16 Luglio, 2024
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Pensando al Congresso ANPI di Bracciano: rilanciare l’antifascismo militante

La maggior parte dei commentatori politici, dei giornalisti, delle persone con le quali mi incontro, progressisti, democratici, di sinistra credono che il fascismo sia lontano da noi, che non possa tornare; certo ci sono piccoli fenomeni di rigurgiti, che se pur gravi, non hanno il significato di un ritorno del regime. La nostra democrazia ha gli anticorpi, dicono.

Io non credo sia così: il fascismo, oggi, avanza attraverso molte strade ed alcune di queste sono invisibili e pertanto subdole. Due mi sembrano notevolmente importanti.

La prima strada è che piano piano sta cambiando la nostra testa: la cultura, il modo di vedere e di pensare le cose.

Chi leggi i giornali, cita un libro, studia, fa cultura è un radical chic e va disprezzato; l’ignoranza è un vanto; i giornalisti sono dei nemici; la guerra esporta pace e di democrazia, il voto non serve a niente; un uomo solo al comando sia nel governo che nei partiti è l’unica soluzione.

Queste idee che stanno dilagando e rischiano di diventare cultura condivisa, sono il brodo di coltura che permette al fascismo di crescere, prima come mentalità e poi come sistema politico.

La seconda strada è che piano piano sta cambiando il nostro cuore.

L’indicazione è che  ci sono ‘prima io’, il mio benessere, la mia sicurezza, i miei privilegi, i miei oggetti. Il tu e il noi , ossia la solidarietà, la collaborazione ,la condivisione non esistono se non sono improntati alla regola del ‘prima io’.

Pertanto aiutare è in crimine, come dimostrano il processo a Mimmo Lucano e la campagna mediatica conto le ONG che salvano vite umane; il povero è colpevole perchè sta sul divano invece di cercare lavoro; il profugo proveniente dai luoghii dove, come occidentali, deprediamo ricchezze, facciamo guerre, scarichiamo rifiuti tossici è un nemico perchè viene togliere ricchezza (in un paese dove l’evasore fiscale regna sovrano).

In Italia la violenza sulle donne sta assumendo proporzioni sconcertanti con le droghe per lo stupro e i femminicidi che la fanno essere un oggetto di proprietà dell’uomo.

Tutto questo porta al fascismo!

Che fare?

Lidia Menapace partigiana, cattolica, comunista aveva voluto, su un giornale da lei fondato, questa scritta nella testata: “Cercasi, con cortesia, essere umane ed esseri umani della specie precedente rispetto all’attuale inumana, per ragionare e immaginare insieme”.

Credo che in questa frase ci sia la ricetta per un nuovo antifascismo militante: essere cortesi sempre, essere umani sempre, lavorare per migliorarsi sempre, ragionare insieme sempre e studiare, immaginare e costruire una nuova comunità sociale che trasformi i processi economici, politici e le relazioni tra le persone.

Marco Veronesi

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