23 Dicembre, 2024
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Lettera aperta al Ministero della Transizione ecologica

La povertà energetica nei paesi sviluppati è un fenomeno complesso che può essere causato da variabili diverse. Soprattutto è un tema che mette in luce la stretta sinergia tra sostenibilità ambientale e impatto sociale.

In vista della prossima realizzazione della Strategia nazionale contro la povertà energetica italiana e della messa in opera dell’Osservatorio, il network dell’Alleanza contro la povertà energetica ha inviato al ministero della Transizione ecologica una lettera aperta.

“L’intento è dare evidenza di come diversi approcci sinergici possano affrontare il fenomeno e guardare sia alla risoluzione immediata delle difficoltà date dalla problematica sia a favorire il consolidamento di un sistema Paese che possa così contenerla” spiega Agnese Cecchini founder dell’Alleanza contro la povertà energetica.

Primo suggerimento è allargare lo sguardo non solo ai poveri energetici, ma anche alle famiglie prossime a rischio povertà: una visione che i firmatari della lettera ritengono necessaria per contenere l’estensione a nuove fasce di reddito.

“Ci troviamo in una situazione di forte emergenza, che richiede il massimo impegno da parte del Governo, ma anche di Arera e delle aziende che operano nel mercato, al fine di arginare i rincari e sostenere le famiglie che si trovano in maggiore difficoltà. Ecco perché abbiamo chiesto misure urgenti necessarie per riformare il settore e sostenere le famiglie, come Federconsumatori chiediamo inoltre di prolungare la rateizzazione senza interessi delle bollette energetiche e di attuare la sospensione dei distacchi per morosità,” afferma Michele Carrus, presidente di Federconsumatori.

“Basti pensare – spiega il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi – che oggi a causa dei fortissimi rincari registrati nel comparto alimentare, una famiglia è costretta a spendere in media 681 euro in più all’anno solo per l’acquisto del cibo, un aggravio di spesa insostenibile trattandosi di beni primari e che impoverirà i ceti meno abbienti”.

“La transizione energetica ha rilevanti implicazioni sociali ed economiche che se non adeguatamente considerate rischiano di lasciare fuori le classi sociali più deboli – sottolinea Agatino Nicita, ricercatore CNR-ITAE – L’Unione europea parla di “transizione giusta” ma molti cittadini sono poco coinvolti e rimangono ai margini di un processo di cui rischiano di pagarne solo le conseguenze senza averne alcun vantaggio”, conclude.

“Il tema della povertà energetica – afferma Fabio Gerosa presidente di Fratello Sole – è così complesso e articolato che serve una valorizzazione delle comunità locali per arrivare a soluzioni concrete: l’appoggio a chi incontra tutti i giorni le persone in difficoltà è essenziale per non lasciare indietro nessuno: ecco perché il terzo settore è un attore rilevante in questo cammino, sia per la concretezza delle risposte quotidiane che per la valutazione in prospettiva di come attuare le norme generali”.

Azioni a cui è importante segua la realizzazione di strumenti in grado di contenere in modo strutturato il fenomeno.

“In base alle analisi Oipe, nel 2020 l’8 per cento delle famiglie italiane era in povertà energetica e sappiamo che la situazione è in costante peggioramento – sottolinea Sonia Sandei head of electrification Enel – Per contrastare questo fenomeno, occorre rendere gli incentivi a disposizione facilmente fruibili ed accessibili e contestualmente promuovere misure di carattere strutturale, come l’efficientamento energetico delle abitazioni delle persone in situazioni di povertà energetica e spesso vulnerabilità fisica, generando stabilmente benefici economici, ambientali e sociali”.

 

“L’emergenza climatica e quella del caro bollette, insieme ai conflitti, ci impongono di agire con urgenza non solo per limitare gli effetti di queste criticità ma anche per tutelare proprio le fasce di popolazione più a rischio. I numeri sulla povertà energetica sono infatti in continuo aumento e non sarà giustificabile in alcun modo una politica poco ambiziosa e risolutiva in tempi brevi. Soprattutto quando abbiamo tecnologie e strumenti per farlo. Basterebbe puntare su efficienza energetica, elettrificazione dei consumi, comunità energetiche e fonti rinnovabili”, rimarca Katiuscia Eroe responsabile energia Legambiente.

 

La lettera, allegata al presente comunicato, indica alcune misure per un contenimento immediato della povertà energetica, come l’estensione del Bonus in bolletta e il trasferimento degli Oneri alla fiscalità generale. A queste fanno seguito misure strutturali e migliorative dei consumi di poveri energetici e famiglie a rischio povertà, come la promozione dell’efficientamento energetico delle abitazioni e l’accesso ai finanziamenti a copertura di tali interventi.

 

“Per effettuare interventi efficaci nel mitigare la povertà energetica occorre  tener conto che i soggetti più deboli hanno difficoltà ad  avere consulenti qualificati e quindi hanno necessità di tempi lunghi per poter conoscere gli strumenti incentivanti e potersene servire. Sia la disciplina a regime delle  comunità energetiche che la stabilizzazione delle detrazioni fiscali garantiranno un supporto stabile nei prossimi anni. Se adeguatamente gestiti e promossi con risorse dedicate al supporto informativo e consulenziale, potranno dare un contributo effettivo a migliorare  almeno in parte le situazioni di disagio”, conclude Emilio Sani, Studio Sani Zangrando.

 

I firmatari: Anna Amato, ricercatrice Enea; Assoutenti; Camilla Calcioli, Founder Alleanza contro la povertà energetica; Agnese Cecchini, founder Alleanza contro la povertà energetica; Canale Energia; Cittadinanzattiva; Katiuscia Eroe Legambiente; Fabio Gerosa Fratello Sole; Agatino Nicita CNR-ITAE; Enel Italia; Gruppo Italia Energia; Federconsumatori; avv. Emilio Sani, Studio Sani Zangrando; avv. Sarah Supino; avv. Benedetta Voltaggio. 

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