23 Novembre, 2024
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“Fare rete”, il territorio sabatino offre l’esempio

L’importanza dell’associazionismo davanti alle emergenze

In questi ultimi due anni abbiamo imparato, e sicuramente oggi ne siamo più consapevoli, che la crisi pandemica non è una crisi isolata ma, d’altronde, la storia insegna. La seconda lezione è che la fragilità dovuta a tutta questa situazione è qualcosa che dobbiamo portare con noi, nel nostro zaino, sempre.
Fragilità che dobbiamo saper guardare in faccia, perché ci racconta che la dimensione dei fenomeni che non conosciamo – o che conosciamo indirettamente – si è ampliata a dismisura, e che forse dobbiamo riconoscere che è molto più diffusa di quanto possiamo credere. In questi ultimi giorni le immagini degli orrori della guerra in Ucraina stanno girando il mondo, e sono immagini che lasciano un segno indelebile, anche per chi, come me, la guerra l’ha vista solo in foto. Ciò non significa che non possa condividere stati d’animo come paura, rabbia, o la fragilità di chi fugge senza guardarsi indietro. È arrivato il momento di riscoprire la sussidiarietà, i valori del bene comune, occorre un cambio di passo, imparare a sopravvivere in un tempo fluido; tutto può cambiare da un momento all’altro, dobbiamo essere pronti ai cambiamenti.
Una strategia che si può attivare è quella di condividere e ragionare insieme un sistema per sostenerci, per costruire un futuro migliore; è seguendo questa ottica che si muove il mondo dei volontari. Esattamente, un mondo di volontari, secondo l’Istat in Italia (2014) sono 6,63 milioni, con un tasso di volontariato totale pari al 12,6%. Sono passati tredici anni dal terremoto in Abruzzo, poi c’è stato quello di Amatrice, poi l’emergenza neve, la pandemia, insomma seppure di diversa natura, tutte queste situazioni hanno visto schierati in prima linea i volontari, non solo quelli appartenenti alle grandi organizzazioni nazionali e internazionali, come la Croce Rossa o la Protezione Civile. Anzi, con l’inizio della guerra in Ucraina, già dal 3 marzo le amministrazioni comunali locali, Caritas, Associazione umanitaria, i gruppi di Protezione civile, Misericordia Bracciano, Apt, Festeggiamo Trevignano APS e tanti cittadini si sono uniti con un unico obiettivo, raccogliere 20 tonnellate di generi alimentari, ma anche abbigliamento e farmaci da inviare a strutture per l’accoglienza di minori, a Carpineni e Crasonarmeiscoe, in Moldavia. L’obiettivo è stato raggiunto, il carico è arrivato a destinazione, e anche i ringraziamenti. È sorprendente vedere come in pochissimo tempo, si sia attivata una rete di associazioni e singoli cittadini pronti a dare una mano, grazie a tutti i volontari, che ci hanno dimostrato, ancora una volta la gioia nel dare.
Claudia Soccorsi

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