Agricoltura sociale e tutela della biodiversità: sono questi i due punti chiave del progetto “La filiera indispensabile” presentato il 16 aprile dall’AAIS Onlus con sede a Bracciano che si occupa di recupero sociale psicopedagogico per persone disabili.
Nel settore agricolo gli aspetti sociali stanno suscitando sempre più interesse. L’agricoltura infatti non ha il solo scopo di produrre cibo ma può essere utilizzata in modo “terapeutico” ed avere benefici sia in ambito educativo che per persone con delle fragilità.
Anche il tema della tutela della biodiversità, ovvero della varietà degli organismi che popolano la terra, è oggi più importante che mai, tanto che la Commissione europea gli ha dedicato una strategia specifica e molti fondi.
Ad unire questi due aspetti è il progetto lanciato dall’AAIS grazie al contributo non solo economico dell’ARSIAL e il contributo tecnico dell’ENEA Casaccia, che ha l’obiettivo di coinvolgere gli studenti di tre classi dell’Istituto Agrario “Salvo D’Acquisto” e i ragazzi dell’AAIS in un laboratorio attivo ed esperenziale che permette un apprendimento dinamico sul campo e l’acquisizione di competenze sia tecniche che educative.
La filiera indispensabile ha quindi tre partner: la scuola, il sociale e la scienza, con i tecnici ed agronomi che coordinano le attività supervisionati da Roberto Mariotti dell’ARSIAL e da Angelo Correnti, agronomo dell’ENEA Casaccia.
Ad aprire l’incontro è stata la Dott.ssa Donatella Scalzi, vice-presidente dell’AAIS, che ha ricordato la recente scomparsa di Teresa Arias, ex presidente dell’associazione, e annunciato la nomina del nuovo presidente Rosa Lucia Reggi .
«Il progetto presentato all’ARSIAL – spiega la Dott.ssa Maria Elena Aulicino, pedagogista presso l’associazione – non nasce come nuovo percorso ma come un continuum. E’ infatti il proseguimento del progetto “Il laboratorio di Agroecologia”. L’inclusione sociale non deve essere un’esperienza singola ma un percorso di vita.»
A raccontare nel dettaglio, e con entusiasmo, le attività svolte nel precedente progetto sono stati proprio i ragazzi dell’Istituto agrario “Salvo D’Acquisto” insieme al gruppo lavoro composto anche dai ragazzi disabilii dell’AAIS che già da anni lavorando in agricoltura hanno acquisito competenze apistiche ed agricole.
Angelo Correnti nel suo intervento ha invece spiegato i dettagli pratici e tecnici della nuova iniziativa. «Il progetto ha come tema principale la biodiversità. È un tema attuale di cui si discute molto perché è strategico per la sicurezza alimentare. Il progetto avrà una parte teorica sulla biodiversità fatta con il gruppo lavoro e poi una parte pratica in campo che prevederà coltivazioni in cassoni di legno rialzati, in serra e in campo aperto».
All’interno dei cassoni, proprio in un’ottica di biodiversità, è stato deciso di coltivare una varietà di pomodoro tipica del comune di Trevignano Romano, conosciuta come “il bello” di Trevignano, e il broccoletto di Anguillara, che dal 2015 è stato riconosciuto dall’ARSIAL come Prodotto Tipico della Regione Lazio.
In serra saranno coltivati ortaggi di varietà antiche reperiti con l’aiuto di un gruppo di agricoltori del viterbese, mentre in campo aperto saranno piantate diverse varietà di peperoncini, coltivazione molto adatta al progetto per la possibilità di creare un prodotto finito e che rappresenta, come spiegato da Mariotti, una notevole opportunità vista la sua popolarità nel nostro paese e lo scarso livello di produzione nazionale ( il 70 % del peperoncino consumato in Italia è importato principalmente da Pakistan, India e Messico).
Tutto questo sarà fatto in un contesto di fattoria sociale, che permette un rapporto con la popolazione locale, mira a rafforzare la diversificazione produttiva, aumenta le possibilità di inclusione di persone con abilità limitate, presta attenzione agli aspetti ambientali, e ricerca la chiusura del ciclo produttivo con la creazione di un prodotto finito che consente la costruzione dell’autostima per l’immediatezza della percezione dell’utilità della persona.
Non si tratta infatti di un’esperienza didattica fine a sè stessa ma della produzione di qualcosa di concreto, cioè prodotti del territorio che andranno ad un emporio sociale e saranno donati alle persone con fragilità che ne faranno richiesta.
«Dalla biodiversità delle piante e dalla nostra diversità impareremo molto, producendo inoltre qualcosa che ci farà ancora più bene visto come è stata prodotta», ha dichiarato Maria Stella Scordo, il tecnico agrario che accompagna in collaborazione con i docenti della scuola, l’Agronomo dell’Enea Casaccia e la supervisione del Dott. Mariotti, agronomo dell’ARSIAL, il gruppo lavoro in questo percorso di agricoltura.
«Questo progetto – ha sottolineato Lucia Dutto, dirigente scolastico dell’Istituto “Salvo D’acquisto” – permette ai ragazzi di acquisire competenze trasversali importanti, non solo tecniche ma anche sociali. Desidero ringraziare tutti per la realizzazione di questo piccolo sogno per i ragazzi diversamente abili e per la formazione di cittadini migliori.»
Presenti all’incontro anche le autorità di molti comuni del nostro territorio. Ad intervenire per i saluti finali sono stati Claudia Maciucchi, sindaco di Trevignano; Massimo Guitarrini, assessore alle Politiche Sociali, Inclusione e Accoglienza del Comune di Bracciano; Alessandro Bertarelli, sindaco di Canale Monterano; Roberto Micheli, assessore ai Servizi di assistenza socio-sanitaria, alla Pubblica Istruzione e allo Sport di Manziana; Emiliano Minnucci e Marta Bonafoni, consiglieri presso la Regione Lazio, che nel loro intervento hanno ribadito l’importanza di questa tipologia di progetti non solo da un punto di vista sociale ma anche ambientale.
Presente anche il Lions Club Bracciamo-Anguillara Sabazia-Monti Sabatini.
«In un unico progetto – ha dichiarato l’on. Minnucci – sono cuciti insieme molti elementi essenziali per il progresso della nostra società, con un elemento finale: l’autostima che cresce con la produzione di qualcosa».
Sara Fantini
Redattrice L’agone