Damiano Tommasi è l’uomo tranquillo del film di John Ford che torna a casa e vince una sfida impossibile, ora la prossima è salire in bici sullo Stelvio, il suo fioretto elettorale.
Verona usciva da tanti anni di sindaci di destra, anzi di estrema destra (bisogna tornare al 2002 per trovare l’unico sindaco eletto a Verona da una coalizione di centro sinistra), e 5 anni fa il candidato del Pd non era andato nemmeno al ballottaggio, che era avvenuto fra il candidato di destra Sboarina e una candidata di liste civiche appoggiate dal leghista Tosi.
Al primo turno era in testa, ma c’era sempre una montagna da scalare, considerando che i voti della destra erano, e rimangono anche dopo stasera, almeno il 60% dei votanti.
Tommasi, una vita da mediano soprattutto nella Roma dello scudetto di Capello, ha fatto il miracolo. Aiutato, certo, dall’insipienza di una destra litigiosa e poco lucida, ma il mediano è maestro nel recuperare palla quando ha di fronte un centrocampo balbettante e rilanciare subito il gioco per andare in gol. Nella Roma si era rotto tutto nel 2004 ed aveva saltato l’intera stagione; l’anno dopo, pur di rientrare, si era messo al minimo di stipendio, 1500,00 euro al mese e pedalare, somma che nel gioco del calcio guadagnano ormai fino ai 16 anni, per rimettersi in gioco.
Poi alcuni anni all’estero, e nel 2011 la presidenza dell’associazione calciatori, proseguendo a giocare in categoria per divertirsi fino al 2019.
Ora la sfida è il Comune di Verona, dove ha vinto tenendo un profilo bassissimo, ascoltando quello che la gente aveva da dire e organizzando nell’ultimo mese delle passeggiate mattutine nelle periferie, che evidentemente hanno fornito l’immagine di un politico finalmente vicino alla gente.
Tommasi si riprende in una sera il gol annullato in Italia-Corea nel 2002, l’unica volta che lo si vide davvero arrabbiato, Byron Moreno potè più di Tosi e Sboarina. Che stasera saranno lì a riflettere come sia possibile che un uomo tranquillo di sinistra possa governare sognando una città di destra come Verona per i prossimi 5 anni.
Non dire mai che i sogni sono inutili, perché inutile è la vita di chi non sa sognare.
(Jim Morrison)
Alessandro Tozzi