A poche ore dal passaggio di consegne a Pietro Lombardo a presidente eletto del Club Lions di Bracciano Anguillara Monti Sabatini, abbiamo chiacchierato amabilmente Gabriele Brenca, che ha tirato le somme sull’anno lionistico 2021-2022, terminato il 30 giugno.
Ci rincontriamo a distanza di un anno, può dirci come ha vissuto questa esperienza?
«In primo luogo è mio vivo desiderio ringraziare il vostro “L’agone nuovo -Giornale del lago” per l’attenzione che ha voluto dedicare al Lions Club Bracciano Anguillara Sabazia Monti Sabatini nel corso di quest’anno, continuando e rinsaldando questa “tradizione “con l’organo di stampa che ci permette di conoscere la realtà della Tuscia romana. Non nascondo che per me è stato un anno complesso ma esaltante, anche se il Covid ha finito per dettare situazioni, tempi e realizzazioni di progetti alcuni annullati, altri rinviati. Vede, io per il mio modo di essere, non gradisco porre vanto di azioni o altro da me compiute; sono stato eletto dai soci del club per aiutare loro nel “servizio” da dedicare alla nostra società. Se ben ricorda nel luglio di un anno fa citai l’attenzione sugli “scopi del Lionismo” e mi soffermai su due punti che reputavo e reputo fondamentali. “Partecipare attivamente al bene civico, culturale, sociale e morale della comunità”, il tutto con la visione di “fornire un luogo di dibattito per discussioni aperte su tutte le questioni di interesse pubblico”. Ho cercato di muovermi su questa linea di principio».
Come debbo chiamarla ora che ha passato la mano?
«La definizione corretta interna è “Immediate Past President”, che siede nel consiglio direttivo del Club con diritto di voto e di “ascolto” da parte dei soci per l’esperienza acquisita. Per me, però, il Governatore del Distretto Lions, ha riservato di occuparmi di una zona del Lazio che comprende cinque club, da Fiumicino a Civitavecchia, incluso Bracciano. Rimango sul “pezzo” come direbbero i nostri artiglieri. In definitiva l’appellativo di presidente resta valido per la Zona4/A dove debbo operare».
Può “narrare” questo anno lionistico appena concluso?
«L’anno lionistico 2021-2022 si è aperto con la speranza, condivisa da tutti ma mal riposta della fine della pandemia che, come ben sappiamo ha conosciuto ondate successive con relative restrizioni governative e regionali alle quali sono seguite indicazioni del nostro Distretto Lions che hanno comportato per il Club una serie di rinunce e adattamenti, ma anche di scoperte e di adozioni di nuove modalità e metodiche sia per le attività interne direttivi e assemblee (on-line) sia anche per conferenze esterne e interne. Questo, come ben si comprende, ha comportato una perdita netta di socialità, elemento essenziale per la vita di un Club Lion. La pandemia ha influito sulla scelta dei “service” del nostro Lions Club, nel senso che ci siamo impegnati in modo particolare nei due settori che maggiormente richiedevano un intervento del Club: “povertà” e “sanità”».
Quali sono state alcune situazioni concrete di “intervento” del Club?
«Desidero in primo luogo ringraziare pubblicamente tutti i soci del “Comitato per i servizi sociali” per la “sanità”, poiché senza la loro caparbietà e la loro dedizione non avremmo potuto “servire” le famiglie “fragili” del territorio attraverso le parrocchie e direttamente alcune realtà territoriali di “diversamente abili”, di “dipendenze” e di “disagio giovanile” e proseguire l’attenzione sui problemi e le relative esigenze dei nostri concittadini. Ricordo, tra l’altro, la giornata di screening sul diabete svolto sulla piazza del comune di Bracciano nel novembre 2021 con i giovani del Leo Club Bracciano, a cui rivolgo l’augurio di un generoso futuro nel Club Lions e un grazie per le iniziative integrate con il Club e sul territorio; il sopracitato “screening” si è potuto svolgere grazie ai medici del nostro Club e di altri Club di Roma e con l’ausilio della “Misericordia”, preziosa con i suoi operatori e con il suo presidio di ambulanza. I pensieri e i ricordi, anche se recenti, si accavallano con intensità: il “poster della pace” nelle scuole del comprensorio, la raccolta degli occhiali usati, ancillare, ma fondamentale in quello che risulta essere il primo service dei Lions nel Mondo, la “vista”, la raccolta dei farmaci non scaduti, attraverso i raccoglitori posti in alcune farmacie di Anguillara Sabazia, Bracciano e Manziana. Un momento per me di commozione e partecipazione con le popolazioni e le relative istituzioni comunali del territorio è stato il 4 novembre con il Centenario del Milite Ignoto. Ma come sempre, tra i propositi di un inizio e la loro realizzazione rimane sempre quella zona grigia di ciò che non si è riusciti o potuto realizzare per varie motivazioni; tra queste per me vi è il progetto Lions “Kairos”, sinergia vincente come L’Agone ha opportunamente titolato nel dicembre scorso, ben presentato da una nostra socia alle scuole, ma non pienamente recepita dalle stesse. Mi auguro che anche il presidente Lombardo porti avanti questo importante progetto Lions. Auguro un buon lavoro al mio successore con tutti i nostri soci, e nel salutare tutta la vostra redazione ripeto il motto enunciato un anno fa: un Lion deve lavorare con “con il cuore, la mente, la mano”».
Giovanni Furgiuele