23 Dicembre, 2024
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Iniziativa interessante del liceo “Vian”

 Proprio a ridosso delle vacanze natalizie, presso il liceoscientifico Statale “Ignazio Vian” di Bracciano si sono tenute tre giornate particolari, nelle quali studenti e professori hanno vissuto l’ambiente scolastico da un diverso punto di vista.

Dal 19 al 21 dicembre, durante la cogestione autorizzata dalla Preside del complesso, la Professoressa Lucia Lolli, per la proposta dei rappresentanti d’Istituto si è svolto il progetto “Sapere Aude”. L’iniziativa propone delle giornate di cultura e didattica alternativa, con lo scopo di sperimentare nuove tecniche di apprendimento e di ravvicinare gli studenti (ma anche i professori!) a nuove tematiche interessanti. Il progetto ha inoltre contribuito al ravvivare la socialità della scuola e a ritrovare quel senso di comunità scolastica che negli ultimi anni si è un po’ perso, soprattutto a causa della pandemia.

Tutte le attività si sono svolte a cura di studenti, professori, genitori ed esterni; sono stati proposti corsi interessanti e innovativi come social e foto, il funzionamento di una casa editrice, public speaking, riqualificazione degli spazi interni della scuola, un corso sul cyberbullismo, un incontro con la Dottoressa Maruska Albertazzi riguardo la salute mentale e i dca (I disturbi del comportamento alimentare, patologie caratterizzate da una alterazione delle abitudini alimentari e da un’eccessiva preoccupazione per il peso e per le forme del corpo). Cosa pensano i diretti interessati della cogestione? Ho avuto il piacere di intervistare alcuni studenti e professori.

Chiedo per esempio a Eleonora Rinaldi del 3Y di Bracciano, cosa pensa di questa iniziativa

“Penso che sia stata un’ottima idea perché ha riunito gli studenti e li ha indirizzati in campi che a volte non si immagina possano piacere, ad esempio ho fatto un Corso sulle Missioni in Africa che mi è piaciuto moltissimo e certe cose che ho imparato non me le sarei mai aspettate.”

Cosa ti ha sorpreso di più della cogestione?
“Sono rimasta molto sorpresa dal fatto che la scuola ha ospitato figure come l’ex calciatore nazionale della Roma Ubaldo Righetti e molti docenti e professori universitari, come Alessandro Portelli, ex Docente Ordinario di Letteratura Angloamericana dell’Università degli Studi della Sapienza di Roma. Sinceramente non mi aspettavo tanta partecipazione. Devo dire che ci sono stati molti corsi organizzati benissimo, come quello sulle malattie mentali e dca. È stato un corso interessantissimo, trattato in maniera tale che non diventasse noioso o pesante. Noi studenti siamo stati molto coinvolti.”

Alcuni professori non sembravano del tutto d’accordo sul progetto.
“Secondo me per gli studenti è stata un’esperienza utile, la scuola stava diventando forse un po’ monotona e poco scandita. Invece adesso i corridoi brillano di vivacità. Capisco che forse per i professori può essere un problema, ma spesso ai ragazzi fa bene imparare anche divertendosi.”

Chiediamo un parere a un professore che ha partecipato alla cogestione
“Personalmente mi sono molto divertito, più di quando si fa lezione normalmente. Io sono per la responsabilità e la fiducia, e quando i ragazzi dimostrano di potersela guadagnare io sono contento. C’erano dei bei corsi, alcuni a tema scientifico e tecnologico. Alcuni colleghi non erano del tutto d’accordo e per me hanno tutte le ragioni. Ma è importante creare un ambiente scolastico sereno e tranquillo, in cui tutti i componenti della scuola possano lavorare e fare esperienza insieme. Infatti la cogestione è un momento importante anche per i professori, perché possono conoscere gli studenti da un altro punto di vista. Un conto è guardarsi dal banco alla cattedra, un altro scherzare, cantare, ballare e lavorare insieme. In questo modo si crea un rapporto umano bellissimo.”

In conclusione, per gli studenti questi tre giorni sono stati molto produttivi e sicuramente indimenticabili. Ricordiamo che la scuola oltre ad essere un luogo in cui studiare e apprendere, deve anche permettere di sfogare la creatività degli studenti. Si può apprendere non solo dai libri, ma anche attraverso le esperienze.

Camilla Ghetti

 

 

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