Dopo dodici anni di stop, torna la rivista “Le Dimore Storiche”, magazine d’arte quadrimestrale di ADSI – Associazione Dimore Storiche Italiane. Consultabile online nella doppia versione italiana ed inglese, la rivista si pone l’obiettivo di raccontare la meraviglia delle dimore storiche ai turisti nazionali ed internazionali, nonché il loro rapporto con il territorio, con l’intento di invitarli a visitare e scoprire un’eccellenza unica del nostro patrimonio culturale.
Il primo numero, scaricabile al link www.adsi.it/riviste, riparte da una storia di copertina dedicata ai giardini dei palazzi pugliesi, disegnando un itinerario di viaggio a contatto con la natura per ammirare l’architettura applicata al paesaggio e agli spazi verdi. La valorizzazione dei parchi e dei giardini storici, con la novità del possibile riconoscimento della figura del “giardiniere d’arte”, è di particolare attualità, perché oggetto di un primo investimento nazionale legato ai fondi del Pnrr, con lo stanziamento da parte del Governo di 300 milioni di euro all’interno del capitolo da 2,7 miliardi destinati alla valorizzazione del patrimonio architettonico e paesaggistico. Questa novità intercetta il desiderio da parte dei proprietari di aprire i cancelli delle proprie dimore e dei parchi, per accogliere sempre più visitatori desiderosi di scoprire i loro “segreti”.
“Come Associazione, auspichiamo che anche da questo nostro approfondimento si possa compiere un deciso primo passo per sostenere gli ingenti oneri collegati alla manutenzione e alla valorizzazione dei giardini e, più in generale, degli immobili storici, favorendo così una formula vincente di partenariato tra pubblico e privato che andrà a beneficio dell’intero sistema turistico nazionale e delle comunità in cui questi beni si trovano”, ha dichiarato Giacomo di Thiene, presidente di ADSI. “Va infatti ricordato che le Dimore Storiche sono anche attività produttive non delocalizzabili, presenti quasi in ogni comune, che alimentano una filiera economica estremamente ampia legata non solo al mondo del turismo, ma anche a quello degli archivisti, degli storici, delle imprese di restauro di beni mobili ed immobili, giusto per citarne alcune. Se si aggiunge che oltre il 50% di questi beni è situato in Comuni sotto i 20.000 abitanti e, di questi, il 26% in Comuni sotto i 5.000 abitanti, si capisce immediatamente come tali complessi monumentali – patrimonio della nazione secondo l’art. 9 della Costituzione – possano, se adeguatamente sostenuti, diventare perno dello sviluppo sostenibile a medio e lungo termine dei territori in cui sono ubicati”.
In questa prima uscita spiccano poi due contributi d’eccezione. Il primo quello del ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, che individua nelle dimore storiche il punto di riferimento per un nuovo turismo lento. Il secondo quello di uno dei più grandi cineasti della storia del cinema americano, Francis Ford Coppola, che affascinato dalla bellezza e storicità di tali dimore ha deciso di divenirne anch’egli proprietario ed – in seguito – socio ADSI: un’operazione che ha contribuito a far conoscere al mondo una parte d’Italia forse meno nota dalle rotte del turismo, ma ugualmente rilevante.