Le vacanze di Natale sono alle porte e le cose da fare aumentano in maniera esponenziale, così, capita spesso di sentirsi stanchi e demoralizzati, a volte anche stressati. Le preoccupazioni più diffuse in vetta alla classifica sono la mancanza di tempo, la mancanza di denaro, l’urgenza dei regali, le partenze, la chiusura dei piani lavorativi che ci si è prefissati prima della fine dell’anno. Come è possibile allora fin da subito sconfiggere lo stress da Natale, dovuto ai ritmi frenetici legati alle varie incombenze da affrontare? Come poter vivere invece il Natale, con gioia e serenità? Quanto può giovare un’efficace organizzazione, la cura di sé stessi e quanto può essere importante “riuscire ad ascoltare il proprio tempo” e seguire quello che, più comunemente, viene definito “ritmo biologico”? Tutto questo ed altro ancora, lo abbiamo chiesto ad Adelia Lucattini, psichiatra e psicoanalista della Società psicoanalitica italiana e dell’International psychoanalytical association.
Perché viene l’ansia a Natale?
Perché il Natale è una “scadenza”, un momento come il Capodanno, in cui si fanno i bilanci. Inevitabile il paragone anche inconscio tra questo Natale e tutti i precedenti. È spontaneo verificare se i desideri si sono avverati, contabilizzare successi e insuccessi, misurare le proprie aspettative sul nuovo anno. Il trauma provocato da lockdown e pandemia è molto forte, perchè ignorato e negato, perciò il pensiero cade sulle difficoltà, le paure e le perdite (persone, lavoro, studio, vacanze, etc.). Più forte è il divieto a parlare del disagio psicologico, più questo si accentua.
Quali sono i sentimenti più diffusi nelle persone legati al Natale?
Quest’anno, il sentimento principale l’ansia da separazione, piuttosto comune nel periodo di Natale, perché associata alle vacanze natalizie, periodo in cui non c’è la scuola e alla sospensione di analisi e psicoterapia. La particolarità di quest’anno però, è la confusione tra separazione e perdita. La separazione è un distacco momentaneo che grazie alla nostra forza interiore si regge nell’attesa di rincontrarsi. La perdita invece, è una separazione definitiva che dà luogo al lutto. Quando una separazione è vissuta come una perdita, inevitabilmente si hanno ansia, angoscia e depressione. Un altro sentimento molto diffusa è la paura del futuro. Come se il Natale fosse “le colonne d’Ercole” dell’anima, dopo il 25 dicembre, il vuoto. È una reazione attesa quest’anno per lo stress cumulativo di pandemia, guerra e crisi energetica, però le proporzioni per le persone che ne soffrono, sono davvero importanti.
Quanto può giovare in realtà nelle persone, la frenesia degli acquisti di Natale, se c’è mancanza di denaro? Quali criticità in questo caso, possono esserci e invece, quali gli aspetti positivi?
Indubbiamente, la mancanza di possibilità economiche non solo assolute, ma anche proporzionate ai propri standard e abitudini, provoca scoraggiamento, demoralizzazione e depressione. Il denaro si può contare, inconsciamente è un modo per quantificare anche il proprio valore, le proprie possibilità, l’amore che gli altri hanno per noi.
Non bisogna però avvilirsi, è importante pensare che in ogni periodo di crisi, nascono nuove idee che poi vengono mantenute. Inoltre, ad ogni crisi segue sempre una ripresa, poiché l’economia ha un andamento ciclico, proprio come accade per la “depressione stagionale” e il “Christmas Blues”. Nei periodi con minori disponibilità economiche si può riscoprire la bellezza di regali fatti a mano (sciarpe, cappelli, piccoli doni a maglia, uncinetto o ricamati), oggetti utili, cibi e dolci fatti in casa, composizioni floreali. Tutte le attività “artigianali” gratificano chi le fa ed hanno un grande significato simbolico. Nel regalo non è soltanto contenuto il pensiero e l’amore per la persona a cui lo si dona, come i doni acquistati facendo shopping, ma contengono anche il tempo e la creatività di chi lo ha pensato e confezionato.
In questo particolare periodo, si è presi da svariati impegni e anche dal timore di non riuscire ad ultimare tutto ciò che ci si è prefissati, prima che inizi il periodo di vacanze natalizie, quanto è importante invece “riuscire ad ascoltare il proprio tempo e il proprio ritmo, quello che viene comunemente più definito “biologico”?
È assolutamente fondamentale. Conoscere e ascoltare sé stessi è la chiave per mantenersi in buona salute e per essere felici. Ogni volta che forziamo i nostri ritmi, che ci stanchiamo troppo, che pretendiamo troppo da noi stessi, la nostra mente ne risente. I tempi emotivi (che affondano le loro radici nel nostro inconscio), non possono essere forzati. Essi sono spontaneamente allineati con la nostra con il ritmo della nostra vita, acquisito attraverso le abitudini familiari e personali. Ogni volta, che ci imponiamo un’andatura al di sopra delle nostre possibilità, che permettiamo alla volontà di oltrepassare i nostri limiti, indeboliamo le nostre difese psichiche e fisiche. Lo stress, sia intenso che protratto, può far ammalare e blocca.
Come è possibile vincere l’ansia e superare lo stress natalizio?
Programmando delle pause, dedicando del tempo a sé stessi e non restando da soli. Mentre la solitudine è una condizione esistenziale piacevole e costruttiva, in cui disponiamo del nostro tempo e ci godiamo l’intimità con sé noi stessi, l’isolamento, restare da soli, è causa di disagio e malattia. Non perdere inoltre, l’occasione per celebrare le feste e godersi momenti di spensieratezza poiché festeggiare è sempre antidepressivo!
Vedere gli amici, frequentare gruppi positivi in cui fare anche nuove conoscenze, scegliere i parenti da incontrare, sono tutte chiavi per star meglio.
Inoltre, coltivare i propri hobby, approfittare delle vacanze per stare all’aria aperta, fare un po’ di attività fisica, leggere, ascoltare la musica, fanno senz’altro bene e sono accessibili a tutti.
Quanto è importante in questo periodo, prendersi cura di sé stessi?
È sempre importante, ma nei periodi di feste comandate in cui c’è una tendenza alla malinconia o alla depressione, diventa fondamentale. La cura per il corpo e fonte di grandi benefici, dalla beauty farm al bagno caldo con oli essenziali.
La cura di sé stessi passa anche attraverso la cultura e lo sport. Per cui visitare mostre, musei, organizzare dei viaggi, rivedere luoghi difficili da raggiungere durante la pandemia, andare a teatro, ai concerti, sono tutte attività che fanno molto bene, a grandi e piccini. E sono consigliabili insieme ai bambini e ai figli adolescenti, con nonni e amici anziani rimasti in questi anni, di necessità, molto tempo a casa. Indicatissimi anche per ragazzi e ragazze che possono organizzarsi in gruppo e impiegare così creativamente il proprio tempo.
A chi decide di trascorrere il periodo natalizio fuori città o partecipare a cenoni ed eventi natalizi, crede sia importante ricordare le misure anti-Covid, considerato che ancora, ci sono tanti casi di Covid-19?
Il Ministero della Salute e la Federazione Nazionale degli Ordine dei Medici hanno ricordato che la pandemia, purtroppo, non è ancora finita, consigliato prudenza e l’utilizzo di mascherine quando non si riesca a rispettare la distanza di sicurezza. È noto che quest’anno, la presenza contemporanea di Covid-19, influenza e virus respiratorio sinciziale, ha causato un rapidissimo aumento delle persone ammalate e dei ricoveri. Portare la mascherina è un ben piccolo disagio rispetto ad ammalarsi durante il periodo delle vacanze. Ogni malattia fisica di per sé, per di più in un periodo di festa, è una causa accertata di depressione. La prevenzione è la misura migliore per prendersi cura di sé stessi, e godersi con serenità e con piacere le vacanze.
Marialuisa Roscino