Il Comune di Manziana, insieme ad altri Comuni del circondario (Anguillara Sabazia, Bracciano, Canale Monterano, Cerveteri, Ladispoli, Santa Marinella, Tolfa e Trevignano Romano) si schiera contro i tagli al fondo di solidarietà decisi dal Governo.
Con apposita mozione, approvata all’unanimità anche dal Consiglio Comunale del 18 maggio 2015, e sottoscritta da tutti i Sindaci dei Comuni sopra elencati, viene lanciato l’allarme per l’ennesima diminuzione dei trasferimenti erariali: “Non è possibile che si continui in questa deriva – afferma preoccupato il Sindaco di Manziana, Bruno Bruni – Se il Governo ha necessità di fondi non può continuare a chiedere sacrifici di questa entità ai Comuni. I municipi sono l’organo da sempre più vicino ai Cittadini ma in questo stato di fatti diventa sempre più complicato ascoltare davvero le esigenze dei nostri concittadini e conseguentemente riuscire ad amministrare un paese in modo efficiente. Si sente parlare spesso di sprechi – continua Bruni- ma posso garantire che allo stato attuale i Comuni hanno difficoltà a garantire la quotidianità, figuriamoci se potrebbero permettersi il lusso di sprecare risorse economiche”.
Con questo ulteriore taglio di 735.899,51 euro, come indicato nella mozione, il Governo va a toccare direttamente ed in primo luogo il sociale: senza quei fondi diventa impossibile, infatti, garantire tutti quei servizi “meno visibili” che però vanno in soccorso delle famiglie più bisognose, dei malati, del trasporto scolastico ed ancora della manutenzione del verde e delle strade.
“La misura ormai è colma e non è più tollerabile chiedere ai Cittadini di fare sacrifici che poi, e questo è davvero il colmo, non arrivano neanche nelle casse comunali ma restano in quelle statali – conclude il Sindaco Bruni -Il Governo abbia il coraggio di mettere direttamente le mani nelle tasche degli Italiani, senza obbligare i Comuni a farlo. E’ proprio alla luce di queste considerazioni, che, in accordo con i miei colleghi del circondario, abbiamo deciso di fare sentire la nostra voce, protestando a tutti i livelli possibili. E’ arrivato il momento di dire basta!”