30 Dicembre, 2024
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Lazio e Lombardia al voto. I fatti sono fatti…

Due regioni importantissime e di peso il prossimo mese (12 e 13 febbraio) andranno al voto. Inutile nascondere che la partita in gioco è vitale con delle asimmetrie nella formazione degli schieramenti in campo nelle due regioni, difficili da comprendere se non si tiene conto di chi ha governato finora. Esempio di questa asimmetria sono l’alleanza PD cinque stelle in Lombardia, ma non riuscita nel Lazio.
Dall’istituzione della elezione diretta dei governatori, più di venti anni orsono, la Lombardia è sempre stata governata dal centro-destra, con una massiccia presenza della Lega. Per il Lazio l’alternanza c’è stata, le coalizioni di centro-destra e centro-sinistra si sono succedute negli anni con alterne fortune. Per ognuno di noi, la decisione su quale partito votare dovrebbe essere a conclusione di un processo di valutazione su quanto fatto dall’amministrazione uscente e quali sono le capacità della eventuale amministrazione entrante di mantenere le promesse “da compagna elettorale”. La capacità di governare di solito andrebbe verificata non sull’ordinaria amministrazione che in qualche modo ha una sua inerzia, ma dagli eventi non previsti, eccezionali che presumono una capacità decisionale e scelte conseguenti che, per il bene di tutti, potrebbero risultare impopolari per alcuni.
La pandemia è stato sicuramente un evento eccezionale, che ha coinvolto non solo il nostro paese, ma l’intero pianeta, e mai come in questo caso il comportamento di ogni singolo cittadino è stato fondamentale per contrastare la diffusione del virus. Sono risultate importanti, quindi le istituzioni regionali a cui la Costituzione affida la gestione della Sanità. Le due regioni hanno risposto in modo diverso alle fasi iniziali della pandemia, proprio in virtù della propria storia e delle scelte fatte nel passato. Nel confronto tra Lazio e Lombardia, i dati pubblicati dopo la prima ondata, autunno 2020, e all’inizio della seconda, sono impietosi, particolarmente nel numero di decessi da Covid. E’ il 2020 l’anno orribilis in cui è stato possibile verificare la capacità di reazione dei sistemi sanitari regionali per la tutela del bene più prezioso che hanno i cittadini, la salute.
La Lombardia, la più ricca e popolosa regione d’Italia, ha avuto a causa del contagio da Covid, alla data del 22 settembre 2020, 168 morti ogni 100.000 abitanti, il numero più alto registrato nel Paese a quella data. Dopo tale data la situazione si è allineata a quella nazionale, ma la capacità di reazione non è stata certa all’altezza di una regione che produce il 20% del PIL nazionale e viene definita, a ragione, la “locomotiva d’Italia. In un articolo sul Corriere della Sera del 27 novembre 2020, Simona Ravizza analizza le ragioni di questa debacle e la imputa principalmente alla mancanza di assistenza sul territorio, depauperata negli anni, con la conseguenza che il carico maggiore è stato riversato sugli ospedali.
Nel Lazio le azioni dell’amministrazione Zingaretti con il suo assessore alla sanità Alessio D’amato, hanno permesso di fronteggiare più efficacemente la pandemia, limitando il numero di decessi a 15,1 per 100.000 abitanti effettuando 54.7 tamponi per ogni contagiato contro i 18 della Lombardia. Questo piano di tracciamento iniziale con la successiva campagna di vaccinazione hanno permesso alla regione Lazio di contrastare al meglio la pandemia. Anche qui la medicina di prossimità dovrebbe essere potenziata, ma su questo fronte l’amministrazione uscente ha un piano per la realizzazione di strutture territoriali. Per quello che riguarda il nostro comprensorio, come riportato in un comunicato di Emiliano Minnucci, candidato alle prossime elezioni regionali, pubblicato su “lagone.it”, ad Anguillara verrà realizzato un Ambulatorio di prossimità con circa 20 posti letto, che segue le analoghe strutture operanti a Filacciano, Riano, Sacrofano e altre località del Distretto RM4.
Questi sono i fatti e da essi dovrebbe discendere che in Lombardia sarebbe importante una discontinuità nella gestione della Regione, mentre nel Lazio la continuità sarebbe necessaria per completare le azioni avviate dall’assessore Alessio D’Amato, sul tema della sanità pubblica che, ricordiamo, tutela il bene primario e più prezioso che abbiamo, la salute.
Salvatore Scaglione

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