Qualcuno ha confuso il senso della frase “uno vale uno” e ritiene che dei perfetti idioti possano parlare ed essere presi sul serio, come fossero esperti luminari, in ambiti di cui non hanno conoscenza né esperienza. “Uno vale uno” intende che ciascuno ha gli stessi diritti degli altri e che, per esempio, il mio voto vale tanto quanto quello del Presidente della Repubblica e non che ciò che dico debba avere lo stesso valore di chi ne sappia più di me o meno di me.
In effetti se un “tifoso da divano”, che magari non ha mai dato un calcio a un pallone, volesse discutere di calcio iniziando con una frase tipo “Messi ha vinto a iosa Palloni e Scarpe d’oro solo perché è amico di Soros e Bill Gates”, chi mai lo prenderebbe sul serio e inizierebbe a dissertare di schemi tattici con lui? Oppure se un terrapiattista vi dicesse che i biglietti aerei sono una truffa e che l’Australia è dietro la tangenziale (solo che non “cielo dicono”) parlereste con lui di fusi orari e jet lag? Quindi quando qualcuno, che non sa di medicina né di infettivologia, vi parla di segreti che nessuno vuole svelare ma che lui conosce bene e ci allerta che con le “iniezioni ci inseriscono dei microchip”, vi fareste convincere a non vaccinarvi e farvi felicemente infettare da un virus che non fa differenze fra persone istruite e ignoranti?
“Uno vale uno”? Non quando si parla di argomenti specifici dove chi ha studiato ed è esperto ne sa più di chi si limita a prendere la laurea della strada o quella dai social.
Un insulto all’intelligenza
Ciascuno di noi viene insultato nella propria intelligenza da tutti coloro i quali, senza avere alcuna cognizione di causa, pretendono di imporre il proprio parere basandosi su chiacchiere sentite al bar o lette in qualche post (non troppo lungo per carità). Il fatto, oltre a essere offensivo, diviene pericoloso in campo medico scientifico. Non si tratta di odio, né di mancanza di rispetto. Non si tratta di fedi religiose, politiche o calcistiche. Si tratta di salute e vite umane. Se uno porta avanti una ideologia falsa e pericolosa, si ha il dovere morale e civile di stigmatizzare le falsità. In altri campi potrebbe essere difficile evidenziare delle incongruenze, ma queste sono visibilissime in scienza, se solo si è studiato il metodo galileiano. “Le opinioni non sono tutte uguali: smontare un cialtrone non è una mancanza di rispetto, ma è quello che bisogna fare per evitare che i cialtroni finiscano con il danneggiare la società”, ha giustamente detto qualcuno.
Mi permetto una piccola parentesi personale. Quando qualche anno fa fui attaccato dai razzisti perché nella scuola che dirigo c’è l’insegnamento obbligatorio del romeno, cercai di spiegare che come non si discute la prescrizione del medico, così non va discussa la decisione degli insegnanti, che sono i professionisti deputati a svolgere le lezioni per libera scelta, credevo di avere utilizzato un paragone calzante. Quanto mi sbagliavo! Vedo oggi che una buona percentuale di cittadini si è laureata in medicina (con specializzazione in virologia) sui social e non ha la minima volontà di ascoltare i pareri medici di esperti professionisti.
Soros, Gates e la dietrologia
Che i farmaci, vaccini contemporanei compresi, non siano la soluzione ottimale ai nostri malanni, nessuno lo ha mai messo in dubbio. Tuttavia i vaccini sono il massimo che abbiamo oggi a disposizione per fronteggiare la diffusione del Sars Cov 2. Se ci si sentisse male (Dio non voglia) o si stesse per rischiare la pelle per qualche malattia, cosa sceglierebbe una persona dotata di senno fra il non fare nulla, restando a guardare e professandosi contrario a una cosa che nemmeno conosce (e forse è questo il problema: la mancanza delle basi della cultura scientifica) aspettando di morire in maniera atroce, e l’assumere un vaccino “prodotto da Soros e Bill Gates per distruggere la razza umana facendo iniettare microchip al 5G tratti dalle scie chimiche in modo che in un modo deserto possano finalmente e felicemente convolare a nozze senza critiche” (frase realmente ascoltata, nda)? Come possiamo prendere sul serio queste persone che sono contro il vaccino solo perché il Ministro per la salute è un comunista che, non avendo potuto mangiare i bambini, ora si sta vendicando facendoci iniettare un vaccino che ucciderebbe tutti?
Ciascuno di noi è preso per i fondelli, anzi offeso, da chi pubblica fake news citando come conseguenze del vaccino, tanto per fare un solo esempio, la morte di una povera ragazza che ora si sta scoprendo essere morta per altri motivi e dimenticando tutti gli altri uomini e donne uccisi dal CoViD 19. Questi “libertari dell’ultima ora” credono di poterci far bere le peggiori assurdità e si arrabbiano se qualcuno fa loro notare che non hanno prove fattuali e scientifiche per sostenere ipotesi ascientifiche utilizzate per sostenere la tesi della libertà individuale a discapito della salute altrui.
Percentuali d’ignoranza
Forse per spiegare la diffusione di tanta ignoranza (in Italia il 5% delle persone credono la Terra sia piatta e il 6% crede che i virus non esistano) occorrerebbe portare sulla barra degli accusati la scuola che, evidentemente, non è in grado di insegnare il “metodo scientifico” (molto più importante delle singole nozioni o delle equazioni di secondo grado), ma quello che scuola e famiglia non hanno insegnato, e che chiaramente è alla base del fenomeno “no vax”, è la mancanza di solidarietà, del senso di appartenenza a una comunità, ed è purtroppo la malsana visione di una pseudoanarchia da tastiera che si riduce al semplice concetto “faccio quello che mi pare, senza tener conto delle conseguenze sul prossimo!” e che ovviamente vorrebbero che le norme ci siano, ma valgano per tutti … eccetto che per sé stessi.
Riccardo Agresti
Preside istituto “Corrado Melone”