre banche. NextGenerarionEU è quindi un’opportunità straordinaria e abbiamo il compito di concentrarci molto sul significato e sul senso di questo elemento. Bisognerà pensare alla generazione del domani, rendendole generative: soltanto così, stimolando la creatività dei giovani, riusciremo a creare un nuovo mondo del lavoro, adeguato alle sfide future, contribuendo anche alla felicità pubblica. Abbiamo imparato che la felicità personale è impossibile senza quella di chi ci sta intorno».

 

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