Strade piene di un silenzio assordante, timida musica, poche e sommesse risate: se dovessi descrivere il Covid lo farei così. Eppure ormai tutto questo sembra poter essere declinato al passato, e Oriolo Romano ha voglia di festa e voglia di vita. È tutto pronto per ritornare in quelle strade vuote e riempirle, e per farlo Oriolo ha scelto di ripartire proprio dal suo piccolo tesoro: i funghi porcini. Nel terzo e quarto weekend di settembre torna la Sagra del fungo porcino, come riferito da Enrico Lo Sardo, Presidente dell’associazione culturale Oriolo Romano.
Dopo lo stop necessariamente imposto dalla pandemia quest’anno torna la sagra. Numerosissime sono state negli anni le richieste per questa festa che esalta i sapori genuini di prodotti locali e offre serate di festa allietate da musica e spettacoli, e altrettanto numerosa è sempre stata la partecipazione e la risposta delle persone. Qual è la chiave del successo che custodisce Oriolo e i suoi funghi?
«E’ molto difficile rispondere a questa domanda, ma posso affermare che la bontà e la qualità dei cibi selezionati, l’ottima organizzazione dell’Acor, la generosa e imprescindibile partecipazione dei nostri volontari e dei migliori cuochi, e il supporto delle istituzioni locali e provinciali, incluse le forze dell’ordine, sono la principale chiave del successo della manifestazione. A fare da cornice la splendida piazza Umberto I con Palazzo Altieri e l’annessa Villa Altieri. Importante è la presenza ormai da alcuni anni dell’Aic-Lazio per essere vicini ai nostri amici celiaci e la faggeta, patrimonio dell’Unesco che con i suoi profumi si unisce a quelli inebrianti dei funghi porcini che serviamo ai nostri graditi ospiti. L’insieme di tutto ciò e molto altro (che lasciamo segreto e da scoprire), sono il nostro “mix” magico che rende “appetito”(so) il nostro evento».
In un periodo come quello che stiamo vivendo, in cui le tinte chiare della spensieratezza sono state sporcate da qualcosa di apparentemente incontrollabile e poco prevedibile, che significato ha donare alle persone la possibilità di respirare di nuovo aria di festa, anche solo per qualche sera? Qual è lo spirito con cui Oriolo si prepara a questa nuova edizione della sagra dei funghi?
«Questi anni di pandemia sono stati difficili e ancora oggi sono molti i dubbi circa la sicurezza dell’evento e l’opportunità di realizzarlo; già dallo scorso anno, però, registravamo una grande richiesta di tornare a dare serenità e “ordinarietà” nella speciale e magica sagra del fungo porcino. Non passava settimana che qualche cittadino, o semplice storico avventore non chiedesse “quest’anno la rifacciamo la sagra?” E allora ci siamo interrogati e confrontati, anche con l’amministrazione comunale, e abbiamo detto di si, abbiamo deciso di tornare alla normalità, con le dovute precauzioni, per a dare a tutti quella fiducia, quel senso de “il peggio è passato”, tornando a “respirare” quella straordinaria aria di festa che tanto abbiamo anelato e tanto ci è mancata. Vi aspettiamo dunque, dal 16 al 18 e dal 23 al 25 settembre 2022 a Oriolo».
Ludovica Di Pietrantonio