Riceviamo e pubblichiamo un ampio reportage legato al territorio sabatino firmato dal giornalista e scrittore Amedeo Lanucara
Bentivoglio, inquisitore-inquisito nell’affairVannini,
e il flop dell’Associazione a delinquere a Bracciano
Scorreva stanco e sonnolento quel 5 aprile scorso. Quando scoppia una notizia-bomba. La lancia la testata on-line “Terzo Binario”. L’indomani seguirà il “Corriere della Sera”. I fatti. La Magistratura azzoppa un personaggio notissimo nel triangolo Civitavecchia-Ladispoli-Bracciano E lo condanna in 1° grado, col rito breve, a 16 mesi. L’accusa: calunniò un CC e diede false informazioni al Pm. S’è comunque al 1° grado, riformabile in appello. Il personaggio è Giovanni Bentivoglio, laurea in Economia, maresciallo di Finanza a riposo, già alla Procura di Civitavecchia. Di lui la vox populi apprezzò l’integrità e il fiuto investigativo. Ottimo il suo curriculum. “Oscurato” tuttavia, a fine carriera, da due “flop”. A Ladispoli e a Bracciano.
LADISPOLI-FLOP – Notte tra il 16 e il 17 maggio 2015. Il ventenne bagnino di Cerveteri Marco Vannini è ospite, a Ladispoli, della sua “bella”, Martina Ciontoli, anch’essa ventenne, infermiera. Presenziano la mamma di lei, Maria, il fratello Federico e il babbo Antonio, sottufficiale di Marina dislocato ai Servizi.
Marco si sta rilassando nella vasca da bagno. Forse la coppia è in crisi, forse lui pensa ad arruolarsi, per una chance professionale. E lei teme di perderlo. Chi lo sa?
Entra babbo Ciontoli, trae da una scarpiera la pistola, parte un colpo, che ferisce il Giovane al petto. Per la Cassazione 27905 del 3 maggio 2021, nelle due ore successive ci fu un tiremmolla di stupefacenti e crudeli irresponsabilità. Per 40 minuti la famiglia Ciontoli, benché Martina fosse infermiera, pontificò di teologia. O forse il Babbo chiamò inutilmente sui numeri top-secret i suoi Superiori, per “aggiustare il quiproquò”. Nel frattempo il Vannini si dissanguava, rantolava tra dolori atroci, chiedeva disperatamente aiuto. Poi i Quattro, succubi amorfi d’un Papà faccio-tutto-io, si risvegliano dall’ipnosi. “Chiamiamo o no l’ambulanza?”. “Accordiamoci prima su che raccontargli”. “Idea geniale: acciabattiamogli che lui cadde nella vasca e si ferì con un pettine”. “Coraggio, il Babbo è dell’Intelligence. Un gioco per lui falsificare i referti medici”… Passa così un’altra ora e mezza. I soccorsi giungono ch’è tardi.
Tuttora non si capisce il perché di quel tiremmolla omicida-suicida. Si trasforma un ferimento colposo con pene lievi, in un omicidio, che procura al Babbo “sagace” la condanna a 14 anni; ed oltre 9 a ciascuno dei Familiari. Un capolavoro di gestione!… Se la nostra Intelligence gestisce così ogni crisi, noi s’è bell’e fritti…
Nella storiaccia s’inserisce l’affair dell’ex-Finanziere. A Le Jene, in Tv, un Artigiano dà una versione diversa, suscitando putiferi. La sua fonte? Un CC di Ladispoli, suo “amico”. Costui, il CC, gli avrebbe rivelato che a sparare fu Federico, figlio dello 007. Il quale si assunse ogni responsabilità, perché uno 007 la sgamba sempre… Il CC, peraltro, era da tempo sodale del Ciontoli 007. Cui salvò “il culo” in un altro imbroglio. Due Cocottes nigeriane avevan accusato lo 007 di averle “godute” entrambe, rifiutandosi poi di pagarle e sottraendo dal loro borsellino ingenti somme. Lui le minacciò di rappresaglie, se… (“voi non sapete che padreterno son io!”)…
Ad occhio la versione parrebbe credibile, eccome!… Inganna comunque l’esperto Bentivoglio. Che l’avalla al Pm. Il Gip, dopo i riscontri, la giudica invece un depistaggio. “Alla berlina chiunque vi sia impigliato!”. Compreso l’ex-Finanziere.
BRACCIANO-FLOP – Amministrative 2012, quarta vittoria su quattro di Giuliano Sala, sindaco di centro-sinistra. Successo sul fil di lana, perché la Sinistra è spaccata. Una parte segue la volitiva Elena Carone. Che prenderà 1.200 voti.
Il centro-destra spergiura perciò di stravincere. Le sue anime le ha riunite un candidato sindaco capace e gentiluomo, il militare Alfredo Massi. Ma il suo vice, con vaste deleghe già concordate, è un divisivo Armando Tondinelli, anche lui militare. L’ex sindaca f. f. Patrizia Riccione, ad esempio, fu sottotraccia dubbiosa. Il geom Fausto De Benedetto, con una lista di disturbo, sottrarrà 300 voti.
Pur delusi, i Perdenti si rassegnano. Ma non Tondinelli. Egli ha charme, estro, competenza, oltre che tenacia e combattività; detesta la débacle; non demorde. Il suo mentore, nel MSI-AN, fu Gianni Alemanno, chiacchierato ex sindaco di Roma.. Che nel 1992 sposa la Figlia di Pino Rauti, fondatore di Ordine Nuovo. Pur tralasciando i processi sulla Strategia della Tensione, vuoi che Gianni non l’assorba qualche germe di “cultura ordinovista”? Con le sue riserve sulla “democrazia dei numeri”?
Per il tenace Tondinelli, allievo di Alemanno, l’obiettivo diventerà uno solo. “Come detronizzo Sala anzitempo”. Pensa e ripensa. “Funzionerebbe la difficile via giudiziaria?”. V’è uno scoglio, però. “Dove trovo un team di Professionisti, specie legali, che mi sostengano nel confezionare accuse giuridicamente coi fiocchi?”.
Noi ignoriamo se Armando troverà un Team d’appoggio. Sappiamo però che il “fumus mali juris” agli inizi funzionò coi fiocchi, producendo i suoi sconquassi.
Il “fumus” fu agevolato dagli errori politici di Sala. Egli infatti s’auto-castrò con due antidemocratici fiaschi: espellere Armando dal Consiglio con un èscamotage; querelare una Giornalista Rai per un report ostile. Nel calcio sarebbero entrambi “gravi falli di reazione”, ove s’è espulsi. Che “affarone”! Sala creò due “martiri” delle sue “prepotenze”; e subirà due giuste batoste. Egli inoltre non intuì il profilarsi d’una “tempesta giudiziaria perfetta”; e non si dimise in anticipo. Chinarsi al vento avverso è la prima legge della Politica; non farsi tradire dai nervi è la seconda.
Prende piede così il “fumus”. Procura di Civitavecchia e Corte dei Conti le intasano raffiche di denunce ed esposti, a firma anonima, o del Tondinelli, o di altri. Non v’è delibera, o determina, ove non s’ipotizzi un reato. Il diluvio colpisce anche parecchi Funzionari integri, laboriosi e miti. Come il segretario Roberto Signore e i capi-area Roberto Razzino, Luigi Di Matteo, Biancamaria Alfieri, Stefano Ravenda. Si terrorizza la Burocrazia, bloccandone l’attività. Alcuni tra i migliori capi-area, come Annalisa Viola e Giuseppina Zito, preferiranno l’esilio…
I Pm si rivoltano tra le mani lo tsunami di carte. Finché qualcuno s’affida, per le indagini, al più autorevole, Giovanni Bentivoglio. Il quale, come sempre, vuol vederci chiaro. Chissà che in quell’arcipelago di fogli non ci sia qualche verità!… Ma trova ostacoli. “Terzo Binario” del 12-6-2015 ipotizza dissapori tra lui e il Procuratore-capo… Com’è, come non è, a breve entrambi andranno in quiescenza…
La rogna passa ai CC di Bracciano, allora in crisi (beghe interne, qualcuno si politicizza, figuraccia sulle Maestre di Rignano, alla gogna per falsi abusi sui Bimbi). I CC, comunque: 1) – “incimiciano” i telefoni, 10.000 le pagine sbobinate, esiti e perizie modestissimi (una spesa pazzesca, mentre, per mancanza di risorse, langue la lotta a mafie e droghe); 2) – spettacolarizzano le infruttuose perquisizioni nelle case degli Inquisiti, toc-toc all’alba con più Gazzelle a sirene spiegate, gettando giù dal letto i Familiari e anche i Vicini pettegoli, creando dolore, angoscia, vergogna.
(I nuovi Vertici di Compagnia e Stazione, di grande caratura, con un’opera certosina, stanno recuperando l’Arma agli alti livelli altrove normali. Auguri!).
Il 26 novembre 2015 il “fumus” trionfa, con gli avvisi di garanzia contro Sala e altri. Il 29 Sala si dimette, coi suoi 10 Consiglieri (corre voce che, in caso contrario, l’avrebbero arrestato “per non inquinar le prove”)… Il suo Avversario si pavoneggia e passa all’incasso politico. Il 5 giugno 2016 Tondinelli è eletto sindaco, sventolando la “questione morale”, sulla base degli avvisi di garanzia.
ASSOCIAZIONE A DELINQUERE – Poco dopo, il 12 settembre 2016, ecco un k.o., che parrebbe definitivo. Atto 3731/14 della Procura. Avviso di conclusione delle indagini preliminari (ripeto: indagini preliminari, con facoltà agli Indagati di rilasciare dichiarazioni o memorie al Pm). In 13 pagine s’ipotizza l’associazione a delinquere, ossia una Piovra comunale, tra 20 Politici, Funzionari, “Amici”. Sala è il recordman delle ipotesi di reato, 14. A ruota i suoi ex assessori Giampiero Nardelli, Remo Eufemi, Maurizio Capparella, Enorme lo scalpore su stampa e social.
Tondinelli va in trionfo. E’ l’Eroe senza Macchia e senza Paura, che, col suo indomito coraggio, salvò la Città dal Malaffare. V’è chi lo vorrebbe “Santo sùbito”.
Nella fretta dell’apoteosi, si trascurano talune stranezze. 1) – paion davvero pochine 13 sole paginette, di cui 2 d’indirizzi, per motivare una complessa associazione a delinquere tra 20 Soggetti. 2) – Il Pm non chiede al Gip, come d’uso, il rinvio a giudizio, ovvero l’archiviazione. L’atto rimane appeso. Forse ha dubbi persino lui. 3) – Nella selva dei capi d’imputazione, manca la corruzione, movente-principe d’ogni associazione a delinquere. 4) – Se si eccettuano i fondi trasferiti dal Comune alla Bracciano Ambiente (alla Bracciano Ambiente, non alle proprie tasche!), tutto il resto non è granché. 5) – Si strapazza Sala per aver attuato la legge regionale nel recupero dei sottotetti a Montebello… Incredibile!…
Passano 3 anni. Niet richiesta di rinvio a giudizio. Perché? Ovvi i nervosismi.
5 marzo 2018, Bracciano. Il pensionato Giovanni Bentivoglio diventa assessore ai lavori pubblici. Ma il feeling col Sindaco già traballa. Il 14 aprile l’ex Finanziere si fa intervistare, su “Ecolago”, da Graziarosa Villani, già capo-ufficio stampa di Sala. Chi legge trasecola. Si fa un panegirico dei Funzionari da lui messi in croce. “Prenderei volentieri un caffè con Giuliano Sala”, aggiunge. “E vorrei rapporti amichevoli con l’arch. Massimo Cavalieri”. Tutte eresie per Tondinelli.
Chi scrive chiese a Bentivoglio impegni per il proprio quartiere, Montebello. Con lunghe pause, occhi malinconici e frasi smozzicate, mi fa intuire che il Sindaco ha avocato a sé la pratica; e s’addensa ahimè burrasca. Mi parve stanco, deluso. Annusava brutt’aria. Di Tondinelli vedeva i nei. Come la litigiosità urbi et orbi.
Abnorme infatti, in 5 anni, l’ecatombe di “epurati”: 2 Vice-sindaci (Gianfranco Rinaldi e Luca Testini), 5 Assessori (Elena Felluca, Remigio Marini, Alessandro Bonura, Sergio Osimo e lo stesso Bentivoglio), un Presidente di Consiglio (Enzo Picone), 3 Consiglieri (Fabrizio Marcantoni, Sabrina Sella, Pasquale Vitale).
Aggiungiamoci 3 Segretarie, una pletora di Capi-area, una miriade di “tifosi” disinteressati d’altre aree culturali, tipo Cesare Micocci, Anna Orsini, ecc…
ERRORE: NIET ASSOCIAZIONE A DELINQUERE – Il 3 luglio 2018 il nuovo Pm della stessa Procura deposita l’atto 3354/18. In 71 pagine si smonta alla radice il teorema accusatorio e si motiva la richiesta di archiviazione dell’inchiesta. “Per infondatezza della notizia di reato”. Il Gip conferma il 13 dicembre.
Niet associazione a delinquere, dunque. Le denunce? Una bufala. La vergogna, le lacrime e il dolore, subiti ingiustamente da 20 Famiglie incensurate? Metti che ci fosse scappato un suicidio… Mica s’è a “Scherzi a parte”!… A legger le carte, s’intuisce anche un tocco shakespeariano. Tra i difensori di Giuliano, spicca la figlia, Giulia Sala, da poco avvocatessa. Ricorda un po’ Cordelia, che prende per mano re Lear, il vecchio padre detronizzato, per condurlo fuori dalla tempesta.
Si decapita l’ipertrofia di reati (tranne uno minore per Imputati secondari). La monotona motivazione è sempre la stessa: “Contestazioni generiche ed inidonee a sostenere l’accusa”, con intercettazioni anodine, mal interpretate. In sostanza, indagini condotte da cani. Come a Rignano.
Il clamoroso dietrofront giudiziario spiazza Tondinelli e delegittima la sua sindacatura, basata sulla “questione morale”. Svanisce il suo carisma. Se prima si esagerava nel ritenerlo un Fulgido Eroe, adesso si trascende nel giudicarlo un “dottor Dulcamara dell’Elisir d’amore”. Così va il mondo. Sic transit gloria mundi.
Bentivoglio si sente un pesce fuor d’acqua. Finché l’8 ottobre 2019 se ne va dalla Giunta. Per ragioni familiari. Ma il 9 il giornale on line “Osservatore d’Italia”, fan di Tondinelli, insinua un “veleno”: L’ex-Finanziere lascerebbe perché inquisito nell’affair Vannini. Bentivoglio replica su “Ecolago”. “Chi lo dice è in malafede”. E giù una frase che parrebbe un’autocratica, uno schiaffo a Tondinelli (non lo cita mai!). “Invito le forze sane braccianesi a smetterla con le contrapposizioni divisive”.
Nei mesi successivi pioveranno diluvi di altre assoluzioni, specie alla Corte dei Conti. Per tutti. Giuliano Sala ne conterà 8 solo per sé (“Ecolago” 25 maggio 2019). La montagna di accuse si dissolve. Resterebbe in piedi un ultimo scoglio in Tribunale: presunti errori politici nella gestione della Bracciano Ambiente.
NAUFRAGIO DI TONDINELLI – Amministrative del settembre-ottobre 2021 Lo “sconosciuto” Crocicchi batte sonoramente Tondinelli, benché questi si presenti come una corazzata interstellare, coi simboli di tutt’e tre i Partiti del centro-destra, più una civica, che normalmente valgono a Bracciano il 56% dei consensi, Tondinelli al primo turno ne prende la metà, il 27%. E naufraga al ballottaggio. Col requiescat dell’associazione a delinquere, si dissolse la sua credibilità.
Avrebbe ripreso (si dice) a contestar quisquilie a nuova Giunta e a Capi-area. Tra questi ultimi imperversa un’epidemia di morbi personali e/o familiari. Per cui possono assentarsi legalmente fin a 2 anni (sì, 2 anni!)… Tanto, Pantalone paga…
Ad ogni modo, il treno di Tondinelli s’è dileguato, lasciandolo a terra…. A Giolitti occorsero 10 anni di silenzio assoluto, prima di tornare in sella.
Ora il Centro-destra si chiede: con chi surrogo ‘sta leadership in frantumi? Con Alberto Bergodi? Con Fabrizio Marcantoni? O con chi?… Les jeux sont ouverts.
Amedeo Lanucara, giornalista