È stato dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione il ricorso con il quale Fastweb contestava la sentenza con la quale il Consiglio di Stato il 7 febbraio 2020 aveva respinto l’impugnazione della delibera con la quale l’Agcom ha imposto il ritorno alla fatturazione su base mensile per i servizi di telefonia fissa.
“Si tratta dell’ennesima vittoria contro le compagnie telefoniche che continuano a cercare cavilli legali inutili e pretestuosi per arrampicarsi sugli specchi pur di poter fare i loro comodi in barba a quanto hanno deciso le Authority” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Al di là del fatto che, per fortuna, ora la cadenza mensile è stata fissata anche dal legislatore, e quindi è intoccabile, è assurdo che si metta anche solo in dubbio la possibilità dell’Authority delle Comunicazioni di prevederla a tutela dei consumatori ed in nome della trasparenza informativa” prosegue Dona.
“Il vero problema, a dimostrazione degli scarsi poteri dati alle Authority, è che ad oggi nessuna compagnia ha spontaneamente restituito il maltolto ai consumatori, ossia i giorni illegittimamente erosi che andavano riconosciuti in fattura ai propri utenti per il periodo compreso tra il 23 giugno 2017 e la data in cui è stata ripristinata la fatturazione su base mensile, ossia i primi giorni di aprile 2018. Gli operatori dovevano d’ufficio posticipare la data di decorrenza delle fatture per un numero di giorni pari a quelli erosi, ma non lo hanno fatto, salvo esplicita richiesta del consumatore. E’ questo il vero problema che andrebbe ora risolto” conclude Dona.